Dopo la Google car cè il camion senza pilota

Guida autonoma: adesso Google lavora anche sui camion

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Che Google stesse investendo nella guida autonoma non era certo un mistero. Quello che però adesso sta diventando sempre più chiaro è che il colosso di Mountain View non ha intenzione di fermarsi alle Google car, vetture appunto senza autista in carne e ossa, ma vuole fare ancora di più.  Una vera e propria sfida lanciata al mondo della mobilità che adesso sia arricchisce di un nuovo progetto: la creazione di un veicolo più grande, tipo camion, sempre capace di camminare in totale guida autonoma. Stando a quanto riporta il sito Quartz, Google avrebbe già presentato un brevetto.  Si tratterebbe, appunto, di un camion capace di trasportare merci che poi verrebbero sbloccate dal cliente con un pin o una carta di credito, strumenti che garantirebbe un alto livello di sicurezza.  Anche il mondo delle consegne, quindi, potrebbe essere rivoluzionato da software o robot in grado da agire come guidatore. Non resta quindi che permettere a Big G di lavorare e tenersi pronti alle altre prossime novità.

Unknown

Google Car: arriva il brevetto per parlare ai pedoni

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Continuano a trapelare notizie su quella che sembra essere, sempre più, la vettura candidata ad essere l’automobile del futuro: Google Car. Il modello a guida autonoma firmato dal colosso di Mountain View dovrebbe riuscire, addirittura , a parlare ai pedoni. Una misura che permeterebbe di diminuire gli investimenti, attraverso vari messaggi sia sul display che diffusi da altoparlanti oltre a un braccio robotico che comunica a gesti. Google ha infatti registrato il brevetto per il sistema che permetterebbe tutto ciò, in modo da non fermare solamente la macchina, ma fornire altri segnali che sappiano rassicurare i pedoni. Inoltre, a Mountain View è arrivato anche Robert Rose, fino a maggio scorso ingegnere capo del team ‘’Autopilot’’ di Tesla, mentre adesso è ingegnere software di Google Robotics.

Google-car

Google Car: si lavora per permettere alle vetture di riconoscere i bambini

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

C’è chi ha saputo sfruttare al meglio l’arrivo di Halloween, non per festeggiare ma per proseguire con il proprio progetto. Google ha infatti fatto girare sulle strade texane e californiane 48 Google Car chiedendo, inoltre, ad alcune famiglie di far camminare i propri bambini mascherati vicino alle vetture autonome parcheggiate. Un invito che trova spiegazione nell’obiettivo di permettere ai sensori delle automobili di imparare a riconoscere i bambini, anche se travestiti. Davanti ai più piccoli le google car impareranno a mettere in atto comportamenti diversi, alzando al guardia. Dovranno, cioè, capire che possono attraversare all’improvviso e sbucare fuori dalle vetture parcheggiate per ridurrei i rischi.

Driverless-Car-Featured

Driverless Car: in caso di incidenti Google e Mercedes pronti ad assumersi le responsabilità

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Vi abbiamo parlato delle driverless car, le macchine autonome di Google, sul quale il colosso di Mountain View sta lavorando a ritmi serrati. Vi avevamo anche parlato dei sinistri che le aveva viste coinvolte e che sono stati spesso causati, paradossalmente, proprio del severo rispetto delle regole da parte di queste automobili. Adesso Google e Merceds-Benz (suo partner in questo progetto) hanno fatto sapere di essere pronti ad assumersi tutte le responsabilità degli incidenti, pur spiegando di aspettarsi una netta diminuzione grazie al perfezionamento tecnlogico che ha  come obiettivo proprio quello di “insegnare” alle driverless car a comprendere gli imprevedibili e casuali comportamenti umani. Una decisione che segue quando fatto da Volvo il cui presidente e CEO, Hakan Samuelsson, ha dichiarato che il marchio sarà pronto ad assumersi tutte le responsabilità di incidenti causati dalle vetture autonome, anche se in dovuti ad attacchi di hacker. Samuelsson ha spiegato inoltre che queste macchine saranno pronte per le strade ben prima del 2020.

 

 

images

Google: presto l’annuncio delle case partner per la driverless car

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Una cosa non si può mettere in dubbio: l’auto del futuro, quella capace di guidare da sola, ce l’aspettiamo da Google. Del resto il colosso di Mountain View sta già mandando sulle strade da un po’ le Google Car delle quali vi abbiamo spesso parlato, anche in merito agli incidenti causati, paradossalmente, proprio dalla severa osservazione delle regole. Intanto, al convegno “EY- Digitale X la Crescita. Facciamo il punto, Verifichiamo la Rotta” in corso in  questi giorni e Capri c’è stato un altro passo in avanti. Cesare D’Asaro Biondo, presidente Emea Strategic relationships di Google ha dichiarato che a breve annunceranno i partner del campo automobilistico per la driverless car. Ha poi aggiunto che stanno lavorando per un’applicazione che si preannuncia utilissima e che permetterebbe di trovare parcheggio quando si arriva in un quartiere. Insomma pare proprio che Google voglia affidarsi a costruttori piuttosto che diventarlo lui stesso. Una frase di Cesare D’Asaro Biondo è emblematica di questa idea futuristica: “Mi sembra chiaro che non vogliamo costruire macchine”. L’attesa e la curiosità aumenta, non ci resta che aspettare.

google-selfdrivingcar

Google Car: la sua perfezione causa incidenti

 

 

 

 

 

 

