index

Seat: si chiama Arona l’attacco ai B-SUV

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Seat non si ferma e prosegue con i lanci, negli ultimi due anni il marchio spagnolo ha presentato quattro nuove vetture ed ora l’attacco viene sferrato verso il segmento dei B- SUV. L’ultima arrivata si chiama Arona, terzo modello del 2017, il suo nome deriva da una città delle Canarie mentre il suo posto è accanto ad Ateca, prendendo parte alla famiglia che nel 2018 accoglierà un SUV di grandi dimensioni. Arona ha lo scopo di racchiudere in sé tutti gli stilemi dell’ultima generazione Seat, oltre che le dimensioni compatte tipiche di una cittadina e l’indole da crossover. Partiamo allora dalle dimensioni, il nuovo B-SUV nasce sulla stessa piattaforma della Ibiza (la MQB A0) ma è più lungo rispetto ad essa di 79 mm (per una lunghezza totale di 4,1 m), oltre che più alto di 99 mm. Questo permette ad Arona di avere una maggiore altezza da terra e soprattutto una maggiore abitabilità per i passeggeri, ed un bagagliaio di ben 400 litri. L’estetica ricorda molto quella della Ateca, a cominciare dal frontale su cui sono presenti i gruppi ottici Full Led e proseguendo con le fiancate e la zona posteriore, offrendo fino a 68 diverse combinazioni cromatiche ed una variante sportiva FR. Uno dei punti di forza del nuovo B-SUV spagnolo è sicuramente nella dotazione tecnologica, in particolare per quanto riguarda la sicurezza: Front Assist, regolatore automatico della distanza, Stop/Start, Hill Hold Control, rilevamento della stanchezza del conducente, sensori pioggia e luce, frenata anticollisione multipla e telecamera posteriore ad alta precisione. L’infotainment comprende uno schermo touch premium da 8”, compatibile con i sistemi Android Auto AppleCarPlay e Mirror Screen, ed il caricabatteria wireless per smartphone con amplificatore di segnale GSM, mentre saranno a richiesta il Rear Traffic Alert, il Blind Spot Detection e un sistema di assistenza al parcheggio che funziona sia per manovre in parallelo che trasversali. Le motorizzazioni di Arona saranno tutte ad iniezione diretta con turbocompresse e abbinate alla trazione anteriore, la gamma si compone di tre benzina e due diesel: per i primi c’è il 1.0 3 cilindri da 95 o 115 cavalli (il secondo anche con cambio automatico DSG), e soprattutto il nuovo TSI 4 cilindri da 150 cavalli; dal lato diesel è disponibile il 1.6 TDI da 95 cavalli, con automatico DSG, o  da 115 cavalli. Nel 2018 arriverà anche il 1.0 TSI da 90 cavalli bifuel metano/benzina, portando Seat ad essere la prima casa ad aver inserito questo tipo di propulsore su una vettura del segmento crossover compatti. Per ora la gamma motori del mercato italiano non è ancora stata definita in via ufficiale, ma sappiamo che le vendite partiranno dal prossimo mese di novembre, mentre avverrà al Salone di Francoforte il debutto al pubblico di Arona.

kia

Kia: ecco l’inedita Stonic

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Ancora qualche giorno e ad Amsterdam ci sarà la presentazione ufficiale, intanto però Kia ha voluto mostrarci qualche dettaglio della nuova Stonic, nel cui nome confluiscono le parole Speedy e Tonic, perché quella che la casa giapponese vuole proporre è una vettura dinamica e tonica. Dalle linee e dalla forma che sono state rivelate dalle immagini, il nuovo crossover di Kia sembra aver tutte le carte in regola per competere in uno dei segmenti in maggiore crescita, probabilmente il più competitivo, dove dovrà affrontare avversari come Nissan Jukem Peugeot 2008, Fiat 500 X e Renault Captur. Mentre gli esterni si ispirano comunque allo stile degli ultimi SUV Kia, gli interni si proiettano verso la modernità con un display-tablet ed una linea ricercata per console e comandi centrali, con un disegno che gli stessi coreani definiscono “flottante” per la Human-Machine-Interface. Tra tinte esterne e svariati dettagli interni, la Stonic sarà la Kia con più possibilità di personalizzazione per il cliente, che potrà vederla nelle concessionarie dopo la fine dell’estate.

