peugeot 108

Peugeot 108: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Compatta, maneggevole ed economica. Dopo la presentazione a giugno 2014, la Peugeot 108 torna a far visita nella nostra redazione con due settimane di prove che ci hanno permesso, ancor meglio, di conoscere la piccola city-car del Leone francese nella sua versione più glamour ed accessoriata, quella TOP con capote apribile. Il vero tratto distintivo della Peugeot 108 è senza dubbio riconducibile al design esterno, con gruppi ottici incastonati nel resto della carrozzeria che ne esaltano, per forme e stile, lo spirito dinamico, mentre quelli posteriori sono dominati dagli ormai noti artigli luminosi. Design ma anche personalizzazione, la versione provata da noi di Professione Motori, con carrozzeria viola ed inserti black, è solo una delle tante combinazioni cromatiche disponibili. Sono in totale sette i temi diversi, che non riguardano soltanto la carrozzeria ma anche tappettini, cover retrovisori, cover del telecomando e stickers della plancia. Anche la capote, nel nostro caso in tessuto nero, è disponibile in tre colorazioni differenti e la sua apertura, semplice e funzionale, copre l’intera porzione superiore dell’auto. Le misure sono quelle tipiche di una city car, con una lunghezza di 3,47 m, una larghezza di 1,62 m ed un passo di 2,34 metri, abbinate ad un peso complessivo di 840 kg. Numeri che consegnano, come detto in apertura, una compattezza ed una maneggevolezza, con un raggio di sterzata contenuto in parametri minimi, davvero competitivi. Rimane comodo, tuttavia, anche l’ingresso all’interno dell’abitacolo ed in particolar modo nella versione 5 porte che abbiamo provato. Il bagagliaio oscilla tra una capacita, minima, di 243 litri ad una, massima e frazionando il divano posteriore, di 868 litri. All’interno sedili comodi e con una originale griffe che ne esalta l’eleganza, ma anche un comparto tecnologico di tutto rispetto con Touch Screen integrato da 7″ con sistema Mirror Link che permette di collegare il proprio smartphone, anche di ultimissima generazione, e di utilizzarne le principali funzioni. Disponibile anche la retrocamera ed un pacchetto di optional che prevede, tra gli altri, Hill Assist di serie per partenze in salita, accensione automatica delle luci e limitatore di velocità. In Italia è arrivata ormai da un anno, esattamente da giugno 2014, ed è disponibile sia nella variante 3 che 5 porte. Da un punto di vista di gamma motori, la versione che abbiamo provato presentava un propulsore 1.0 Vti da 68 CV, abbinato a cambio manuale, fluido e dinamico ma al tempo stesso contenuto nei consumi. Lo stesso propulsore è disponibile anche con cambio robotizzato, ma in gamma è presente anche il 1.2 Pure Tech da 82 CV. Il target di riferimento è quello indicato, sin dal lancio, anche dai vertici Peugeot, e vale dire donne ma anche coppie giovani e senza figli. I prezzi variano dai 9.950 euro della versione Access 1.0 Vti, fino ai 14.650 del top di gamma rappresentato dalla Allure TOP 1.2 Pure Tech.

