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Montoya torna il “re” di Indianapolis

 

Dopo 15 anni Juan Pablo Montoya torna a vincere nella 500 Miglia di Indianapolis. Il quasi quarantenne pilota colombiano ritrova il successo nell’ovale più famoso del mondo, dopo 15 anni dal primo ed unico trionfo e al termine di una gara, come al solito, emozionante e ricca di capovolgimenti. Il pilota del team Penske partiva dalla quinta fila, ma grazie ad una rimonta incredibile nella seconda parte di gara è riuscito a passare per primo sotto la bandiera a scacchi precedendo, nell’ordine, Will Power (superato da Montoya a soli 3 giri dal termine) e lo statunitense Charlie Kimball. Quarto posto finale per Scott Dixon che aveva conquistato la pole position davanti a Power e al francese Simon Pagenaud. Sesto posto per Marco Andretti, davanti al brasiliano Helio Castroneves (settimo) e subito dietro Graham Rahal che con il quinto posto finale è stato il primo pilota non motorizzato Chevrolet a tagliare il traguardo. Soltanto 15esimo il vincitore dello scorso anno, la statunitense Ryan Hunter-Reay. Con questo successo, il secondo della stagione, Juan Pablo Montoya balza in testa anche nella classifica del campionato Indy Car 2015 con 272 punti, davanti a Power (247) e Dixon (211).

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Will Power vince la IndyCar 2014

di Filippo Gherardi

Si chiude la stagione 2014 della Indy Car, tra le curve del MAVTV 500 di Fontana, in California, e soprattutto con la vittoria finale di Will Power. A dire il vero la diciottesima ed ultima gara della stagione se l’è aggiudicata il brasiliano Tony Kanaan, undicesimo vincitore diverso di quest’anno. All’australiano del team Penske, trionfatore nella classifica a squadre, è bastato un semplice nono posto per salire a quota 671 punti in classifica e diventare irraggiungibile per i suoi principali inseguitori: Helio Castroneves, compagno di team di Power secondo in classifica a quota 609, e Scott Dixon, trionfatore lo scorso anno terzo a quota 604. È stata, come al solito, una stagione spettacolare, vissuta tutta ad alta velocità e con una squadra, il team Penske, a farla da dominatore. Dominatore è stato anche Will Power, che conquista il titolo facendo registrare il record di punti degli ultimi anni (94 in più rispetto a quelli con cui Dixon ha trionfato lo scorso anno, pur avendo a disposizione una gara in meno) e mandando a referto tre vittorie e quattro pole position. Per il pilota originario di Toowoomba arriva l’alloro del campione alla settima stagione in Indy Car, e dopo aver collezionato ben tre secondi posti consecutivi (dal 2010 al 2012 ndr) ed un quarto nel 2013. Alle sue spalle, come detto, il compagno di team Helio Castroneves, che bissa così facendo la seconda posizione finale ottenuta lo scorso anno, alle spalle di Scott Dixon, e che si conferma “eterno incompiuto” del circus visto che con quello conquistato quest’anno il pilota di San Paolo ha messo insieme, su quattordici stagioni in Indy Car, la bellezza di quattro secondi posti che si vanno a sommare ad altri due terzi e quattro quarti. Sul podio finale anche Scott Dixon, costretto ad abdicare lo scettro di campione e condizionato da un inizio campionato non proprio esaltante. Per il resto, Juan Pablo Montoya chiude quarto, completando l’ottima annata dei Penske, davanti a Simon Pagenaud e Ryan Hunter Reay. Per il francese due successi in bacheca ad Indianapolis e Houston, per l’americano tre primi posti in Alabama, Iowa e, soprattutto, alla 500 Miglia di Indianapolis. Il premio Rookie dell’anno è andato al colombiano Carlos Munoz, classe ’92 dell’Andretti Autosport, mentre nel computo delle vittorie complessive si contano anche due successi ciascuno per due outsider come Ed Carpenter e Mike Conway, ed uno per il rookie, anch’esso colombiano, Carlos Huertas. Tra le delusioni, al contrario, impossibile non menzionare i due piloti del team Andretti: Marc Andretti (nono della classifica finale) e James Hinchcliffe (dodicesimo), così come Justin Wilson (quindicesimo) e Charlie Kimball (quattordicesimo). Quattro gare e 46 punti complessivi, in tutto, anche per il nostro Luca Filippi, mentre la breve apparizione di Jacques Villeneuve si quantifica in appena due gare disputate e 29 punti in cascina.

