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Distrazioni alla guida: smartphone, velocità eccessiva e alcol

 

 

 

 

 

 

 

di Stefano Ursi

 

L’indagine che Ford ha ha commissionato relativamente alle abitudini alla guida dei giovani, studenti in età da università, altro non fa se non fotografare la realtà che ogni giorno vediamo e (purtroppo) spesso leggiamo sulle cronache. I dati, come detto in apertura, non stupiscono perché è difficile oggi non vedere a fianco della nostra auto una alla cui guida c’è qualcuno con il capo rivolto verso il basso, verso il display dello smartphone piuttosto che verso la strada. E c’è da dire, per dovere di cronaca, che non sono solo giovani o studenti, bensì un’ampia platea di persone di ogni età e provenienza sociale. Ma torniamo ai dati dell’indagine Ford, effettuata su 6.500 ragazzi fra Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, e iniziamo con il dare qualche numero: il 43% degli intervistati ammette di inviare (e dunque scrivere!!!) messaggi di testo durante la guida, il 38% naviga nelle app e il 36% effettua o riceve chiamate mentre è al volante. Il 60% dichiara di andare più veloce del consentito e il 13% si mette alla guida dopo aver bevuto. Per quanto riguarda l’Italia, precisa l’indagine, il 49% degli intervistati usa il telefono mentre è alla guida, in Germania il 70% degli intervistati supera i limiti di velocità mentre in Francia e Spagna il 18% si mette alla guida dopo qualche bicchiere di troppo. Dati inquietanti che però, come a più riprese si legge sui media o si ascolta nei dibattiti tv, non possono stupire perché come tutti ci troviamo ad osservare la dimensione della tecnologia che giorno dopo giorno erode pezzi della nostra esistenza e il superamento dei limiti, l’ebbrezza del rischio a tutti i costi che pian piano si impadronisce di generazioni una dopo l’altra. Lasciando così la giusta osservanza dei limiti e delle regole sprofondare sempre più nell’oblio. L’importanza dei dati che emergono da queste indagini rileva soprattutto per conoscere le dimensioni di un fenomeno sempre in crescita, ovvero le cattive abitudini al volante dei giovani (e dei meno giovani) e studiare modi e tempi per arginarlo. E soprattutto per mettere in campo iniziative di sensibilizzazione e di insegnamento sul campo di quali rischi si corrano nel reiterare comportamenti pericolosi alla guida. Ford, proprio sulla scorta di questi dati ha dato il via ormai da tre anni al programma “Driving Skills for Life”, che in ben 13 paesi europei fornisce corsi gratuiti di guida responsabile ai giovani under 25.

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I comandi vocali sono causa di distrazione

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Non è tutto oro quel che luccica e non è tutto sicuro ciò che è studiato per esserlo. E’ questo il caso dei comandi vocali, presenti nelle automobili proprio per permettere la conducente di non togliere la mani dal volante. Eppure, secondo una ricerca cfondotta dall’Università dello Utah, su commissione della AAA Foundation for Traffic Safety, organizzazione americana per la sicurezza stradale, fondata dall’American Automobile Association sono comunque una fonte di distrazione. L’attenzione calerebbe pur non spostando né mani dal volante né vista dalla strada, e lo farebbe per un arco di tempo che va dai 15 ai 27 secondi. Questo perché la distrazione non dipende dalla vita, ma dal cervello, quindi se pur in maniera moderato c’è comunque un calo dell’attenzione. A dimostrarlo, un test condotto su dieci auto con comandi sistemi hands-free. Sono stati testati i conducenti mentre attivavano telefonate, sms e selezioni di brani musicali. Su trecento persone dai 21 ai 70 anni che hanno attivato il comando a 40 km/h tutti, ma a livello ariabile, hanno presentato una distrazione