Top Foto, Lexus RX 450Hybrid

Lexus RX 450Hybrid: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Può una macchina con una massa complessiva di 2700 kg nascondere una maneggevolezza insospettabile? La risposta è sì. La risposta è, soprattutto, RX 450Hybrid. La nostra redazione ha avuto modo di provare la versione F-Sport del muscoloso SUV di casa Lexus, capace di combinare comodità e tecnologia ad una pronunciata praticità di guida che la predispone sia per un utilizzo extraurbano che per uno più cittadino. Le forme sono generose e si avvertono in pieno anche all’interno dell’abitacolo (con una lunghezza di 4,7 m ed una larghezza di 1,8 m), anche la capacità di carico rimane notevole, con un bagagliaio che parte dai 496 litri in configurazione base e raggiunge un massimo di 1570 litri ripiegando i sedili posteriori e con carico ad altezza tetto. La versione F-Sport presenta, come consuetudine in casa Lexus, anche una gamma stilistica propria con tratti distintivi quali: paraurti anteriore, griglia a fuso, loghi F-Sport laterali, intarsi color argento, cielo color nero, vetri posteriori oscurati e pedali traforati in alluminio. Traforati sono anche i rivestimenti in pelle degli interni, cosi come il volante (con comandi integrati) e il pomello del cambio. I cerchi sono da 19″, con pneumatici 235/55 R19, la tecnologia al LED caratterizza luci diurne, luci posteriori e stop. All’interno display multinformazione da 8″ gestibile attraverso pratico joystick collocato nel tunnel centrale, impianto audio a 9 altoparlanti, climatizzatore elettrico bizona e sedili anteriori regolabili elettricamente. Non manca, come abbiamo già visto in altre vetture del marchio di lusso di casa Toyota, neanche il sistema di entrata ed uscita facilitata così come la solita buona dose di sistemi rivolti alla sicurezza, attiva e passiva. Rimane quello legato all’aspetto tecnico, però, il capitolo di gran lunga più interessante. La Lexus RX 450h abbina un motore benzina 6 cilindri 3.5 di cilindrata da 249 CV a due unità elettriche, una anteriore ed una posteriore, con potenze rispettive di 167 e 68 Cv. Il piacere di guida è assoluto, il comfort acustico esaltato ai massimi livelli, mentre le prestazioni sono riconducibili ai 200 km/h della velocità massima e ai 7,8 secondi dell’accelerazione da 0 a 100. Il cambio a variazione continua di rapporto, la trazione integrale con sistema E-Four ed il servosterzo elettrico (con un raggio minimo di sterzata di 5,7 m) sono ulteriori elementi che compongono un progetto tecnico impeccabile ed efficiente. Chiudiamo con i prezzi, la “nostra” versione F-Sport costa, chiavi in mano, 72.250 euro.

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Peugeot RCZ-R: la prova

 

di Flavio Grisoli

 

Elegante e raffinata, seppur con un tratto distintivo molto marcato che lascia trasparire le sue doti motoristiche, la Peugeot RCZ-R esprime tutto il suo carattere esclusivo di sportiva da strada di grande spessore. La versione –R è del 2012 (presentata al Salone di Parigi), mentre la “sorella maggiore” RCZ risale al 2010, e ricalca quasi fedelmente il concept presentato al Salone di Francoforte nel 2007. Si tratta della prima vettura non derivata da veicoli commerciali a non avere il numero 0 nel nome. Tornando al modello in analisi, si tratta della Peugeot da strada più potente mai costruita dalla casa del Leone francese: monta infatti un motore 1.6 benzina turbo a iniezione diretta da 270 cavalli. Raggiunge i 250 km/h e fa da 0 a 100 km/h in un amen: appena 5,9 secondi. Molti di voi, forse tutti, penseranno che un motore di questo tipo non sia particolarmente parsimonioso e rispettoso dell’ambiente. Sbagliereste: appena 145 g/km di CO2 e un consumo medio particolarmente sorprendente anche in città (sempre che non decidiate di dare sfogo al motore, davvero appagante come sensazione) i motori della RCZ-R sono ai vertici della categoria Euro 6. L’assetto è ribassato di 10 mm rispetto alla RCZ classica e monta cerchi più ampi (da 19’’) in due colorazioni, decorati dalla R ricavata direttamente dalla lega di metallo. Il monogramma distintivo lo ritroviamo anche sulla calandra anteriore e sul posteriore, dove domina lo spoiler fisso, che offre maggiore stabilità e tenuta di strada. Completano la linea esterna il doppio scarico posteriore specifico, i fari con copertura oscurata color titanio e gli archi in nero opaco. In contrasto anche il tettuccio, decorato da una texture particolare. Apriamo le ampie portiere ed entriamo nell’abitacolo: il dettaglio che cattura immediatamente l’attenzione sono i sedili: avvolgenti e rinforzati fanno da trait d’union fra l’allure sportiva della RCZ-R e l’high-tech, attraverso l’utilizzo di rivestimenti di prestigio come la pelle in pieno fiore nappa e l’alcantara nero. Poco sotto il poggiatesta, ritroviamo il monogramma R, riportato anche sulla console centrale, vicino al freno di stazionamento. Risalendo, si nota la leva del cambio di dimensioni ridotte, ornata da inserti in rosso. Più piccolo è anche il volante, in linea con le ultime produzioni Peugeot anche su modelli non di elevate prestazioni motoristiche, che conferisce maggiore sicurezza alla guida e controllo del mezzo. Il tutto è collegato dalle impunture a vista color rosso che troviamo sui sedili, sul cruscotto, e sulla plancia per conferire più audacia. Ci sono anche i sedili posteriori, però diciamoci la verità: quando si compra un auto di questo tipo o ci mettiamo a fianco una bella ragazza, oppure la si guida da soli. Non è per gli autisti, né per le allegre brigate. Parlando di tecnologia, la RCZ-R è dotata di WipNaviPlus, sistema di navigazione e infotainment supportato da uno schermo LCD 7’’ posto al centro del cruscotto. L’impianto stereo è di qualità superiore, e supporta ovviamente CD Mp3, oltre alla connessione Bluetooth e interfaccia USB. Il “sound” del motore è accattivante, da subito: un rombo arrogante e pronto a scatenarsi. E quando si raggiungono i 3500 giri senti attaccare la turbina e improvvisamente ti trovi attaccato al sedile. Ottima anche la tenuta di strada, grazie al differenziale di slittamento controllato di tipo Torsen. Spazio di frenata, in situazione di emergenza, da record: grazie ai freni maggiorati ci si ferma completamente in 61 metri dai 130 km/h. Tre le motorizzazioni, due benzina (1.6 da 200 e da 270 cv) e un diesel (2 litri da 163 cv). Prezzi a partire da poco sopra i 40mila Euro. Ne vale davvero la pena.