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Indy Car, Hunter-Reay trionfa a Barber

 

di Valerio Zuddas

 

È ormai acqua passata l’errore di Long Beach per Ryan Hunter-Reay, che ripete il successo del 2013, diventando il terzo vincitore in tre gare, dopo il trionfo al Barber Motors Park. Il successo del team è stato completato anche dal secondo posto di Marco Andretti, autore di una grande gara e dalla settima posizione conquistata da James Hinchcliffe. Va anche detto, però, che il successo non sarebbe stato possible senza il clamoroso errore di Will Power: l’australiano, scattato bene dalla pole dopo che la direzione gara aveva giudicato accettabili le condizioni meteo, era andato fuori pista alla curva 16 poco dopo aver montato le gomme da asciutto. Alla fine della gara ha chiuso al quinto posto dietro anche a Scott Dixon e a Simon Pagenaud, risalito dalla decima piazza. La top ten prosegue con Justin Wilson, che è riuscito a rimontare ben 10 posizioni, James Hinchciffe, Josef Newgarden, Tony Kanaan (che dopo le qualifiche, a dir poco disastrose, ha scalato addirittura 14 posizioni) e Charlie Kimball. La pista umida e scivolosa non ha favorito Juan Pablo Montoya, scivolato nella ghiaia all’esterno della curva 11, così come Takuma Sato, uscito prima del colombiano, e Mikhail Aleshin, rovinato sulle protezioni della curva 13, incidente che ha causato la caution che ha chiuso definitivamente le ostilità. Il pilota russo in precedenza aveva già avuto un contatto che gli aveva fatto perdere terreno con Sebastien Bourdais nelle prime fasi della gara, causando un’altra penalità per il campione francese, che non riesce più  a ritrovare il ritmo nonostante una monoposto attrezzata e finalmente all’altezza, sprecando un’altra buona occasione per avvicinarsi alla vetta, non andando oltre il quindicesimo posto. Un’altra penalità è stata assegnata anche a Helio Castroneves, che ha sbagliato clamorosamente box. La prossima gara, la prima edizione del GP di Indianapolis, è in programma per il prossimo 10 maggio.

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La stagione che verrà

 

di Filippo Gherardi

 

Inizia ufficialmente con questo nuovo numero del nostro magazine la stagione di Professione Motori, la prima che vivremo per intero nella nostra, ancor breve, carriera editoriale. La sosta estiva è servita per rifiatare e ricaricare le energie, dopo sei mesi vissuti con il peso dei debuttanti, ma anche con la determinazione di chi sa che mezzi e tempo sono ancora, e per un po’, dalla propria parte. Eccoci pronti quindi ad affrontare una stagione intensa, lunga e ricca di impegni. Mesi in cui si alterneranno gare, presentazioni, saloni e novità dal mondo della tecnologia ma anche sul fronte legislativo. Si comincia la prossima settimana con il Salone di Francoforte, appuntamento cruciale dell’autunno delle quattro ruote, e noi di Professione Motori ve lo racconteremo passo dopo passo, e novità dopo novità, con foto ed interviste che tappezzeranno il nostro prossimo numero dedicato, non a caso, proprio e principalmente alla grande kermesse tedesca. Nelle settimane che seguiranno sapremo anche chi saranno i campioni del mondo tanto di F1 quanto in Moto Gp, e se Marquez e Vettel sapranno resistere al tentativo di rimonta di due spagnoli dal sangue caldo e i nervi raffinati come Lorenzo ed Alonso. Ovviamente non ci dimenticheremo di Superbike, IndyCar e Campionato Italiano Rally, competizioni che ci hanno conquistato grazie alla loro spettacolarità e che troveranno sempre spazio almeno sul nostro sito internet www.professionemotori.it, oltre che all’occorenza sulle pagine di questo stesso magazine e all’interno della nostra trasmissione televisiva. Sì, perché anche quest’anno Professione Motori sarà soprattutto un format televisivo, collaudato, stimolante ed ora anche piuttosto conosciuto. L’appuntamento sarà, per tutti coloro che vorranno, il martedì ed il venerdì, alle 20.30, sul canale 815 di SKY. Anche in tv, ma non solo lì, non mancheranno interviste e prove su strada, con la prossima in agenda, almeno per quel che riguarda le seconde, che ci porterà a testare alla fine di questo mese di settembre la neonata di casa Peugeot, la 308. Continueremo a dare il nostro parere sulle novità che il mercato (in crisi) delle auto saprà proporre anche in questa nuova stagione. Proveremo a continuare a cavalcare l’onda di una scommessa rischiosa ma che, ripartendo da solidi basi, ci impegneremo fino alla fine per vincere.

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Indy Car: Pagenaud vince a Baltimore, scintille Dixon-Power

 

della Redazione

 

Si è conclusa con la vittoria di Simon Pagenaud, pilota francese del team Schmidt Peterson Motorsports, il Gran Premio di Baltimore, sedicesima tappa del campionato 2013 di Indy Car. A rimanere in eredità però, ancor prima che il secondo acuto stagionale del pilota originario di Poitiers, è stata la polemica tra Will Power e Scott Dixon, con il neozelandese che dopo aver conquistato la pole position nella giornata di sabato è costretto al ritiro, in gara, nel corso del 53esimo giro a causa di un contatto proprio con lo stesso Power, quando i due si trovavano rispettivamente al terzo e quinto posto provvisorio. Un altro fine settimana da dimenticare, quindi, per Dixon dopo quello vissuto esattamente sette giorni fa a Sonoma, ed un altro fine settimana, al contrario, che avvicina sempre più Helio Castroneves, nono al traguardo, alla conquista del titolo. A tre gare dal termine infatti il vantaggio in classifica del brasiliano proprio nei confronti di Dixon è di 49 punti. Prossimo appuntamento con la Indy Car il 5 e 6 di Ottobre con la doppia tappa del Shell and Pennzoil Grand Prix di Houston.

