di Stefano Ursi
Se mettiamo assieme l’avvio nell’Ottobre scorso del programma Highway Teammate di Toyota e l’approssimarsi dell’ufficializzazione delle linee guida del Governo Federale Americano sulla circolazione di veicoli a guida autonoma su strade aperte al traffico, comprendiamo il perché dell’importanza della presentazione al G7 di Ise-Shima in Giappone della nuova Lexus LS. L’auto che Toyota ha scelto di presentare proprio in occasione del Summit è infatti equipaggiata con il nuovo sistema di guida autonoma “Toyota Urban Teammate”; un sistema nato e sviluppato per permettere la conduzione di veicoli a guida autonoma in ambiente cittadino. Obiettivo ambizioso quello della realizzazione di vetture a guida autonoma, di cui in altri passaggi abbiamo parlato e che passo dopo passo pare divenire sempre più una priorità; sebbene permanga una importante distanza concettuale fra il conducente tipo di automobile e i sistemi di guida virtuali, una breccia pare potersi aprire a patto che il settore dia prova di voler e saper dotare i modelli in questione delle migliori tecnologie soprattutto in tema di sicurezza. Non sono infatti le prestazioni o la potenza a concentrare le attenzioni e le remore degli utilizzatori finali potenziali, bensì quanto una vettura del genere sia in grado di assicurare gli standard più elevati di sicurezza su strada fra le auto, gli ostacoli e i pedoni. Ed è qui che si concentrano i maggiori sforzi delle case automobilistiche. A latere del Summit, che si è svolto nella due giorni 26 – 27 Maggio, hanno infatti avuto luogo i test drive della Lexus LS che presenta un sistema di utilizzo dei dati provenienti da GPS, scansione laser dell’ambiente, radar e telecamere oltre che dai sensori di cui è dotata la vettura. Un sistema misto, dunque, di apparecchiature che analizzano l’esterno e di processi tecnologici che indirizzano le informazioni al “cervello” del veicolo, tale da strutturarlo come un vero e proprio data center di guida capace di “comportarsi” in maniera differente a seconda delle situazioni e delle circostanze. Se a questo aggiungiamo che successivamente, sulla base delle risultanze dei test drive verranno installate sul veicolo anche delle tecnologie in grado di realizzare in tempo reale mappe 3D dell’ambiente circostante ci si rende conto di quanto si stia lavorando nel settore, a contatto con gli esperti del virtuale, per rendere questi veicoli un futuro possibile e non solo immaginato.