29403930mm

DR: al Salone di Torino Dr 4 guida la nuova gamma

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Con l’apertura del Salone di Torino si mostra anche la rinnovata gamma DR ma gli occhi saranno puntati tutti sulla nuova DR4, SUV-Crossover di medie dimensioni che avrà l’arduo compito di rafforzare il marchio sul mercato ed in particolare la sua presenza nel segmento dei crossover. Il nuovo modello nasce dalla partnership con i cinesi Jac iniziata lo scorso dicembre ad un’altra kermesse, il Motorshow di Bologna, e rappresenta una sorta di ponte tra le sorelle DR3 e DREvo5. Le dimensioni rimangono abbastanza contenute, 4,32 m di lunghezza, 1,76 m di larghezza e 1,64 m di altezza con un passo di 2,56 m. La dotazione è la stessa delle altre DR, con sensori di parcheggio e telecamera posteriore, climatizzatore, tetto apribile e infotainment con interfaccia smarthone, mentre per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida troviamo cruise control, controllo elettronico di trazione, frenata assistita e controllo della stabilità. Esclusivo per DR4 invece il dispositivo GSI (Gear Shift Indicator), che suggerisce il momento migliore per la cambiata ottimizzando i consumi. Il motore è un 1.6 litri da 120 cavalli disponibile nelle versioni bifuel metano e GPL, derivanti dalla collaborazione con la BRC di Cuneo, azienda impegnata nello sviluppo e produzione di impianti a gas naturale e GPL.  Negli stand DR di Parco Valentino ci saranno anche la nuova DR3, piccola e sportiva, con il 1.5 quattro cilindri da 106 cavalli e la grande DR6, ammiraglia top di gamma, con il 1.5 turbocompresso da 153 cavalli. Tutta la nuova gamma farà il proprio debutto sul mercato italiano il prossimo settembre, a prezzi che partono da 14.980 euro per la nuova D3, da 15.980 euro per l’inedita D4 e 19.980 euro per la D6.

new-500l-wagon-4

Nuova 500L: tecnologia al servizio della famiglia

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo cinque anni e oltre 400 mila unità vendute, per 500L arriva il momento di rifarsi il trucco ma soprattutto di ringiovanirsi in senso tecnologico per restare sempre al passo con i tempi. Effettivamente a livello estetico non cambia molto, la formula della prima generazione ha funzionato più che bene e cambiarla drasticamente sarebbe stato follia, per questo in FIAT si è pensato principalmente a rafforzare il family feeling lavorando su dettagli come i “baffi” ed il logo tipicamente “Cinquecenteschi” racchiusi nel musetto trapezoidale, o come i proiettori a LED che con la loro forma richiamano distintamente lo zero in stile 500. Accortezze che fanno più crossover la nuova 500L, disponibile in dieci colori abbinabili a tre tipi di tetto per dare vita a ben 37 combinazioni cromatiche diverse, ma che non sconvolgono la sua anima, anzi, le sue tre “anime”. Sì perché l’ultima arrivata in quel di Torino si presenta in tre varianti per soddisfare tutti i gusti: Urban, Cross e Wagon. La prima è la più classica, quella più attaccata alla tradizione del modello e pensata fin dalle origini per districarsi nel traffico cittadino. La Urban (ex Trekking) è quella che fa da ponte tra le sorelle 500 e 500X, che si avvicina in maniera netta al mondo dei SUV attraverso skid plate anteriori e posteriori, paraurti specifici e calandra, e pronta ad affrontare percorsi off-road con il “Mode Selector”, il sistema che permette di modificare il tipo di guida a seconda del tipo di strada e delle sue condizioni; tre sono le modalità: Normal, Traction+ e Gravity Control. Ed infine la 500L Wagon, la più famigliare se vogliamo, più lunga di 14 centimetri e con sette posti (gli ultimi due a scomparsa) per ospitare anche zii, cuginetti e amici. Al di là delle versioni e dei ritocchi esterni, il vero cambiamento avviene all’interno dell’abitacolo, ora più avvolgente e con un’impostazione differente, improntata sulla tecnologia. Dietro al volante multifunzione il design si rinnova con tachimetro e contagiri circolari, separati dal display grafico a colori da 3,5”, ma oltre a questi il guidatore può sfruttare uno schermo allargato fino a 7” per controllare le funzioni dell’auto con il proprio tocco. E’ una novità, ma anche un’optional, la compatibilità dell’infotainment con le applicazioni Android Auto e Apple Carplay, utili a riprodurre sullo schermo della vettura tutte le funzioni e le applicazioni del proprio smartphone. Non mancano ovviamente confort di guida e sicurezza, rappresentati in primis dall’Autonomous City Brake, il sistema che rileva i veicoli che ci precedono attraverso un sensore laser e che, nel caso si viaggi al di sotto dei 30 km/h, è in grado di frenare automaticamente la vettura in vista di una potenziale ed imminente collisione. Sotto il cofano della nuova 500L rimane tutto invariato, ma l’offerta è ampia e soddisfacente: due benzina (1.4 16V da 95CV e 0.9 TwinAir da 105 CV), due diesel (1.3 Mj 95 CV e 1.6 120 CV), e le versioni ecologiche a doppia alimentazione benzina/Gpl (1.4 TJet 120 CV) e benzina/metano (0.9 TwinAir 85 CV). Il lancio commerciale avverrà con un porte aperte durante il week end del 17-18 giugno, in Italia avremo la possibilità di acquistarla ad un prezzo promozionale di 15.900 euro, che si abbassa a 14.900 euro in caso di finanziamento “MENOMILLE”.

