Top Foto, Valentino Rossi festeggia sul podio tra Dovizioso e Crutchlow

Dottor Diez

 

di Maurizio Elviretti

 

Erano all’incirca le 21.20 di domenica sera quando, come il buon Guido Meda consiglia, mi ritrovavo in piedi sul divano ad applaudire uno strepitoso ed ennesimo successo del Dottore, questa volta in terra argentina. E’ stata la vittoria di quel Valentino Rossi che, dopo un inizio weekend non proprio entusiasmante con l’ottavo posto nella griglia di partenza, ha ribaltato tutto compiendo un vero e proprio capolavoro. Pronti via e in tre giri Valentino supera prima il compagno di squadra Jorge Lorenzo e poi il ducatista Iannone. In quattro si porta al terzo posto, passando anche Crutchlow. A 15 giri dalla fine è secondo, dopo il sorpasso su Dovizioso. In quel momento, il vantaggio di Marquez oscilla tra i 4 e i 5 secondi. Lì inizia il “pressing” al campione del mondo in carica: è sembrato di tornare ai vecchi duelli Rossi-Stoner, quando il Dottore con sorpassi e controsorpassi induceva all’errore l’austrialiano. E’ successo più di una volta, è successo anche questa volta: il duello dura pochi decimi di secondo. Un doppio contatto tra i due, lo spagnolo respinge bruscamente l’attacco con tanto di spallata, Valentino passa. L’altro prova a chiuderlo in scia ma perde il controllo e rovina a terra, chiudendo così la propria gara in anticipo. Una vittoria importante anche per la Yamaha, determinante nella scelta di montare sulla M1 del Dottore una posteriore extra-hard, differentemente da Marquez presentatosi in pista con una hard. Sul podio sventola doppio il tricolore: terza medaglia d’argento consecutiva per Andrea Dovizioso, che dopo Losail ed Austin sale nuovamente sul gradino “di mezzo” del podio di Rio Hondo. E seconda è anche la posizione nel Mondiale a 6 punti da Valentino Rossi per un Dovizioso sempre più veloce e soprattutto concreto. Una gran moto, un’atmosfera perfetta in squadra, tutto che marcia alla perfezione e anche il Dovi che forse è al suo livello più alto. Sfuma a pochi metri dal traguardo invece il sogno di rivedere un podio tutto “nostrano”: Andrea Iannone, infatti, ha perso il duello con Cal Crutchlow che dopo aver superato la bandiera a scacchi si è lasciato andare, da ex ducatista, in un gesto dell’ombrello poco elegante, destinato proprio alla casa di Borgo Panigale. Iannone ha comunque fatto una gara maiuscola, anche se non è mai stato in grado di lottare per la vittoria. Continua il periodo buio di Jorge Lorenzo: il pilota ispanico parte bene ma già dai primi giri accusa diversi problemi che lo costringono a retrocedere gradualmente, sino al taglio del traguardo in quinta piazza, risultato opaco causato probabilmente dall’errata scelta di una gomma anteriore a mescola media. Bradley Smith con la sua Monster Yamaha Tech3, in sesta piazza, è il primo pilota Yamaha satellite. Alle sue spalle ottiene un buon risultato anche Aleix Espargaro (Suzuki Racing Team), partito dalla prima fila. La Casa nipponica continua a soffrire maggiormente in accelerazione rispetto alle sue rivali, dato che avvalora le prestazioni dei due alfieri Suzuki, il secondo dei quali, Maverick Viñales, è decimo. Nel mezzo troviamo Pol Espargaro (Monster Yamaha Tech3), scattato dalla diciottesima casella dello schieramento, e Scott Redding (Estrella Galicia 0,0 Marc VDS). Guadagnano punti iridati anche Danilo Petrucci (Pramac Racing), undicesimo, Jack Miller (CWM LCR Honda), dodicesimo e primo pilota Open, Hector Barbera (Avintia Racing), tredicesimo, Loris Baz (Athinà Forward Racing), quattordicesimo, e Stefan Bradl (Athinà Forward Racing), quindicesimo. Entrambi, quest’ultimi, per la prima volta a punti da inizio stagione ad ora. Sul podio festa grande del Dottore che esce dalle quinte indossando la maglia del “diez” Maradona. Che sia un chiaro segnale di Rossi, pronto a puntare al decimo titolo iridato? Grazie a questo successo Valentino sale a 66 punti, con sei lunghezze di vantaggio su Dovizioso. Iannone è terzo con 40 punti. Prossimo appuntamento del Mondiale, il Gran Premio di Spagna sul circuito di Jerez de La Frontera in programma il 3 maggio. E anche lì, c’è da scommetterci, sarà battaglia: Marquez è chiamato subito al riscatto.