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Ducati: svelata la nuova 1299 Panigale S Anniversario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Ducati ha festeggiato i suoi 90 anni svelando la nuova Ducati 1299 Panigale S Anniversario. Infatti, sotto i riflettori del World Ducati Week 2016, concluso domenica sera, la Casa di Borgo Panigale ha mostrato il suo nuovo gioiellino. Il nuovo “missile” è stato pilotato da Casey Stoner, ex campione del mondo di MotoGP e attuale tester del team Ducati, che ha sfrecciato tra le curve del Misano Word Circuit “Marco Simoncelli”. Realizzata in soli 500 esemplari, la Ducati 1299 Panigale S Anniversario sfoggia una livrea ispirata a quella utilizzata  dalle Ducati da corsa: carenatura in bianco, nero e rosso che sposa in modo armonico con il colore oro dei cerchi in lega. La moto si distingue inoltre  per la presenza della piastra superiore di sterzo e le boccole di sterzo realizzati in lega di alluminio. La 1299 Panigale S Anniversario vanta nel suo equipaggiamento di serie  l’ABS Cornering Bosch, capace di offrire  performance e sicurezza in ogni condizione di guida e il Ducati Quick Shift (DQS) up/down che consente  cambiate e scalate velocissime sia in pista sia su strada. Il cuore della moto è il poderoso   bicilindrico Superquadro da 1.285 cc capace di erogare  205 CV, ll’unità risulta inoltre dotata del sistema  Engine Brake Control (EBC) che ottimizza la stabilità del veicolo in condizioni estreme di ingresso in curva, mentre il reparto sospensioni è affidato alle #ducati Electronic Suspension (DES) ed Öhlins Smart EC. La Ducati 1299 Panigale S Anniversario sarà disponibile a partire da metà luglio ad un prezzo di listino di 29.590 euro.

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Ducati Desmosedici: il live della presentazione ufficiale

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Dopo le presentazioni dei giorni scorsi di Honda e Yamaha, questa mattina sarà il turno della Ducati che, alle ore 11, nella storica sede di Borgo Panigale, svelerà la nuova Desmosedici GP che vedremo in pista nel campionato MotoGp 2016. I piloti Andrea Dovizioso e Andrea Iannone hanno terminato nello scorso weekend i test IRTA in programma sul circuito di Phillip Island, in Australia, e si sono occupati dello sviluppo della nuova moto, in vista della stagione che scatterà il 20 marzo dal circuito del Qatar. Di seguito il live scritto dell’evento.

ore 11.45 – Fine della presentazione

ore 11.42 – Domenicali: “Bellissimo l’adesivo sul serbatoio 1926-2016. Novant’anni di storia non sono male”.

ore 11.40 – Presentato il collaudatore ufficiale Michele Pirro: “Sono contento di questo lavoro, e devo molto a Ducati”. Pirro farà tre wildcard a Misano, Mugello e Valencia.

ore 11.35 – Entra sul palco la nuova Ducati Desmosedici. Dovizioso: “Quella dello scorso anno era già bella, ma questa lo è ancor di più. Sono contento per aver instaurato subito un buon feeling con la moto”.

ore 11.25 – Julian Thomas chiama sul palco gli “A-Team” Andrea Dovizioso e Andrea Iannone. Dovizioso: “Abbiamo iniziato bene, ma non benissimo. Bisognerà lavorare su molti aspetti. Mi aspetto molto dal test in Qatar, dove lo scorso anno registrammo i miglior tempi. Obiettivi? Sarà una frase fatta, ma noi siamo qui per vincere”. Iannone: “Credo che il 2016 sia difficile perché dobbiamo davvero soddisfare diverse aspettative, ma siamo un grande gruppo con delle strutture incredibili con cui speriamo di arrivare a vincere. Oggi sono in Ducati, nel team ufficiale, anche grazie a Pramac che per me è sempre stata una grande famiglia”.

ore 11.20 – Dopo le parole di Dall’Igna, salgono sul palco Paolo Ciabatti (direttore sportivo Ducati Corse) e Davide Tardozzi (manager Ducati Corse). Ciabatti: “E’ la mia quarta stagione qui, quando sono tornato con un compito che sembrava difficile. Spesso parlavamo di come raddrizzare una brutta situazione. Ci siamo riusciti con Dall’Igna e Tardozzi nel 2014 abbiamo fatto tre podi e nel 2015 abbiamo veramente fatto un grande passo avanti. Vogliamo vincere in MotoGP, è un obbiettivo difficile ma abbiamo due piloti ed un tester, Michele Pirro, di cui ci fidiamo. Siamo riusciti a riportare Casey Stoner qui con noi: lui ha un ruolo importante, ha dimostrato di essere velocissimo. Tardozzi: Vorrei dire che Casey si è detto entusiasta di essere tornato in famiglia. è stato bello vederlo lavorare in questo ruolo, che è più importante di quanto si creda. ha parlato molto con i nostri piloti ed ha capito il suo ruolo. Per quanto riguarda i piloti, non credo che i test rispecchino i reali valori in pista. Abbiamo lavorato su novità senza cercare il tempo sul giro, ed il passo non è male. nel test in Qatar, dove cercheremo il tempo, farà vedere che siamo in grado di giocarcela.

