Peugeot 308 Station Wagon

Peugeot 308 Station Wagon: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Prendere i tratti salienti di una berlina di successo e da questi ricavarne una station wagon diversa, dalla prima, per forme e capienza ma allo stesso tempo simile, molto simile, per essenza e piacere di guida. L’ultima scommessa di Peugeot si chiama 308 Station Wagon, semplicemente la versione station della 308 premiata all’ultimo Salone di Ginevra con il titolo di “Auto dell’anno 2014″. Noi di Professione Motori abbiamo avuto occasione di testarla la scorsa settimana lungo le strade di Le Touquet, e più in generale dell’intera regione Nord Passo di Calais. La piattaforma rimane la stessa, e vale a dire la EMP2 già proposta, con ottimi risultati, nelle ultime vetture del Leone francese, quel che cambia rispetto alla 308 berlina sono ovviamente comodità e generosità delle forme. Tuttavia, l’animo di questa 308 Station Wagon si presenta piuttosto sportivo, come dimostrano alcune caratteristiche estetiche della carrozzeria con un design fluido e dinamico. Rispetto sempre al modello berlina il passo è aumentato di 11 cm e lo sbalzo posteriore di 22 cm, mentre le misure generali sono: 4585 mm di lunghezza, 1804 mm di larghezza e 1471 mm di altezza. Da segnalare anche l’importante riduzione della massa, pari a 140 kg, che ne fanno la vettura più leggera del segmento. Un’altra caratteristica dominante, analizzando la macchina dall’esterno, è l’ampio tetto in cristallo che raggiunge una superficie complessiva di 1,69 metri quadrati e che consegna molta luminosità all’interno. Spostandoci proprio nell’abitacolo, quest’ultimo si contraddistingue per modernità e cura dettagliata dei minimi particolari, ma anche per l’ennesima dimostrazione tangibile della filosofia i-Cockpit, con una plancia pulita, comandi semplici ed intuitivi e volante dalle dimensioni ridotte. Non manca neanche in questa 308 Station Wagon la solita buona dose di tecnologia, con gli equipaggiamenti Driver Assistance Pack tra i quali si segnala, oltre all’ormai consolidato Park Assist, anche il Driver Sport Pack, disponibile sulle versioni 1.2 e-THP 130CV e 2.0 Blue Hdi 150CV ed in grado di migliorare sensibilmente la sensazione di guida. Al servizio del guidatore ci sono anche servosterzo elettrico, tanto quanto il freno di stazionamento, controllo di trazione intelligente ed Hill Assist per le partenze in salita. Sul fronte motore, l’arrivo della 308 SW coincide con il debutto di due nuove famiglie di propulsori: i 1.2 3 cilindri Pure Tech e i BlueHDi, tutti Euro 6 e tutti con numeri importanti in termini di consumi. Una station wagon, insomma, che si guida come e con lo stesso piacere di una berlina, tuttavia, come detto, capienza e capacità di carico sono due aspetti assolutamente da prendere in considerazione, e a tal riguardo impossibile non sottolineare un portabagagli da oltre 600 litri di carico ampliabile fino a 1775 litri abbassando i sedili posteriori. Il lancio sul mercato è previsto per il 9 giugno, gli allestimenti sono quattro (Access, Active, Business ed Allure) e i prezzi variano dai 19.300 euro della versione Access 1.2 e-THP 110CV ai 28.550 euro della versione Allure 2.0 16v BlueHDi da 150 CV.

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Germania: scoppia lo scandalo “Auto dell’anno”

 

di Germana Condò

 

Nei giorni scorsi erano state liquidate come un semplice pettegolezzo giornalistico le indiscrezioni svelate in un articolo della Suddeutsche Zeitung, notizie sulla base delle quali il premio più ambito per le case automobilistiche in Germania, il riconoscimento dell’ “Auto dell’anno” conferito dall’Adac, il potente Automobil Club tedesco, sarebbe stato truccato. La reazione della dirigenza dell’ente, che con i suoi 19 milioni di iscritti è il più grande d’Europa, era stata immediata e si era gridato ad un vero e proprio “scandalo per il giornalismo”. Purtroppo a distanza di quattro giorni dalla cerimonia ufficiale di premiazione tenutasi nell’ex residenza reale di Monaco, che ha visto trionfare nuovamente la Volkswagen Golf quale auto più amata dai tedeschi anche nel 2013, l’Adac ha dovuto ammettere le proprie responsabilità e il suo responsabile della comunicazione, nonché direttore di Motorwelt (la rivista dell’Automobil Club) Michael Ramstetter, ha dovuto dimettersi da tutte le sue cariche. Un’ammissione di colpa da parte dell’Adac che avrebbe eletto la nuova Golf come auto preferita dai tedeschi nel 2013 con solo 3.409 voti effettivi, a fronte dei 34.299 dichiarati. Inevitabile la risonanza dell’accaduto nell’ambito del settore e subito sono arrivate le prime richieste di far chiarezza sui fatti dal Ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt con l’invito all’ente di “mettere tutte le carte in tavola”, ma anche dalle case produttrici BMW e Volkswagen, soprattutto quest’ultima perché coinvolta direttamente. Sembra anche che arrivati a questo punto la questione non riguardi esclusivamente il premio conferito quest’ultimo anno ma che l’Adac sarà chiamato a produrre documentazione inerente alle precedenti edizioni dal 2005 in poi.

