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Toyota C-HR, sportività e sicurezza

 

di Stefano Ursi

 

La pre-vendita in Italia dovrebbe avvenire entro il mese di Settembre, con possibili consegne nel Gennaio del prossimo anno, ma già in molti hanno avuto modo di farsi un’idea della nuova Toyota Coupé – High Rider (C-HR), crossover ibrido svelato al Fuorisalone di Milano che andrà ad arricchire la gamma Toyota per la fine dell’anno 2016. Abitacolo rialzato e profilo coupé ne fanno un modello attrattivo già a prima vista, soprattutto se combinati con le linee sportive che ne caratterizzano profondamente il design esterno ed interno. Ma partiamo innanzitutto dalla modalità ibrida, che è il tratto distintivo più marcato di questo modello e che, secondo Toyota, permetterà emissioni dai valori di Co2 inferiori a 85g/km; per quanto riguarda le motorizzazioni C-HR un 1.2 benzina turbo da 85 kw e 116 cv e in alcune zone geografiche un 2.0 benzina da 150 cv. Il modello permette la scelta di cambio manuale a 6 rapporti o automatico CTV e trazione integrale e solo anteriore. Per quanto riguarda gli interni abbiamo eco-pelle per superfici generiche e nappa per quelle che più vengono a contatto; le colorazioni disponibili per quanto riguarda gli interni sono tre: Black/Brown, Black/Blue e Dark Grey. Tutte combinazioni capaci di esaltare il senso dell’eleganza e dello stile che Toyota ha voluto condensare in C-HR. Completano l’immagine i fari LED e i montanti neri caratteristici della casa che puntano dritti al fondamentale concetto della riconoscibilità, elemento che mai deve mancare, anche quando si voglia costruire un modello che nelle intenzioni sia innovativo. Anche Toyota C-HR si privilegia l’intuitività dei comandi e la semplificazione nella gestione della tecnologia; il touchscreen (da 8 pollici), ormai immancabile in tutti i modelli di auto di nuova generazione, risulta infatti posizionato in maniera quasi “slegata” rispetto alla consolle degli strumenti e questo non per un vezzo di stile, bensì per renderlo meno invasivo della visuale di guida da parte del conducente che dunque lo può gestire con totale disinvoltura senza che al suo sguardo risulti scoperto nemmeno un frammento di strada. Saltando con un balzo dalla strumentazione alla tecnologia virtuale che in essa risiede e che fa di C-HR un modello interessante dal punto di vista dell’hi-tech; dal Simple Intelligent Park Assist e il Pre Collisione System, passando l’Adaptive Cruise Control e il Lane Departure Alert che vanno, assieme ad altri, a completare il pacchetto Toyota Safety Sense che sarà di serie.

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Toyota C-HR: appuntamento a Parigi

 

di Maurizio Elviretti

 

La Toyota ha diffuso la prima immagine della concept C-HR, ovvero il prototipo sperimentale di una crossover di segmento C, quindi al di sotto della Rav4, che sarà presentato per la prima volta in pubblico al Salone di Parigi 2014, del prossimo mese di ottobre. Si tratta di una crossover che, come detto, dovrebbe inserirsi un gradino più in basso come dimensioni rispetto alla Rav4 (che è lungo 457 cm: possibile ipotizzare che la C-HR ne misuri sui 20-25 in meno). Possiamo presumere che “C” faccia riferimento proprio alla categoria delle auto “compatte”, quella della Golf per intendersi. La vista laterale della Toyota C-HR rivela una forma affusolata, con il parabrezza inclinato e il frontale, verosimilmente, “corposo”: le porte dovrebbero essere cinque, e il tetto digradante interrotto dalla presenza di uno spoiler accentuato proprio alla sommità del lunotto. In bell’evidenza i fanali posteriori, che ricordano per certi versi quelli della Ford Focus, ma che potrebbero cambiare dal vivo. Ben pronunciato, e alto, il paraurti posteriore. Nulla si sa della meccanica, se non che il motore sarà ibrido: appuntamento, quindi, a Parigi ai primi di ottobre.