ore 11.15 – Julian Thomas chiama sul palco il Direttore Generale di Ducati Corse Luigi Dall’Igna: “Si può dire che abbiamo regalato tante emozioni, la moto è sicuramente cresciuta. Quest’anno il lavoro è stato diverso, anche a causa del regolamento con nuovo software e gomme. Grazie ai nostri Team Satellite arriviamo in Qatar molto preparati a livello di software. Le gomme hanno continuato a cambiare test dopo test e questo porta ad un riadattamento nel setup. Mi aspetto un miglior setup man mano che si va avanti con il motomondiale. La Desmosedici GP è un’evoluzione della moto dell’anno scorso. Quest’anno partiamo più tranquilli, abbiamo già usato la moto negli ultimi test IRTA con qualche problema meccanico, ma già risolto in Australia, e qualcosa da migliorare a livello di set up a Phillip Island. Confidiamo già in un buon risultato nel primo Gp in Qatar.

ore 11.05 – Sul palco Claudio Domenicali: “E’ sempre un momento emozionante salire su questo palco. La Ducati di oggi è di certo diversa da quella dei primi anni, in un azienda che è molto cresciuta. Ducati fa della tecnologia il suo credo. Siamo molto fiduciosi per questa nuova stagione, grazie ad una squadra solida con Andrea Dovizioso e Andrea Iannone”.

ore 11 – Inizia la presentazione. Julian Thomas apre la presentazione: “Quattordici anni fa comincia l’avventura Ducati in MotoGP: tanti alti e qualche basso, ma sempre da protagonisti”.

 

 

 

 

 

 

 

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La Ducati ed un anno da record

 

di Leonardo Frenquelli

 

Borgo Panigale: è tempo di bilanci. Dopo dodici mesi di duro lavoro, è giunto il momento per la Ducati di tirare le somme del 2014, per capire che anno sia stato e quali debbano essere gli obiettivi della stagione ventura. Ancora una volta, per il quinto anno consecutivo, la casa romagnola ha fatto registrare un incremento delle vendite, raggiungendo il picco storico di 45.100 unità. Sorprende la costanza con cui a Borgo Panigale stiano portando avanti questo trend di crescita positiva, nonostante l’economia ed il mercato motociclistico, e non solo, non stiano di certo attraversando dei momenti di straordinario splendore. Il segreto sta in una gestione eccezionale della gamma e l’inserimento di nuovi modelli che attira sempre nuove attenzioni ed amplia sempre di più il bacino d’utenza, come dimostra l’esempio dei dati ricavati dal Sud America, in particolare dal Brasile. Vista la potenzialità del mercato nel paese della “saudade”, Ducati ha accresciuto di molto la rete di concessionarie, rendendo disponibili tutti i modelli in uscita dalle officine di Borgo Panigale. Ecco dunque, un’altra chiave di volta per un successo costante: evidenziare le zone più in crescita e sfruttarle al massimo. Basti pensare che in Europa le 19.743 unità vendute vanno a costituire un calo del 3% (il 14%, per quanto riguarda l’italia), mentre resta il mercato statunitense quello più proficuo con 8.804 vendite. Nel corso del 2014 sono uscite le due Monster 1200 e 821, insieme anche alla 899 Panigale che ha reso la famiglia delle “Superbike” ancora più ampia ed ha garantito  quasi 10.000 vendite, con un incremento del 12% rispetto al 2013. Altro miglioramento promettente è quello del Messico, che aumenta di otto punti percentuali ma, indubbiamente, la notizia più lieta è quella che arriva dal continente asiatico: grazie alla crescita in “double digit” di molte mercati nazionali, tra cui Thailandia e Cina, per il continente più popolato del mondo si tratta del miglior risultato di sempre per i prodotti Ducati. In totale, rispetto ai dati del 2013, l’anno che ha visto il secondo trionfo di Marquez in MotoGP, è valso al marchio italiano di proprietà Audi un incremento complessivo del 3%. Il 12 dicembre, in prossimità della fine dell’anno, Domenicali ha consegnato la milionesima Ducati prodotta, guarda caso, un Monster 1200 S.

