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Toyota I-Road: non più solo una concept

 

di Germana Condò

 

Vista recentemente al Salone di Ginevra 2013 in veste di
concept, I-Road entrerà in produzione dal 2014 in numero limitato di esemplari,
nell’ambito di un progetto sviluppato da Toyota chiamato “Ha:mo”. Impossibile
non notarla per le sue forme insolite che rendono difficile catalogarla in una
categoria. Esteticamente appare molto simile ad un grande scooter, ma le
caratteristiche tecniche e meccaniche ne fanno una microcar a tutti gli
effetti, con la particolarità delle tre ruote, due anteriori e una posteriore, anziché
quattro. Le dimensioni sono estremamente contenute, con 235 centimetri di
lunghezza, 144 di altezza e 87 di larghezza e con un peso di 300 chilogrammi. Amica
dell’ambiente, è completamente elettrica ad emissioni zero, ha cinquanta
chilometri di autonomia ed è dotata di ben quattro motori. Due di questi, della
potenza di 2 kW, sono preposti alla trazione e alloggiati nella parte anteriore,
ciascuno su una delle ruote. Altra prerogativa di I-Road è il sistema Active
Lean, gestito da un altro dei motori di cui il veicolo è dotato che, in
sostanza, consente alle ruote di effettuare una sorta di inclinazione
automatica, attraverso la quale la carrozzeria si adatta all’angolo e alla
velocità nel momento in cui si sta effettuando una curva. Le due ruote captano l’input
che il guidatore da allo sterzo servito dall’altro motore, e seguono
perfettamente l’inclinazione necessaria a curvare il mezzo in sicurezza. Il progetto
“Ha:mo” prevede una fase sperimentale in cui Toyota mira a far arrivare la
produzione a 100 unità di I-Road, circolanti insieme ad un numero definito di
altri veicoli ecologici, i quali riceveranno assistenza riguardante tutto
quanto concerne informazioni sulla viabilità, sui percorsi, i consumi, le
emissioni prodotte. Il tutto è reso possibile attraverso l’utilizzo di “Ha:mo
Ride”, una nuova applicazione appositamente ideata per assistere gli
automobilisti, che consente inoltre di prenotare il veicolo da subito
attraverso lo smartphone.

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Toyota: Ritorno al futuro

 

Intervista di Filippo Gherardi

Trascrizione di Germana Condò

 

Tradizione e punti fermi, ma anche un’attenzione mirata e rivolta, continuamente, al futuro. Con questi presupposti Toyota si è presentata all’ultimo Salone di Ginevra e, soprattutto, di questi aspetti ci ha parlato Massimo Gargano, Presidente Toyota Italia, in questa breve intervista.

Ci illustra le caratteristiche del Rav4 di quarta generazione?

«Rav4 è un prodotto che ha inventato, di fatto, la sua categoria di mercato, affermandosi come il SUV più venduto in Italia. Da quando l’abbiamo lanciato sul mercato, abbiamo venduto più di 180.000 unità. Ora siamo arrivati alla quarta generazione di quello che, proprio in virtù dei numeri succitati, bisogna considerare a tutti gli effetti come un simbolo di Toyota in Italia e nel mondo. Rav4 si rinnova e, allo stesso tempo, mantiene inalterate le sue caratteristiche fondamentali, a partire dalla grande dinamicità, sia su strada che su terreno sconnesso, grazie ad una trazione 4×4 assolutamente efficace, proseguendo con un design ad alta personalità ed innovazioni dal punto di vista tecnologico e della sicurezza, come dimostrano le cinque stelle Euro Ncap. Le dimensioni sono leggermente cresciute, offrendo così un maggior comfort ai passeggeri posteriori ed un vano di carico più ampio, pur preservando comunque la solita versatilità che lo ha sempre caratterizzato».

Tra le novità in esposizione c’è Auris Touring Sports. Come nasce questo modello?

«E’ nata, coerentemente con la strategia di sviluppo della gamma, per ampliare l’offerta della nuova generazione Auris lanciata a gennaio e che sta andando molto bene sul mercato. Parliamo di una station wagon cinque porte compatta, che avrà come punto di forza la tecnologia full hybrid. E’ un modello importante che saprà coniugare varie esigenze ed interpretare quella trasversalità nella ricerca di prodotti nuovi su un mercato in cui abbiamo monovolumi e SUV di tutte le grandezze. Anche la station wagon ha bisogno di reinterpretarsi e la Touring Sports assolve esattamente questa funzione. Sarà lanciata verso la fine dell’anno».

In mostra abbiamo anche due prototipi: FT86 Open Top e i-Road

«Toyota non si caratterizza solo per un particolare segmento o per una data tecnologia ma continua ad investire in più direzioni, con razionalità ma anche con passione. Noi riteniamo che la via della mobilità sostenibile sia percorribile su più fronti: dall’elettrico alle energie rinnovabili, all’idrogeno e all’ibrido, che è la nostra spina dorsale. Per questo proponiamo un modello completamente elettrico, che sperimenteremo per i prossimi tre anni a Grenoble. Per quanto riguarda la versione cabrio della Gt86, si tratta ancora di un concept. Stiamo valutando la sua eventuale produzione anche sulla base del riscontro che riceveremo. Continueremo, comunque, a lavorare sulla tecnologia ibrida, con un approccio orientato a basse emissioni, bassi consumi e rispetto per l’ambiente».

Proprio la Gt 86 è stata premiata con la medaglia d’argento nell’ambito della competizione “Auto dell’Anno”. Vale più questo secondo posto oppure il primo posto ottenuto come marchio più ecologico tra tutte le case automobilistiche?

«Tutti i riconoscimenti hanno il loro valore e il loro senso. Toyota è riconosciuta come marchio green in diverse categorie non solo in termini di emissioni ma, considerando un raggio più ampio, anche come filosofia industriale, dallo sviluppo prodotti alla gestione del processo produttivo. Sono tutte conferme, ma è evidente che per noi siano altrettanto importanti quelle relative all’apprezzamento del prodotto, in questo caso di una vettura originale, in controtendenza rispetto al mercato ed anche coraggiosa, così come lo è stata la scelta dell’ibrido quando il mercato era orientato verso altre tecnologie. Toyota si può considerare l’azienda dell’ibrido ma anche della sportività. Oggi che il mercato va verso l’ibrido, noi abbiamo voluto ridare un segnale di sportività e il riconoscimento su Gt86 ci riconferma la bontà della scelta».