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Citroen Berlingo: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Che le vetture Citroen fossero inclini a sperimentare nuove soluzioni, e nuove strade, era ben chiaro osservando storia e modelli del marchio francese, tuttavia l’ultima versione della Berlingo sembra quasi rafforzare questo concetto. La nostra redazione ha avuto modo di provarla nella presentazione stampa nazionale tenutasi in terra romagnola, e più nello specifico nella zona limitrofa a Cervia, che ci ha permesso di conoscerne ancor più da vicino caratteristiche e sfumature. Studiata e prodotta per soddisfare le esigenze di tutti coloro, famiglie numerose e non solo, che fanno del volume e della funzionalità due aspetti imprescindibili, l’ultima versione del multispace simbolo di Citroen si puo riassumere in tre passaggi fondamentali: moderna, facile da vivere ed intelligente come mai prima d’ora. Nel primo caso, le due nuove colorazioni ed un frontale rivisitato nei suoi canoni stilistici consegnano un profilo assolutamente al passo con i tempi. Nel secondo, la polivalenza e l’abitabilità si abbinano ad una capacità di carico che come spesso succede trova innanzitutto consacrazione nei numeri, quelli di un bagagliaio che parte da 675 ed arriva fino a 3000 litri, a cui vanno aggiunte le cappelliere Modutop che rappresentano ulteriori, e comodi, contenitori portaoggetti, ma anche una versatilità che permette al nuovo Berlingo di passare comodamente da 5 a 7 posti con l’aggiunta, opzionabile e ad un costo extra di 750 euro, di una terza fila di sedute posteriori. In terzo punto, come detto, un’auto intelligente che sotto la voce di benessere a bordo abbina, allo stesso tempo, comfort di guida, comfort acustico e nuovi tessuti per gli interni ad un interfaccia touchscreen da 7″ con tecnologia MirrorLink che permette di collegare la vettura con tutti gli smartphone di ultima generazione. A tutto cio aggiungiamo pure una tecnologia semplice ed intuitiva che comprende Grip Control, conformabile a qualsiasi tipo di superfice, limitatore di velocità ed Hill Assist. Non manca, così come in altre recentissime vetture presentate ed introdotte sul mercato dal gruppo PSA, anche l’Active City Brake, e cioè il sistema di frenata automatica che si attiva ad una velocità inferiore ai 30 km/h, opzionabile a richiesta e disponibile da Novembre. Due gli allestimenti, Feel ed XTR, mentre per quel che riguarda la gamma motori sono disponibili due varianti benzina VTi da 95 e 120 Cv, e tre diesel BlueHDi da 75, 100 e 120 Cv. Tutti rigorosamente Euro 6 ed abbinati tanto a cambio ETG6 che manuale a 6 marce, con consumi contenuti e prestazioni, oltre che sensazioni al volante, di ottimo livello. I prezzi partono dai 18.750 ed arrivano ad un top di gamma di 23.850 euro.