captur

Nuovo Renault Captur: il crossover sale di livello

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo la conquista dell’Europa ora l’obiettivo è rimanere sul trono, Renault presenta la seconda generazione di Captur, il b-suv più amato del Continente che solo nel 2016 è riuscito a vendere ben 215.670 unità. Nessuno stravolgimento, anzi, le linee rimangono fedeli al concetto di design di Laurens Van den Acker ma risultano leggermente più pronunciate per far aumentare la sensazione di qualità percepita già al primo sguardo; anche sul nuovo Captur saranno disponibili i fari anteriori full Led Pure Vision per la distintiva firma luminosa C-Shape tipica del marchio francese. Le forme da crossover si avvicinano ancor di più a quelle delle sorelle maggiori Koleos e Kadjar, soprattutto grazie alla calandra ridisegnata e ancora allo skid plate guadagnato sempre dall’anteriore. Più che altro si è puntato tutto sulla personalizzazione: le nuove tinte disponibili per carrozzeria e tetto panoramico danno vita a trenta diverse combinazioni tra cui scegliere, con la possibilità di modificare anche modanature laterali ed il centro dei cerchi. I principali ritocchi riguardano l’abitacolo, ridisegnato per fornire una maggiore capienza (ora fino a 1235 l) e arricchito da materiali soft touch, volante in pelle pieno fiore e sellerie in pelle o tessuto, a seconda del modello scelto. La tecnologia sale di livello, il sistema R-Link Evolution è ora compatibile con gli smartphone Android, è presente lo Smart Nav Evolution con schermo da 7 pollici ed è disponibile un sistema audio Bose con sei casse e subwoofer. Le motorizzazioni disponibili sono quattro e pensate per accontentare qualsiasi tipo di clientela: si va, per i benzina, dal TCE 900 da 90 cavalli per neopatentati con cambio manuale al nuovo TCE 1.2 da 120 cavalli con trasmissione manuale o automatica EDC; per i diesel c’è il 1.5 dCi nelle potenze di 90 e 110 cavalli, sia con cambio manuale che automatic. Infine, se la prima generazione di Captur aveva ottenuto il massimo nei test per la sicurezza EuroNCAP, la nuova non vuole essere da meno ed aggiunge all’offerta sensori per l’angolo cieco, sensori di parcheggio, retrocamera posteriore e Easy Park Assist, il sistema che permette all’auto di parcheggiarsi da sola. Ai classici allestimenti Zen, Life ed Intens si va ad aggiungere il top di gamma Initial Paris, inedito per questo modello. Il nuovo Renault Captur debutterà in concessionaria durante il week end del 10-11 giugno, ad un prezzo di partenza di 16.100 euro. Il nostro mercato però, vedrà al lancio anche la serie limitata “Edition One” basata sull’allestimento completo Intense con motore dCi da 110 cavalli e il pacchetto Bistyle bianco e nero per la carrozzeria, in questo caso ad un prezzo di 23.900 euro.