Top Foto - Un'immagine dall'interno del Museo Ducati

TIM-Ducati: la storia siamo noi

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

La scorsa settimana, nell’ambito dello speciale “TIM-Ducati: Binomio Italiano”, abbiamo fatto tappa a Bologna, precisamente a Borgo Panigale, dove hanno sede sia la fabbrica sia il Museo Ducati, una struttura che raccoglie nelle sue stanze la storia dei successi, delle gioie e delle vittorie della famosa casa motociclistica. Abbiamo potuto fare una tour experience insieme ad alcuni fortunati clienti TIM sorteggiati per questa visita guidata, ma specialmente abbiamo potuto godere dell’esperienza e della conoscenza di Livio Lodi, curatore del Museo Ducati, vero e proprio almanacco della storia della “Rossa”: «Prima di tutto voglio sottolineare come per me sia un piacere fare da guida alle persone, non è sempre facile spiegare la storia. C’è una sorta di fil rouge che lega la Ducati a TIM – ha spiegato Livio Lodi – perché agli albori della telefonia italiana, che presumo sia nata non più tardi degli anni venti e trenta, la Ducati cominciava a lavorare nel settore delle componenti elettrotecniche, non facevamo telefoni ma siamo arrivati a fare radio quindi parliamo di una tecnologia del tutto simile a quella che noi all’epoca sviluppavamo. Poi le strade si sono separate e dal 2004 è iniziata questa collaborazione con Alice prima, poi Telecom ed infine TIM, un rapporto bellissimo tra due splendide realtà italiane che dura ormai da più di dieci anni. Paradossalmente, quando ho visto per le prime volte gli sponsor della telefonia mi è venuto in mente con un po’ di nostalgia, anche perché sono ormai ben  ventisette anni che lavoro in Ducati, quando ancora non esistevano i telefonini e le telefonate a casa o agli amici si facevano dentro la vecchia mensa dove avevamo il classico globo in plexiglass con la cabina con il telefono grigio e il pomello giallo per cambiare i gettoni. Poi, nel 1990, c’è stato il grande arrivo della cabina telefonica con tanto di telefono e scheda telefonica, quando le telefonate duravano più tempo rispetto ad oggi. E’ uno sguardo un po’ trasognato della storia e mi piace pensare che la realtà di Ducati, che si è ormai sposata alla realtà di Tim, segua ancora il corso dell’epoca del tempo. Oggi sono arrivati agli smartphone, sono arrivate le Moto GP, ma il concetto fondamentalmente non è tanto diverso». TIM e Ducati che rappresentano, quindi, un vero e proprio viaggio in parallelo negli anni, iniziato non soltanto dieci anni fa, ma diverso tempo prima, e che poi ha portato queste due società ad incontrarsi e a sposarsi: «Sì, parliamo prima di un rapporto come fornitore di servizi e poi come sponsorship – ha confermato Livio Lodi – è un po’ come parlare della storia del nostra nazione e dell’evoluzione che abbiamo avuto e continuiamo ad avere. Posso dire di sposare completamente questo pensiero legato ad una realtà di un paese che cresce, che era venuto su da anni difficili, come dimenticare il dopo guerra e poi il boom, e che poi ha visto la comparsa di mille tecnologie che ci hanno portato via via ai giorni nostri». Livio Lodi ci ha anche raccontato la storia di questo museo: «È nato nel 1998, anno in cui Ducati ha celebrato il primo raduno mondiale World Ducati Week, di cui inoltre TIM è nostro main sponsor per l’evento, in quell’occasione abbiamo creato una sorta di macchina del tempo con la quale si è raccontata fondamentalmente la storia delle competizioni reinterpretando la chiave di lettura della storia stessa. Noi abbiamo la percezione di Ducati come un’azienda, ed è una percezione vera, che produce moto molto belle, moto rosse, moto italiane, ma bisogna chiedersi che cosa c’è dietro quel nome, cosa si vive in Ducati?». Abbiamo chiesto al curatore del Museo Ducati di ricordare il momento più bello di questa sua avventura: «È difficile dire quali sono stati i momenti belli o meno belli, posso dirvi che in ventisette anni di vita dedicati a questa azienda dei miei quarantotto rivivrei  esattamente ogni secondo delle cose che ho fatto. Sono stato operaio, sono stato contabile e da sedici anni seguo il museo, tre dei quali li ho fatti d’assistente e gli altri tredici da direttore. Personalmente, credo sarebbe ingiusto dire che c’è stato un momento più bello, la prima cosa che potrei ricordare è quando abbiamo vinto il titolo mondiale Moto GP, ma non vedo per quale motivo non avrei dovuto provare la stessa gioia quando Ducati ha vinto gli altri titoli mondiali Superbike. Ogni vittoria, ogni successo raggiunto secondo me è motivo di gioia, anche quando produciamo una moto particolarmente bella, quale può essere una Panigale, una Multistrada, una Diavel, una Hypermotard, tutte moto che vedendole poi girare per strada ti fanno pensare a dove le hanno fatte e nel momento in cui le vedo realizzo e penso le hanno fatte a casa». Parlando di storia, non potevamo non chiedere a Livio Lodi anche cosa si aspetta per il futuro di questo binomio TIM-Ducati: «Io potrei rispondere in maniera molto banale che sono l’uomo del passato, non leggo il futuro e non sono un veggente, per me il futuro sarà interessante quando avrà un anno e allora potremmo parlare di passato prossimo. Mi auguro, comunque, che questa bella avventura tra Ducati e TIM continui perché comunque, nonostante abbiamo passato degli anni non proprio brillanti perché sono stati un po’ avari in termini di risultati, TIM si è comunque dimostrata fedele al nostro impegno. Chiunque potrebbe abbandonare la barca quando affonda, ma questa non è una barca che affonda, questa è una delle poche aziende che, grazie al cielo, ha degli ottimi profitti, che vende bene e che è conosciuta in tutto il mondo. Questo vuol dire che anche il brand TIM che viene portato all’estero e che si vede sulle carene delle nostre moto da corsa, Superbike e Moto GP, porta in qualche maniera un testimonial di un’altra realtà italiana. Per me il futuro è roseo, in realtà dovrei dire rosso corsa, io personalmente la vivo un po’ alla giornata, ma è inutile negare che i giorni che passano sono il consolidamento di qualcosa che si è iniziato a fare e che entrambe le case, Ducati e TIM, sono ben liete di continuare».