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Toyota Yaris MY 2015: La prova

 

Di Federico Gianandrea de Angelis

 

A meno di tre anni dall’uscita dell’ultimo modello, Toyota aggiorna nuovamente una delle sue vetture di punta, parliamo della nuova Yaris MY 2015, già sul mercato ad un prezzo di partenza di 11.000 euro. La nuova city car di Toyota fornisce maggiore qualità, interni personalizzabili e molto confortevoli, rumorosità minore e linee innovative. Come negli ultimi modelli sfornati dalla casa giapponese, anche la Yaris presenta il motivo a X che separa la parte inferiore del frontale da quella superiore, e proprio nella parte anteriore troviamo una nuova griglia del radiatore con inserti cromati, così come sono cromate le finiture laterali e posteriori. Sono stati resi più spigolosi i fari, dotati di luci diurne a LED sia davanti che dietro, e i paraurti hanno nervature molto più marcate; nella parte posteriore, il fregio sopra la targa è stato maggiormente scolpito e lo spoiler sopra il lunotto ha una forma evidentemente diversa. Sono tanti anche i cambiamenti che non risaltano all’occhio: introdotti 36 punti di saldatura aggiuntivi, acciai più spessi e rinforzi supplementari in molte parti della struttura mentre la scocca è stata irrigidita di oltre il 20%, tutto per ridurre le vibrazioni e dare più precisione alla guida. A proposito di precisione, gli aggiornamenti sulla centralina di controllo del servosterzo elettrico hanno reso lo sterzo più reattivo, con un diametro di sterzata tra marciapiedi pari a 9,6 metri e tra i muri a 10,2 metri. L’agilità della vettura è favorita dalle nuove sospensioni, le quali presentano molle meno rigide ma ammortizzatori più fini, dotati a loro volta di molle interne di fondo corsa, e la barra di torsione delle sospensioni posteriori è stata ulteriormente irrigidita. Non manca la sicurezza sulla nuova Yaris, la dotazione prevede infatti sette airbag, con disattivazione di quello del passeggero, e l’abitacolo è ad alta protezione e indeformabile, tanto che è riuscito ad ottenere 5 stelle nel crash test EuroNCAP; ci sono ganci isofix posteriori, le cinture di sicurezza anteriori hanno pretensionatori e limitatori di carico ma purtroppo non sono regolabili in altezza. Sicura anche la guida grazie ai sistemi di ausilio presenti, come l’ABS con quattro freni a disco anteriori e posteriori, il VSC per il controllo della stabilità, il TRC per il controllo di trazione, il BA per l’assistenza alla frenata, il sistema di monitoraggio di pressione pneumatici, il sensore pioggia e il retrovisore elettrocromatico. Quattro i motori disponibili su Yaris MY 2015, tutti omologati Euro 6: un tre cilindri benzina da 1.0 litri, un quattro cilindri benzina da 1.3 litri con 99 cavalli e 125 Nm di coppia e un diesel da 1.4 litri da 90 cavalli e 205 Nm; a questi va aggiunto l’ibrido basato su un benzina da 1.5 litri con trasmissione automatica ECVT, capace di percorrere nel ciclo misto fino a 30 chilometri per litro con emissioni portate a 75 g/km di CO2. Come i propulsori, anche gli allestimenti sono quattro, partendo dal giovanile Style e passando per quelli Active e Cool, si arriva al Lounge, quello top e più confortevole provato dalla nostra redazione. Quest’ultimo monta il tre cilindri 1.0 a benzina da 69 cavalli, con consumi dichiarati dalla casa di 19,2 km/l nell’uso urbano, 26,3 km/l in quello extra urbano e 23,3 km/l nel combinato; non possiamo parlare di prestazioni da super sportiva, si arriva a 155km/h di velocità massima e da 0 a 100 km/h in 15,3 secondi, ma la macchina riesce comunque a comportarsi in maniera ottimale nel traffico, soprattutto se si sfrutta bene la coppia ai medi regimi. Buona anche la risposta del cambio a 5 rapporti manuale, che si dimostra molto preciso negli innesti. Aprendo la portiera e sedendosi all’interno, sembrerà praticamente di stare su una Yaris delle generazioni precedenti, perché i comandi e la plancia hanno mantenuto esattamente la stessa impostazione nonostante siano completamente nuovi, tranne volante, sedili e pomello del cambio che sono rimasti gli stessi. Nella versione da noi testata abbiamo trovato il volante, il pomello del cambio e la leva del freno a mano rivestiti in pelle, e in pelle e tessuto sono anche il resto degli interni; sempre nella Lounge troviamo il bracciolo anteriore sul sedile di guida (disponibile per la sola 5 porte), con quest’ultimo che può essere regolato in altezza per migliorare la comodità del pilota. La fascia colorata della plancia si presenta più estesa (sulla versione Active è in plastica morbida) e la palpebra del cruscotto è maggiormente evidenziata, mentre le linee dei pannelli delle porte sono stati resi meno insipidi e più originali. Come detto la Lounge è l’allestimento che offre maggiore confort, lo spazio interno è rimasto infatti immutato e si viaggia tranquillamente in quattro persone, ma va detto che anche in tre sul divano di dietro si sta tutt’altro che scomodi; abbastanza ampia anche la capienza del bagagliaio, pari a 286 litri. Tanta e, soprattutto, funzionale la tecnologia presente negli interni della nuova Yaris MY 2015, in cui spicca il sistema multimediale Toyota Navy Touch an Go 2, che con il suo schermo touch da 7 pollici permette di gestire tutte le funzioni audio, il navigatore, il climatizzatore bizona e il Bluetooth. Le prese Aux e USB sono in una posizione molto accessibile, ossia accanto al vano portaoggetti della consolle centrale e sotto al navigatore, con quest’ultimo che risulta molto facile da utilizzare. Il sistema Bluetooth e vivavoce permette una connessione con i nuovi smartphone molto rapida e le modifiche apportate alla plancia e agli interni in generale aumentano di gran lunga il livello di solidità e di qualità dei materiali soft.

