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Revisione patente: in caso di incidente grave non servono infrazioni

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Non può che meravigliare la sentenza n. 12/6 del TAR del Friuli Venezia Giulia. A destare stupore la decisione di revocare la patente in caso di incidente grave anche se non ci sono infrazioni. E’ quanto è successo ad un automobilista che aveva presentato ricorso dopo che la Motorizzazione civile gli aveva imposto di fare nuovamente l’esame per la patente. L’uomo aveva, infatti, sì investito un pedone sulle strisce pedonali, ma non aveva commesso nessuna infrazione ed anzi, i carabinieri che hanno effettuato i soccorsi hanno anche segnalato al Comune la pericolosità dell’attraversamento. Un’annotazione che è stata anche presa in considerazione visto che solo qualche settimana dopo le strisce sono state illuminate. Però, stando a quanto riporta il sito della Polizia Municipale, la motorizzazione può, tenendo conto del rapporto delle Forze dell’Ordine, richiedere la revisione della patente. Questo anche quando c’è un minimo dubbio e in assenza di infrazioni visto che è una misura precauzionale. Affermazioni che trovano riscontro anche nell’articolo 128 del Codice ella Strada.

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Rapporto VINCI: il profilo dell’automobilista italiano

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Tanta stima in sé, ma poca correttezza alla guida: questo il ritratto dell’automobilista italiano medio tracciato dalla Fondazione francese VINCI Autorouters a termine di un’indagine sul comportamento dei guidatori dei vari paesi appartenenti all’Unione Europea. Il voto, infatti, che si attribuiscono è un otto pieno, non poco per una scala che arriva fino a dieci, e specialmente se rapportato alla media europea che si attesta sul 7. Dagli altri, invece, non sono considerati i meno responsabili, Del resto i dati emersi sono preoccupanti: gli italiani sono molto litigiosi al volante, il 63% insulta gli altri guidatori, mentre la media europea si attesta al 56%, dalle altre nazioni il 47% usa il clacson in maniera non idonea, mentre nello Stivale lo fa ben il 58%. Addirittura, il 21% scende dall’auto per litigare, cosa che in Europa avviene solo nel 15% dei casi. Quanto ai telefonini, il 65% utilizza il vivavoce per chiamare, contro il 51% degli altri europei, il 44% non lo usa e il 34% invia sms mentre guida, mentre in Europa la percentuale è del 26%. Queste sono solo alcune delle percentuali, ma gli italiani sanno anche dimostrarsi migliori rispetto agli altri europei come, ad esempio, sotto questi aspetti: il limite di velocità, che tendono a rispettare di più, la distanza di sicurezza, l’azionamento della freccia prima di un sorpasso, il rallentamento in prossimità di una zona con i lavori in corso.

In Svizzera si sperimenta il radar anti-contromano

Circolazione in contromano? In Svizzera arrivano i radar

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Tra le tante infrazioni commesse dagli automobilisti, una delle più diffuse ma anche delle più pericolose, è senza dubbio la circolazione in contromano. Pessima abitudine a cui spesso si ricorre per abbreviare tragitti, sembra non sia vista dai guidatori per quello che realmente è: una pratica che può rivelarsi anche mortale. Stando ai dati dell’Osservato ASAPS nel primo semestre dell’anno, solo in Italia, è stata la causa di ben centosessanta incidenti, di cui dieci mortali. Una possibile soluzione arriva dalla Svizzera, nel Canton Ticino grazie a un’iniziativa dell’USTRA, l’Ufficio Federale delle strade, si stanno, infatti, sperimentando dei sistemi di radar che, posti in prossimità degli svincoli delle autostrade, non solo segnalano all’automobilista che sta circolando in contromano l’errore con allarmi luminosi, ma avvertono anche la polizia, grazie a una chiamata automatica. Da ottobre partiranno due anni di prova, nei quali, monitorando i risultati, si valuterà se installare questi apparecchi in tutte le autostrade del territorio, il primo in assoluto è stato quello della A2, precisamente all’altezza di Monte Carasso.