05 1199 Superleggera

Ducati 1199 Superleggera

 

di Maurizio Elviretti

 

Nuovo gioiellino in casa Ducati: si chiama 1199 Superleggera. Da Borgo Panigale fanno sapere che rappresenta un sogno diventato realtà e che non si era mai visto nulla di simile fino ad ora, merito di un livello tecnologico-ingegneristico inedito ed eccezionale. Un progetto davvero incredibile e senza precedenti che conferma la genialità di Ducati. Il marchio italiano, da sempre sinonimo di tecnologia, elevate prestazioni e peso ridotto, ha accettato una nuova sfida chiedendo ai propri ingegneri di progettare la moto stradale più estrema e tecnologica di sempre, dando carta bianca alla loro inventiva. È stato proprio questo il punto di partenza che ha portato il “progetto 1201” (così lo chiamano internamente all’azienda) a trasformarsi da sogno in realtà. Il nome Superleggera comunica subito l’obiettivo raggiunto dalla casa motociclistica bolognese infatti, grazie all’uso di materiali come titanio, magnesio e carbonio, garantisce il miglior rapporto peso/potenza nell’intera storia delle moto di produzione e con un peso a secco di soli 155kg e una potenza di oltre 200CV, la 1199 Superleggera esalta l’innovativa tecnica progettuale ed il sofisticato design Ducati. La riduzione del peso è poi portata all’estremo grazie al telaietto posteriore e carena in carbonio, batteria agli ioni di litio e all’impianto di scarico realizzato in titanio. Peso che potrebbe essere ulteriormente ridotto grazie al Race Kit per uso esclusivo in pista fornito a corredo della moto. Il kit comprende uno scarico sportivo Akrapovic, plexiglass maggiorato, telo copri moto dedicato, cavalletto anteriore e posteriore, tappi sostitutivi degli specchi e kit per la rimozione del porta targa e del cavalletto laterale. Talmente bella e unica, che presto diverrà rara in quanto è previsto un realizzo di solamente 500 esemplari, ciascuno dei quali contraddistinto ed impreziosito da un numero progressivo inciso direttamente sulla bellissima testa di sterzo.

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Ducati, rombo di benvenuto per Domenicali

della Redazione
Giornata d’insediamento, ieri, per Claudio Domenicali, da ben 21 anni elemento prezioso di casa Ducati ma solo da ventiquattro ore nuovo Amministratore Delegato della holding di Borgo Panigale. E proprio per rivolgere un loro personalissimo benvenuto al nuovo Amministratore delegato che poi, come detto, proprio nuovo nuovo non è, numerosi dipendenti dello stabilimento  bolognese hanno acceso, durante la pausa pranzo, i motori delle loro Ducati sotto la finestra dell’ufficio dello stesso Domenicali, dando libero sfogo ai cilindri dello loro Desmosedici. Un concerto di benvenuto, a tutti gli effetti, rombante in cui svettava anche il suono di una Desmosedici GP, portata direttamente dal reparto Corse Ducati per questo speciale e simpatico saluto.