Ford Edge

Ford Edge: la prova

 

di Valerio Verdone

 

Dopo il SUV di segmento B, denominato EcoSport e recentemente sottoposto a restyling, ecco che alla Ford hanno pensato bene di proporre in Europa un crossover dalle dimensioni importanti che si inserisce in gamma al di sopra della Kuga: il nuovo Edge, che prende vita dal pianale della nuova Mondeo e della S-Max di nuova generazione. Esteticamente è impossibile non notare la grande calandra, i gruppi ottici dal taglio deciso, ed i montanti posteriori che rendono fluida la fiancata insieme allo spoiler sul tetto. Mancano le barre perché incompatibili con il tetto apribile panoramico e questo da un punto di vista stilistico è un bene.L ’abitacolo è all’americana, con tanto spazio tra i sedili anteriori e con quelli posteriori che non oppongono resistenza alla libertà di movimento  delle ginocchia dei passeggeri. Immancabile, nella parte centrale della plancia il display dedicato al sistema multimediale SYNC 2, mentre spicca, davanti al guidatore, la strumentazione digitale. Certo, bisogna individuare i pulsanti sparsi all’interno del SUV dell’Ovale Blu per riuscire a trovarli in maniera istintiva mentre si guida, ma dopo un breve apprendistato l’operazione diventa più agevole di quanto si pensi. Interessante la presenza delle cinture posteriori gonfiabili in caso d’urto. Ma la Ford Edge è colma di tecnologia che aiuta il guidatore e migliora il comfort di marcia; infatti, come sulla S-Max, troviamo la telecamera anteriore. Inoltre, non manca una diavoleria, denominata Active Noise Control, capace di percepire le frequenze indesiderate che arrivano nell’abitacolo e di contrastarle attraverso l’impianto audio; oppure l’intelligent speed limiter, che riconosce i segnali stradali ed adegua la velocità dell’auto a quella consentita. Da segnalare anche il sistema di frenata automatica con tanto di riconoscimento pedoni, lo sterzo adattivo, che varia la resistenza del volante a seconda della velocità, l’active park assist che agevola le manovre di parcheggio insieme al park-out assist ed al side parking, ed i fari che regolano il fascio luminoso in base alla situazione senza disturbare i veicoli che sopraggiungono nella direzione opposta. Al volante il biturbodiesel 2 litri da 210 CV spinge forte e guadagna 5 decimi nello scatto da 0 a 100 km/h rispetto all’unità da 180 CV che si ferma sul tempo di 9,9 secondi, inoltre raggiunge i 211 km/h, mentre si accontenta di 5,8 litri di gasolio per percorrere 100 km, in base a quanto dichiarato dalla Casa. La guida risulta sempre confortevole, grazie al cambio automatico powershift a doppia frizione a 6 velocità, mentre la trazione integrale si attiva in maniera automatica: bastano 20 millisecondi e ripartisce la coppia tra i due assali al 50-50, una rapidità d’esecuzione dovuta ad un sistema che raccoglie le informazioni da ben 25 sensori. Il listino della nuova Ford Edge da 2.0 TDCi da 180 CV parte dai 45.250 euro della versione Plus fino ad arrivare ai 51.250 euro della variante Sport, mentre l’allestimento Titanium ha un costo di 49.250 euro. Come sempre, in Casa Ford, i passaggi da un propulsore all’altro hanno dei costi precisi: infatti sono necessari ulteriori 2.500 euro per avere il 2.0 biturbodiesel da 210 CV con cambio automatico powershift.

volvo

Volvo V90 Cross Country: la comodità dell’off-road

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

La Serie 90 di Volvo si allarga e raggiunge praticamente la completezza con la nuova V90 Cross Country che verrà svelata nei prossimi mesi. A metà tra una SUV per  la propria motricità e una wagon per il suo comfort, questa crossover si basa sulla moderna piattaforma modulare PSA e fornisce la trazione integrale AWD, supportata dalle protezioni sotto i paraurti e leggermente più alta da terra rispetto alle classiche wagon. Con queste caratteristiche, risulta pronta a percorsi off-road anche impegnativi, ma come al solito il suo interno proporrà il lusso che da sempre si accosta al nome Volvo, con un equipaggiamento che prevedrà gli stessi sistemi di infotainment con connessione Interne già proposti sulle nuove S90 e V90, nonché l’impianto hi-fi Browes&Wilkins. Il drive select system della Volvo V90 Cross Country metterà a disposizione quattro modalità di guida differenti ( Comfort, Dynamic, Eco e Off Road) ma ad aiutare veramente il guidatore saranno il sistema Hill Descen Control e le molle pneumatiche al posteriore previste come optional, con la possibilità di avere anche pneumatici studiati proprio per garantire una maggiore aderenza nei tratti di fuoristrada senza intaccare la sensazione di comodità sull’asfalto. Per vederla sul mercato, dovremo aspettare almeno il secondo trimestre del 2017.