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Indy Car, Power torna alla vittoria a Sonoma

 

della Redazione

 

Will Power torna a vincere in IndyCar sedici mesi esatti dopo l’ultimo successo, datato 29 Aprile 2012 sul circuito brasiliano di San Paolo. Il pilota australiano del Team Penske, inoltre, trionfa per la terza volta negli ultimi quattro anni al Sonoma Raceway, gara che sicuramente sembra addirsi particolarmente al suo stile di guida e alla sue caratteristiche. La gara, il quindicesimo appuntamento di questa sempre più intensa stagione dell’Indy, sarà ricordata però soprattutto per quanto successo in coincidenza del 64esimo giro, e nella fattispecie per l’impatto tra la vettura di Scott Dixon ed uno dei meccanici proprio di Will Power. Il pilota neozelandese del Team Ganassi è stato penalizzato, anche se la decisione dei giudici ha lasciato in eredità diverse polemiche, attraverso un drive-through che fa retrocedere lo stesso Dixon dalla prima alla diciottesima posizione. Alla fine Dixon chiuderà quindicesimo, perdendo punti pesantissimi in classifica generale dal brasiliano Helio Castroneves, settimo sotto la bandiera a scacchi ed ora in testa al campionato ma con 39 punti di vantaggio, a quattro gare dal termine, sullo stesso Dixon. Tornando al podio, alle spalle di Power si sono piazzati, nell’ordine, Justin Wilson, al miglior risultato stagionale, e Dario Franchitti, scivolato sul terzo gradino del podio dopo la Pole Position del sabato. Quarto posto per Marco Andretti, davanti a Simon Pagenaud e al campione in carica Ryan Hunter-Reay, penalizzato da una strategia rischiosa e poco produttiva.

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Indy Car: Iowa connection

 

di Filippo Gherardi

 

Fine settimana da incorniciare per James Hinchcliffe ed il team Andretti Autosport. Il pilota originario di Oakville, Ontario, ha ottenuto il terzo successo stagionale sull’asfalto di Newton nell’Iowa Corn 250, decimo appuntamento in agenda per quel che riguarda la Indy Car 2013. Hinchcliffe ha condotto in testa gran parte della gara, transitando sotto la bandiera a scacchi dopo duecentocinquanta giri e con un secondo e mezzo di vantaggio sul compagno di team Ryan Hunter-Reay. Una doppietta che conferma la spiccata affinità della squadra di Michael Andretti con il circuito di Newton, con piloti e vetture Andretti vittoriosi negli ultimi quattro anni e in cinque dei sette complessivi in cui la Indy ha fatto tappa in Iowa, ma che soprattutto rilancia prepotentemente le quotazioni della team dell’ex pilota della McLaren anche in ottica campionato. Alle spalle del duo Hinchcliffe-Hunter Reay, sul terzo gradino del podio, arriva Tony Kanaan, il brasiliano del team KV Racing che conclude con 1”6 di ritardo dal vincitore e che ha preceduto, nell’ordine, i due statunitensi Ed Carpenter e Graham Rahal. Week end da dimenticare, al contrario, per il team Penske. Helio Castroneves, leader del campionato ed autore della pole position, chiude la gara all’ottavo posto, accusando oltre dieci secondi e mezzo da Hinchcliffe. Ancora peggio del pilota brasiliano ha fatto Will Power, che continua la sua stagione disastrosa, e sfortunata, anche in Iowa concludendo al diciassettesimo posto a causa di un problema di set-up. Per il resto, da segnalare il sesto posto di Simon Pagenaud del team Schmidt, il nono e il decimo di Marco Andretti ed Ernesto Viso con le altre due vetture del Team Andretti, ed il sedicesimo di Scott Dixon del team Ganassi che, così come il connazionale Power, arriva con un distacco di tre giri dalla testa della corsa. Ancora peggio fa Dario Franchitti, sempre del team Ganassi, relegato in ventesima posizione, mentre Takuma Sato esce di scena al 163esimo giro. Nella classifica del campionato rimane ancora in testa Helio Castroneves con 332 punti, ma a questo punto il vantaggio del pilota di San Paolo si è ridotto a nove lunghezze nei confronti del campione in carica Ryan Hunter-Reay, salito a quota 323. Terzo posto per Marco Andretti a 277, poi Hinchcliffe a 266 e Kanaan a 253. Prossimo appuntamento con la formula Indy il 7 luglio sull’asfalto di Long Pond, in Pennsylvania, per il Pocono IndyCar 400.