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Mini John Cooper Works: un’auto quasi volante

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Ha fatto davvero le cose in grande la Mini per la promozione della Mini John Cooper Works. Un’iniziativa che ha del sensazionale composta da due eventi andati in scena in contemporanea: a Madrid ha sfilato un corteo di mini con alla guida dei piloti professionisti, ma in Italia si è vista addirittura un’auto volante.  Precisamente l’ultima edizione della sportiva top gamma del segmento compatte è atterrata sulla spiaggia siciliana del Pilone a Capo del Peloro dopo aver spiccato il balzo dallo Stretto di Messina. Naturalmente, non si tratta della realtà, ma di un video prodotto per sottolineare le caratteristiche di questa auto scherzando, ma anche polemizzando, sul mai troppo dibattuto progetto del ponte sullo stretto. Il video, già diventato virale, nasce l’idea di sfruttare la velocità, l’aerodinamicità e l’accelerazione dell’auto per farle compiere la traversata. La vettura vanta infatti un quattro cilindri benzina 2.0 cc da 231 CV, quanto all’accelerazione va da 0 a 100/km in 6,3 secondi: numeri decisamente niente male.

 

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Mini JCW: la terza serie è al completo

 

di Leonardo Frenquelli

 

La Mini è una delle vetture con il maggior numero di appassionati in tutto il mondo. Più di ogni altro modello, è la versione sportiva ad attrarre la maggior attenzione, quella firmata “John Cooper Works”. Stiamo parlando di quella che è stata votata come auto più influente del ventesimo secolo, alla quale si vanno ad aggiungere una dinamicità ed aggressività che la rendono un veicolo ad alte prestazioni. Con la sua presentazione, prevista al Salone di Detroit del prossimo gennaio, va così a completarsi l’ampia gamma della terza generazione Mini. Le differenze rispetto agli altri modelli non riguardano soltanto le prestazioni ma tutto il concetto della vettura che viene così modificata anche nell’assetto, nel design interno ed esterno e, di conseguenza, diventa sogno di un pubblico più specifico ed esigente. C’è poco da fare però, il fulcro di ogni elaborazione è il motore, l’anima vera della macchina. La Mini JCW monterà un propulsore di tutto rispetto con numeri degni delle aspettative, tanto da renderla la più potente mai uscita sotto il marchio britannico: quattro cilindri 2.0 turbo benzina da 231 cavalli, con una coppia di 320 Nm. La velocità massima registrata si attesta attorno ai 246 chilometri orari, mentre la percorrenza da zero a cento in soli 6,3 secondi con il cambio manuale. Sebbene spesso le alte prestazioni possono significare consumi proibitivi, questa JCW si mantiene sui 6,7 litri ogni cento chilometri su tracciato misto, probabilmente anche grazie ai cento chili di peso guadagnati rispetto al modello precedente. Il sistema delle sospensioni è quello della Cooper S ma completamente resettato ed adattato, abbinando cerchi da 17 o 18 pollici e, di serie, il sistema frenante firmato Brembo. Una sportiva a tutti gli effetti, anche se si guarda dentro all’abitacolo: assetto ribassato e sedili avvolgenti, pedaliera in acciaio inox ed una nuova leva del cambio, tutti dettagli rigorosamente marchiati con il logo JCW. In casa Mini, la tecnologia ha molta importanza e si vede dai sistemi montati di serie sulla “sportiva”, come sul resto della gamma. Un’infotainment d’avanguardia con display da 8.8 pollici, un navigatore Professional e praticamente tutti i sistemi di sicurezza richiesti dal mercato (dal Cruise Adaptive Control alla frenata d’emergenza, dal rilevatore dei segnali stradali con head up display fino al classico park assist). Manca dunque poco alla presentazione di questa Mini “John Cooper Works”, attesa poi sul mercato già nella prossima estate.

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Nuova Paceman John Cooper, la punta di diamante Mini

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Aria di rinnovo in casa Mini, che ha appena rimodernato la sua versione Paceman, sia dal punto di vista estetico che da quello dei contenuti, mettendo a disposizione inoltre un’ampia gamma di motori. Tra le varie versioni della nuova Paceman, spicca, in particolar modo per il motore, la John Cooper Works, che monta un 1.6 quattro cilindri a benzina con turbocompressore Twin-Scroll. Questo è un motore ad iniezione diretta di carburante con comando valvole variabile grazie alla tecnologia Valvetronic del gruppo BMW, con potenza di 218 cavalli e 280 Nm di coppia, con l’overboost 300 Nm, che riescono  a portare la John Cooper da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi anche con il cambio automatico, e fino ad una velocità massima di 229 km/h. Offre consumi pari a 7,1 litri/ 100 km ed emissioni di CO2 di 165 g/km, e come tutti i motori dellle nuove Paceman, anche questo è omologato euro 6. Ciò che invece differenzia la John Cooper è la trazione, che su questa versione è integrale di serie, mentre sulle altre è solamente un optional.