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Vi abbiamo già parlato della Google Car, l’auto che si guida da sola firmata dal colosso di Mountain View, e vi abbiamo parlato anche dei diversi sinistri in cui è stata coinvolta, suscitando stupore e diverse critiche. Dopo attenti test e analisi si è data una risposta a questi strani eventi, una risposta che potremmo definire paradossale. A causare incidenti è, infatti, proprio il rispetto pedissequo delle regole che, nella maggior parte dei casi, non sono osservate nella stessa maniera dagli uomini. Alla base ci sarebbe quindi un’incomprensione uomo-macchina. La vettura di Google segue alla lettera quello che si dovrebbe fare non comprendendo i comportamenti degli umani che vanno in un’altra direzione.  Nei 16 incidenti avvenuti in sei anni di test è sempre stato l’uomo a causare il sinistro.  Nell’ultimo episodio una Google car ha rallentato per far attraversare un pedone venendo così tamponata dalla macchina che la seguiva.  Nel 2009, invece, l’automobile intelligente è stata letteralmente mandata in tilt. Ad un incrocio si era fermata aspettando che le auto si fermassero a loro volta per farla passare, come appunto dovrebbe essere, ma invece ciò non è avvenuto visto che le altre vetture si sono limitate a rallentare. Possiamo dire che, di fatto, le Google Car non contemplano le infrazioni, a confermarlo una manovra pericolosa compiuta da una di queste vetture quando ha percepito come una macchina in contromano una che in realtà era solo parcheggiata in maniera non corretta. Una situazione che dovrebbe far riflettere, sottolineando come difficilmente gli automobilisti rispettino le regole fondamentali della viabilità. Insomma, per far scendere a zero il numero di incidenti le Google Car dovrebbero diventare meno sicure e meno rispettose delle regole. Dall’azienda, però, fanno sapere che non sono disposti a cedere e che le loro automobili osserveranno sempre il codice della strada. La soluzione potrebbe essere quella di far diventare gli uomini ‘totalmente corretti’, ma più che come una soluzione ad oggi appare come un miracolo.

1436069543686

Google Car: incidente in California

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

Brutte notizie per Google, una delle sue Google car, innovative vetture senza pilota in fase di sperimentazione, è stata coinvolta in un incidente a Mountain View in California. Al momento dell’impatto erano in macchina (una Suv Lexus) tre dipendenti di Google e nessuno, fortunatamente, ha riportato ferite. L’incidente è avvenuto il primo luglio, ma la notizia è stata rivelata solamente nelle ultime ore. In sei anni e in ben 1,9 milioni di test si tratta del quattordicesimo incidente, secondo il colosso di Mountain View, comunque, nessuna delle auto senza pilota ha responsabilità negli incidenti, mentre mentre Chris Urmson, capo del programma di self-driving car di Google, ha affermato che “il tema qui e’ l’errore umano e la distrazione”.

impresa_intelligent_drive_715x300_09_2013

Mercedes risponde a Google e l’S 500 va da sola

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Grazie al sistema Intelligent Drive, la Mercedes S 500 fa 100 km, da Mannheim a Pforzheim, senza bisogno che nessuno la guidi, proprio come la Google Car, ma la vettura tedesca è stata testata attraverso villaggi e città e non in strade appositamente chiuse al traffico. I due prototipi presentano poi molte differenze: innanzitutto la Mercedes è completa di volante, pedali e comandi che il conducente può gestire per intervenire sulla guida. Diversa anche la tecnologia informatica necessaria agli spostamenti delle due vetture: per S500 è stato creato per l’occasione un software che utilizza il sistema mappe Nokia, sul quale hanno dovuto registrare ogni centimetro di percorso. Inoltre gli ingegneri tedeschi hanno studiato e modellato l’altimetria e la planimetria della strada con immagini 3D per poi utilizzare i dati della Laser Detecrion and Ranging, una tecnica di rilevamento che permette di definire la distanza da un oggetto attraverso impulsi laser. Per completare la prova su strada sono stati inseriti sulla S 500 Intelligent Drive rilevatori radar nella parte anteriore e in quella posteriore, ed una telecamera stereoscopica per avere una visione a 360 gradi; nel bagagliaio è poi presente un apparato hardware provvisto di software interno per individuare eventuali veicoli (dalle auto alle biciclette), pedoni, edifici e segnaletica stradale.

car

Basta guidare, ci pensa Google Car

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

E’ ancora un prototipo, ma lo scopo è quello di concretizzare il progetto Google Car già entro l’anno prossimo, mettendo in strada almeno 100 vetture nel 2015. La macchina non avrà bisogno di una persona che giri lo sterzo o prema i pedali, sarà un software a gestire il tutto, supportato da un gran numero di sensori; ovviamente non sarà totalmente indipendente, e chi salirà su questa due posti dal parabrezza flessibile avrà la possibilità di fermare l’auto con un tasto stop, e di un monitor per controllare che la direzione intrapresa sia quella scelta. Non sarà una macchina per correre, la Google Car, in quanto la velocità verrà bloccata a 25 miglia orarie, pari a 40 km, e nemmeno estremamente confortevole per starci dentro, ma la vera comodità sarà quella di farsi portare in qualsiasi luogo senza dover pensare a nulla, nemmeno al parcheggio. Per facilitare i trasporti, si pensa di creare una collaborazione con Uber, il servizio Taxi in cui Google Ventures ha già investito molto, ma bisogna prima risolvere qualche problemino tecnico del pilota automatico e anche qualche situazione connessa alla legge, quali responsabilità giuridiche o assicurazioni. Nonostante queste noie, il direttore Google di questo programma, Chris Urmson, è ottimista, e vede, già entro dodici mesi, la macchina che si guida da sola sulle strade di Detroit, scelta per il lancio in quanto capitale dell’auto.