2017-kia-niro-hybrid-0

Kia Niro Hybrid: il crossover ibrido

 

di Stefano Ursi

 

Ibrido è ormai sinonimo di futuro. Un futuro che appare quanto mai pronto a palesarsi incarnato in un segmento commerciale dalle prospettive rosee. Sempre più case di produzione infatti arricchiscono la propria gamma di veicoli con modelli ibridi plug-in: l’imperativo è intercettare sempre più i gusti dei potenziali acquirenti coniugando prestazioni e rispetto dell’ambiente. Proprio in questo spazio concettuale e produttivo Kia prepara per settembre l’offensiva ibrida in Europa con la nuova Niro Hybrid, crossover che non per niente dalla stessa casa coreana veniva identificata in occasione del Salone di Parco Valentino come “testimonial delle nuove tecnologie”: Niro prevede infatti una piattaforma tecnologica studiata da Kia proprio al fine di poter essere base solida per i modelli che verranno. Esternamente Niro Hybrid mostra uno stile sobrio, con forme che la rendono gradevole alla vista e soprattutto non ne esaltano oltre misura lo status di crossover; punto da non sottovalutare questo, perché ad oggi nonostante la crescita del mercato delle motorizzazioni ad emissioni zero e ibride, molti si pongono dinanzi a modelli di questo genere con ancora una certa diffidenza ed è solo fondendo le due esigenze (pratica e ambientale) che si può concretizzare l’avvicinamento definitivo del grande pubblico con questa dimensione. Internamente Niro presenta aspetti interessanti dal punto di vista stilistico, dove tutti i particolari risultano ben curati e studiati per rendere il modello al pari delle competitor di segmento, sia per quanto riguarda i sistemi tecnologici implementati; dalla comoda plancia dei comandi è infatti possibile utilizzare le più comuni e utili applicazioni per auto tutte racchiuse nel Kia Connect Service, oltre all’Adaptive Cruise Control e, fra le altre, le altre funzioni per frenata di emergenza, avviso di invasione corsia o di segnalazione manovre di altre vetture nello spazio circostante. Capitolo motorizzazioni e consumi. Kia Niro Hybrid è dotata di un motore a benzina 1.6 GDI da 105 CV e di un motore elettrico da 44 CV alimentato da un pacco batterie litio-polimeri con capacità di accumulo di energia derivante da recupero in rallentamento e frenata. Il sistema prevede un cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti (6DCT) ed è in grado di assicurare una guida brillante e piacevole ma sempre attenta alle emissioni, da 3,8 litri/100 km di benzina e 88 gr/km di CO2. Il vero e proprio cuore pulsante dell’idea da cui nasce Niro Hybrid.

01-Mercedes-AMG-GLE-63-Coupe-4MATIC-1180x686-EN

Mercedes GLC Coupé, fra eleganza e sportività

 

di Stefano Ursi

 