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Le tre notizie di fine anno

 

di Filippo Gherardi

 

Si chiude un 2013 lungo, intenso e difficile, con speranze e tentativi che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato il segno nel mondo delle due e quattro ruote. Si chiude il 2013 con un trittico di notizie destinate, per forza di cose, a proiettare attenzione e riflettori su un 2014 ormai alle porte. Si comincia dal mercato europeo, che anche nel mese di novembre, e per il terzo mese consecutivo, ha fatto segnare una chiusura positiva. Un rialzo minimo, pari allo 0,9%, che riassunto in termini strettamente numerici segna un incremento di 8.860 unità rispetto allo stesso mese di un anno fa, ma un rialzo, comunque vada, che contribuisce a mandare in archivio il trend positivo più lungo del mercato automobilistico continentale degli ultimi 4 anni. Il bilancio complessivo degli undici mesi del 2013 rimane al ribasso, con un calo rispetto all’anno passato pari al 2,8% e ad 11.360.874 unità, tuttavia il messaggio che arriva risulta incoraggiante: si torna a crescere, poco, ma si torna a crescere. Seconda notizia, a proposito di bilanci e valutazioni di fine anno, quella arrivata pochi giorni fa e riguardante l’elezione, che si terrà il prossimo marzo in occasione del Salone di Ginevra, dell’Auto dell’anno. Il Comitato Organizzatore del premio ha diramato la lista delle 7 finaliste: BMW i3, Citroen C4 Picasso, Mazda 3, Mercedes Benz Classe S, Peugeot 308, Skoda Octavia e Tesla Model S. Alcune conferme, qualche sorpresa e soprattutto anche due vetture elettriche (BMW i3 e Tesla Model S) tra loro, a dimostrazione che l’universo automobilistico sta davvero cambiando e chi si trova a giudicarlo se ne sta lentamente accorgendo. In ultima battuta, poi, c’è la Chevrolet, anche se a questo punto sarebbe meglio dire c’era la Chevrolet. Dal 2016 il marchio del cravattino lascerà il mercato europeo. General Motors ha deciso di non commercializzare più i modelli della gamma Chevrolet in Europa lasciando, al contrario, solamente quelli firmati Opel/Vauxhall. Prepariamoci a dire addio, quindi, a vetture come Spark, Aveo, Cruze, Trax, Orlando e Captiva a causa di, come si legge nel comunicato ufficiale, “un competitivo modello di business e alla difficoltà della situazione economica in Europa”. Da gennaio comincerà un conto alla rovescia che si concluderà nel 2015 e che lascerà una scia di preoccupazione per chi lo vivrà in prima persona, oltre che una buona fetta di nostalgia per chi, diversamente, lo osserverà dall’esterno.

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“Auto dell’anno”: ecco le sette finaliste

 

di Valerio Zuddas

 

Dopo la pubblicazione delle 30 candidature, il Comitato Organizzatore del premio “Auto dell’anno” ha svelato 7 vetture finaliste, tra cui sono presenti due vetture elettriche, la Bmw i3 e la Tesla Model S. Non ci sarà nessuna vettura del gruppo Fiat tra le auto che si contenderanno il prestigioso premio automobilistico. Le magnifiche sette saranno BMW i3, Citroën C4 Picasso, Mazda 3, Mercedes-Benz Classe S, Peugeot 308, Skoda Octavia e Tesla Model S. L’auto vincitrice verrà annunciata il 3 marzo, con la riunione della giuria internazionale a Ginevra (il giorno precedente all’apertura del Salone) dovre avranno luogo le votazioni. Daranno il loro giudizio 58 giornalisti provenienti da 22 Paesi europei, sei per ognuno dei cinque mercati principali (Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna). Ogni votante avrà a disposizione 25 punti da distribuire tra le sette finaliste, con un massimo di 10 punti da poter attribuire alla prima scelta.