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Toyota Prius Plug In: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Una vettura proiettata al futuro. Ecco cos’è la Toyota Prius Plug In, l’ultima macchina, in ordine di tempo, provata dalla nostra redazione in questo processo che ci sta portando, settimana dopo settimana, alla scoperta delle novità più rilevanti proposte dalla casa del Triplo ellisse. Come ogni volta partiamo dalle misure, che nel caso della Toyota Prius Plug IN appaiono tutto fuorché relative: lunga 4,48 metri, è alta poco meno di 1,5 m e larga poco più di 1,7 m. Il volume del bagagliaio, davvero notevole, è di 443 litri, il diametro di sterzata, per una macchina a tratti un po’ troppo rigida ma tutto sommato pratica e funzionale anche per il traffico cittadino, misura 10,4 metri. Chiaramente stiamo parlando di una vettura ibrida PLUG-IN che ha una autonomia di percorrenza in solo elettrico di 25 Km. La vettura abbina un motore termico 1.8 quattro cilindri sedici valvole ad un’unità elettrica da 82 CV. La trazione è anteriore, il cambio è un E-CVT a variazione continua e gestione elettronica e le batterie sono agli ioni di Litio. La velocità massima è contenuta entro i 180km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 si stabilisce sugli 11,4 secondi. Da un punto di vista estetico, gli esterni si contraddistinguono per delle forme allungate e generose, ma al tempo stesso sobrie come è nella classica tradizione Toyota. La carrozzeria è di colore bianco perla metallizzata, con paraurti in tinta e maniglie delle porte color argento, cerchi in lega con copriruota da 15″, logo Toyota color blue e presa per la ricarica della batteria alla corrente sulla fiancata posteriore. I gruppi ottici si contraddistinguono innanzitutto per le dimensioni, particolarmente grandi (forse anche un po’ troppo), con i posteriori che si estendono perlopiù in altezza, mentre da un punto di vista tecnologico le luci diurne, al pari degli stop attivi, sono al LED. All’interno non mancano due fattori dominanti: luminosità e comodità sia per il conducente che i passeggeri. I sedili sono in tessuto così come gran parte degli interni, oltre che riscaldabili per quel che concerne la coppia anteriore. Proprio tra i due sedili anteriori troviamo un comodo portaoggetti, soltanto uno dei tantissimi contenitori/vasche presenti nella Prius Plug IN. Originale e ben studiata, sia in termini estetici che pratici, il tunnel centrale “aperto” proprio sotto il cambio che crea una diversità stilistica apprezzabile. Rimanendo sempre tra plancia e dintorni, climatizzatore automatico, Toyota Touch iPod Ready con display 6,1″, impianto stereo con altoparlanti diffusi per l’abitacolo, connessione Bluetooth e telecamera posteriore di serie. Di serie anche il Sistema multi-informazione con monitor eco drive tramite il quale è possibile controllare, tra le altre, il consumo medio ed istantaneo, il monitoraggio energetico del sistema ibrido e la temperatura esterna. Sempre in tema di tecnologia, presenti anche Cruise Control e Sensori pioggia per i tergicristalli, mentre per quel che riguarda la sicurezza disponibili, sempre di serie, airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, ABS, sistema di controllo della frenata gestito elettronicamente e controllo elettronico tanto della stabilità quanto della trazione

