cq5dam.web.650.600[1]

Veicoli a guida autonoma, arriva la pista per i test

 

di Germana Condò

 

Il futuro si avvicina a passi da gigante e a volte sembra che la tecnologia stia superando la fantascienza. Accade anche nel mondo delle automobili, in cui fino a poco tempo fa sarebbe stata impensabile l’idea di un veicolo che si guida senza l’intervento umano. Sono trascorsi tre mesi dalla presentazione della Ford Fusion autonoma, l’auto realizzata grazie al progetto in collaborazione con l’Università del Michigan e, per proseguire l’esperimento, il Board of Regents dell’ateneo ha stabilito lo stanziamento di 4,72 milioni di euro per costruire una pista in cui si possano testare le auto a guida autonoma, realizzando un ambiente simile in ogni sua caratteristica a quello della reale condizione di traffico urbano. Il progetto sarà attuato ad Ann Arbor, dove verrebbero riprodotti sulla pista ben 4,82 chilometri di strade, con tanto di finti edifici che diano l’idea di un quartiere di città, incroci, semafori, rotatorie, marciapiedi e vari ostacoli, come barriere per strade in costruzione. La funzione del veicolo autonomo Ford Fusion sarà quella di essere testato sul funzionamento dei sistemi di rilevamento di cui è dotato, i cui risultati verranno utilizzati come base per la realizzazione dei futuri sistemi di rilevamento che equipaggeranno i nuovi veicoli. La versione messa a disposizione per i test è equipaggiata con quattro sensori LiDAR a raggi infrarossi che consentono al veicolo di muoversi eseguendo una scansione del tragitto percorso per 2,5 milioni di volte al secondo. Questi sensori potrebbero distinguere oggetti in movimento, cogliendo la differenza tra un sacchetto di carta e un animale di piccola taglia, per esempio, nel raggio di un’area grande come un campo di calcio. “Il test di un sistema affidabile per la funzionalità delle tecnologie, in un ambiente realistico ma fuori dalle arterie di viabilità – ha dichiarato il direttore del Mobility Transformation Center dell’Università del Michigan Peter Sweatman – rappresenta un passo di essenziale importanza, prima che un numero significativo di veicoli possa immettersi in totale sicurezza sulle attuali vie di traffico”.

Hero Shot

Ibrida indipendente

 

di Flavio Grisoli

 

Da tempo vi stiamo parlando di come le più grandi aziende informatiche stiano focalizzando i propri sforzi e le ingenti risorse economiche di cui dispongono sulle nuove tecnologie da applicare alle automobili. In particolare, proprio perché è il campo in cui stanno maggiormente convergendo gli sforzi dei grandi produttori, ci siamo soffermati più volte sui modelli di auto a guida automatica. Google ha lanciato il suo Gesture Control, cioè comandare le funzioni dell’automobile con dei semplici gesti predefiniti. Altre, magari più semplicemente, hanno dotato le vetture di software in grado di “leggere” la strada e far comportare la nostra macchina di conseguenza. Anche Ford non poteva essere da meno e dopo aver dotato le sue auto con i più sofisticati sistemi di infotainment adesso si butta a capofitto in questo mercato ancora tutto da scoprire. E così il frutto della sinergia con la Michigan University e la compagnia di assicurazioni State Farm crea la Fusion Ibrida a guida automatica. Qui in realtà le novità sono due: oltre ad essere ibrida, quindi con un notevole impatto positivo sulle emissioni, c’è anche la nuova tecnologia di automazione. Si tratta di un prototipo ma la Mondeo (fondamentalmente la gemella europea della Fusion) ibrida arriverà nel Vecchio Continente in autunno. La Fusion Hybrid è stata sviluppata sugli studi effettuati in un ambiente di realtà virtuale sviluppato internamente da Ford. Questo comporterà che nel prossimo futuro le Ford saranno dotate dell’Active Park Assist (il dispositivo che permette di parcheggiare completamente in automatico) e dell’Active City Stop (assistenza di guida nel traffico). Ma nel lungo periodo cosa dovremo aspettarci? Che le auto “comunichino tra di loro” scambiandosi le informazioni relative al proprio tragitto al fine di evitare incidenti. La Fusion Hybrid è dotata di monitoraggio della zona d’ombra, della segnaletica orizzontale e del controllo adattivo della velocità di crociera. Ma come funziona? Sono presenti 4 sensori che utilizzano dei fasci di luce che permettono una scansione 3D dell’area intorno all’automobile in un raggio di 60 metri. La luce emanata permette così ai sensori di creare una mappa virtuale dell’ambiente circostante, compresi pedoni e ciclisti e sono capaci di distinguere un piccolo animale a circa 100 metri di distanza.