In quel di Brema, sulle rive del Weser ha preso forma e sostanza la nuova Mercedes GLC Coupé, presentata in anteprima al Salone di New York 2016 e ormai pronta al lancio in tutto il mondo dopo l’estate, con tappe che prevedono la disponibilità delle varie motorizzazioni. L’idea è quella di fondere in maniera elegante ed efficiente la mentalità suv e quella crossover, in linea con le esigenze di un mercato in costante evoluzione. Variante sportiva del crossover Glc e diretta discendente della Mercedes GLE Coupé, questo modello non fa nulla per nascondere la sua natura coupé e mostra linee sinuose e accattivanti all’esterno, oltre a precise scelte stilistiche e funzionali all’interno. Ma partiamo dalle motorizzazioni disponibili per questo modello ovvero quattro diesel, tre benzina e una a trazione ibrida plug-in: diesel 200d Coupé 136 CV, 220d 4Matic 170/204/258 CV – benzina 250 4Matic 211 CV, 300 4Matic 245 CV, Mercedes-AMG 4Matic 367 CV – ibrido plug-in 350 e 4Matic 320 CV. Passiamo agli interni, che denotano un’evidente attenzione allo stile e alle rifiniture ma anche ad una gestione “ariosa” degli spazi che devono risultare realizzati intorno al conducente e non addosso allo stesso. Ed è così che i materiali usati, come la Nappa e il legno (in alcuni inserti) riescono a conferire eleganza a spazi studiati su misura di modo da essere gestibili in relazione alle esigenze di chi si siede e deve avere tutto a portata di mano e di occhio; il guidatore, infatti, solo appoggiando le braccia ai propri lati ha a disposizione una buona parte delle strumentazioni di cui necessita tra cui, alla sua destra, la plancia e il touchpad da 8,4 pollici perfettamente integrati nella consolle grazie alla diversa destinazione del cambio. Dotata di cambio 9G-Tronic di serie, GLC Coupé prevede cinque diversi programmi di marcia: Eco, Normal, Sport, Sport+ e Individual che permettono di rendere l’auto il più possibile aderente alle abitudini di guida e di gestione della strada del conducente. Anche in questo modello, in tutte le varianti disponibili, non mancano elementi di tecnologia e di infotainment: Comand Online, Garmin Map Pilot 3D, Active Parking Assist, Speed Limit Assist. Completa il modello, fra le altre caratteristiche, un bagagliaio dalla capienza importante: da una capienza minima di 491 litri ad una massima di 1400, grazie alla possibilità dell’abbassamento del sedile posteriore.

chr

Toyota C-HR, sportività e sicurezza

 

di Stefano Ursi

 

La pre-vendita in Italia dovrebbe avvenire entro il mese di Settembre, con possibili consegne nel Gennaio del prossimo anno, ma già in molti hanno avuto modo di farsi un’idea della nuova Toyota Coupé – High Rider (C-HR), crossover ibrido svelato al Fuorisalone di Milano che andrà ad arricchire la gamma Toyota per la fine dell’anno 2016. Abitacolo rialzato e profilo coupé ne fanno un modello attrattivo già a prima vista, soprattutto se combinati con le linee sportive che ne caratterizzano profondamente il design esterno ed interno. Ma partiamo innanzitutto dalla modalità ibrida, che è il tratto distintivo più marcato di questo modello e che, secondo Toyota, permetterà emissioni dai valori di Co2 inferiori a 85g/km; per quanto riguarda le motorizzazioni C-HR un 1.2 benzina turbo da 85 kw e 116 cv e in alcune zone geografiche un 2.0 benzina da 150 cv. Il modello permette la scelta di cambio manuale a 6 rapporti o automatico CTV e trazione integrale e solo anteriore. Per quanto riguarda gli interni abbiamo eco-pelle per superfici generiche e nappa per quelle che più vengono a contatto; le colorazioni disponibili per quanto riguarda gli interni sono tre: Black/Brown, Black/Blue e Dark Grey. Tutte combinazioni capaci di esaltare il senso dell’eleganza e dello stile che Toyota ha voluto condensare in C-HR. Completano l’immagine i fari LED e i montanti neri caratteristici della casa che puntano dritti al fondamentale concetto della riconoscibilità, elemento che mai deve mancare, anche quando si voglia costruire un modello che nelle intenzioni sia innovativo. Anche Toyota C-HR si privilegia l’intuitività dei comandi e la semplificazione nella gestione della tecnologia; il touchscreen (da 8 pollici), ormai immancabile in tutti i modelli di auto di nuova generazione, risulta infatti posizionato in maniera quasi “slegata” rispetto alla consolle degli strumenti e questo non per un vezzo di stile, bensì per renderlo meno invasivo della visuale di guida da parte del conducente che dunque lo può gestire con totale disinvoltura senza che al suo sguardo risulti scoperto nemmeno un frammento di strada. Saltando con un balzo dalla strumentazione alla tecnologia virtuale che in essa risiede e che fa di C-HR un modello interessante dal punto di vista dell’hi-tech; dal Simple Intelligent Park Assist e il Pre Collisione System, passando l’Adaptive Cruise Control e il Lane Departure Alert che vanno, assieme ad altri, a completare il pacchetto Toyota Safety Sense che sarà di serie.