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Ania Campus: formazione dei giovani per la guida su due ruote

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

E’ partito da Roma proprio oggi il progetto ANIA Campus, l’iniziativa dedicata alla formazione dei giovani per la guida di scooter e moto, un percorso educativo per la sicurezza stradale organizzato ovviamente dalla Fondazione Ania in collaborazione con la Polizia di Stato e la Federazione Motociclistica Italiana, e promossa dal Dipartimento delle Politiche Giovanili. Quella della Capitale è stata solo la prima di sedici tappe che si svolgeranno in altrettante città italiane di quattordici regioni diverse, andando a coinvolgere oltre 1.500 studenti delle scuole superiori attraverso lezioni teoriche e pratiche. I Campus allestiti nelle città avranno un’area appositamente dedicata alla teoria ed un vero circuito per fare le prove pratiche di guida sicura: dopo aver svolto la parte teorica insieme a formatori di educazione stradale della Federazione Motociclistica Italiana, i ragazzi potranno percorrere il circuito sotto la supervisione di istruttori e piloti professionisti. Elemento importantissimo per un “centauro” è l’abbigliamento, uno dei temi trattati durante le lezioni di teoria, e proprio per questo nei Campus sarà lanciata l’iniziativa “Rottama il tuo casco”, grazie alla quale i ragazzi potranno presentarsi alla manifestazione e portare un casco non a norma per riceverne in cambio uno nuovo personalizzabile con adesivi secondo la propria creatività. Ad ogni tappa sarà presente la Polizia di Stato con il Pullman Azzurro, un’aula multimediale itinerante su cui verranno effettuati interventi mirati per sensibilizzare i giovane ai più importanti aspetti della sicurezza su due ruote. Durante i Campus si parlerà anche di tecnologia: ogni mezzo usato per le esercitazioni avrà una telecamera per riprendere le manovre dei conducenti, in modo che poi i video possano essere riproposti a scopo didattico. Anche dopo le lezioni svolte durante il mattino, chiunque potrà passare nell’area del Campus per svolgere attività formative e prove di guida sicura con l’assistenza degli istruttori. Alla tappa capitolina hanno partecipato Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione Ania, Giuseppe Bisogno, Direttore del Servizio Polizia Stradale e Alberto Rinaldelli, Segretario Generale Federazione Motociclistica Italiana; eravamo presenti anche noi con le nostre telecamere: le immagini, la conferenza e le interviste potrete seguirle mercoledì 16 marzo alle ore 21:20 durante la trasmissione Professione Motori in onda su Telecampione (ch 75 DTT) e Odeon TV (ch 177 DTT).

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Umberto Guidoni sul contrassegno digitale: “Si tratta di una rivoluzione culturale”

 

di Delfina Maria D’Ambrosio

 

Il 18 ottobre 2015 è stata una giornata importantissima per il mondo assicurativo, da quella data non vi è più l’obbligo di esporre il tagliando assicurativo sul parabrezza del proprio veicolo. Grazie a un database è, infatti, possibile controllare la presenza dell’assicurazione semplicemente attraverso la targa. Una novità che sembra poter portare notevoli vantaggi, per conoscere quali saranno i possibili risvolti Professione Motori ha intervistato Umberto Guidoni, Responsabile Servizio Auto ANIA che ci ha spiegato: “Io la definirei una rivoluzione culturale, la tecnologia ci ha permesso di fare in modo che il controllo sul pagamento della polizza e quindi sull’esistenza di un’assicurazione che copre il veicolo possa avvenire attraverso l’abbinamento tra la targa e una banca dati che viene gestita da ANIA insieme alla motorizzazione, in questo mido in tempo reale si può sapere se il veicolo è assicurato e se non lo è scatta una sanzione pesante che va da 800 a circa 3000 euro ma anche la perdita veicolo che viene sequestrato fin quando non si paga l’assicurazione come previsto dalla legge. Noi abbiamo stimato che circa 4 milioni di veicoli circolano senza assicurazione, l’evasione assicurativa è un fenomeno grave perché in caso di incidente ci si trova una controparte che non può risarcire i danni e si deve quindi ricorrere a un fondo vittime della strada che viene finanziato con una quota del premio e più sono i veicoli che non pagano l’assicurazione più sarà necessario finanziare questo fondo e  più aumentano per tutti i cittadini onesti i costi della polizza.Il tagliando – ha proseguito Umberto Guidoni – avrà un valore esclusivamente informativo quello che per la legge deve essere portato è il certificato di assicurazione o il contratto che farà fede in caso di disfunzione con la banca dati o in caso di incidente per lo scambio di dati tra le controparti”. Quanto ai possibili risparmi ha spiegato: “Deve essere considerato che ci sono stati degli investimenti importanti, rimane molto da fare nella dematerializzazione ma le compagnie continuano a interloquire anche con pezzi di carta notevoli con i propri assicurati, comunque se si riuscirà a combattere in maniera efficace e efficiente il mancato pagamento dell’assicurazione e se ci sarà un risparmio dei costi le compagnie lo ribalteranno su premi più bassi come hanno sempre fatto. Ci tengo a sottolineare che manca ancora una norma molto importante. Noi aspettavamo la modifica al Codice della strada che avrebbe reso le telecamere della ZTL, i tutor e gli autovelox idonei a verificare se un veicolo è assicurato o meno, il controllo immediato da remoto è un deterrente fortissimo al mancato pagamento dell’assicurazione. La mancanza di questa norma, che è davvero una banalità perché basterebbe fare una piccola modifica a un articolo del Codice della strada, rende meno efficace tutta l’operazione che stiamo facendo con la dematerializzazione del contrassegno”.