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Toyota Aygo: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Dopo Citroen C1 e Peugeot 108, la redazione di Professione Motori ha provato anche l’ultima delle tre nuove “cugine” del segmento delle citycar: la Toyota Aygo. La differenza sostanziale rispetto alle prime due è essenzialmente di natura estetica, e più nel dettaglio nell’enorme X che domina il muso e che nella versione che abbiamo avuto in prova, la x-play 5 porte, era su piano black, tanto quanto l’inserto centrale del paraurti posteriore. Rimanendo sempre sull’esterno le maniglie e i retrovisori esterni in tinta con la carrozzeria, con i secondi regolabili elettricamente e riscaldati. Altre caratteristiche riscontrabili già a prima vista sono: cerchi in acciaio da 15 pollici, luci diurne a Led e mini spoiler posteriore che ne accentua lo spirito dinamico. Per quel che concerne invece le dimensioni, la lunghezza è leggermente inferiore ai 3,5m, la larghezza è di 1,6m e l’altezza 1,4 m. Passando agli interni, il volante è in pelle con inserti, sempre nella versione x-play, neri, è regolabile in altezza e nei modelli con cambio automatico (come il nostro ndr) sono presenti anche le palette per cambiare le marce. I sedili sono ricamati in tessuto Dark grey, sobrio ma al tempo stesso adatto ad una vettura che si prefissa un target di riferimento perlopiù giovanile. La seduta del conducente è regolabile, manualmente, in altezza, le altre rimangono comode ed anche piuttosto avvolgenti, premesso ciò stiamo parlando, come detto anche in apertura, di una macchina che riassume in pieno l’essenza della citycar e che predilige, pertanto, brevi spostamenti a viaggi lunghi. A conferma di quest’ultima considerazione non solo sedute posteriori piuttosto strette, in particolar modo per quel che concerne lo spazio per le gambe, ma anche un portabagagli che non supera i 168l di capacità. Il climatizzatore è automatico, il contagiri grande e ben visibile indipendentemente dall’inclinazione che si da al proprio sedile di guida, la componente tecnologica della nuova Aygo, al pari delle sue sorelle, è totalmente riassumibile nel schermo touchscreen da 7″ con funzione MirrorLink che permette di collegare alla vettura, in estrema facilità, il proprio smartphone e che domina la plancia. La retrocamera di serie. Sul fronte sicurezza, la nuova Aygo è equipaggiata, tra le altre, di Abs, ripartitore elettronico della frenata, controllo elettronico della stabilità e della trazione, sei airbag complessivi (2 frontali, 2 laterali e 2 a tendina) ed Hill assist per le partenze in salita. Il motore è un 3 cilindri 1.0 benzina, capace di consegnare comunque buone sensazioni soprattutto in termini di ripresa, il cambio della versione che abbiamo provato era automatico, ma rimane disponibile anche il manuale a cinque rapporti, la trazione è anteriore ed il diametro di sterzata è di 10,2 metri. La velocità massima è di 160 km/h, l’accelerazione da 0-100 è in 15,5 secondi.

Lexus IS 300h

Lexus IS 300h: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Si scrive Lexus IS 300h, ma si legge tecnologia e confort combinati in un’unica vettura. La nostra redazione nelle scorse settimane ha avuto modo di provare la berlina del brand di lusso di casa Toyota, e l’impressione che abbiamo avuto è quella di un’automobile tanto bella quanto accogliente e piacevole da guidare. Lunga 4,6 metri, larga 1,8 m ed alta appena 1,4 m, da un punto di vista tecnico la Lexus IS 300h abbina un motore 2.5 benzina 4 cilindri ad un’unità elettrica, per una potenza complessiva di 223 CV. La trazione è posteriore, il cambio automatico CVT a variazione continua e si può scegliere tra tre diverse modalità di guida: Eco, Sport e Normal. La velocità massima è di 200 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 è stimata in 8,3 secondi. Prestazioni ma anche manegevolezza: la Lexus IS 300h vanta un raggio di sterzata di 5,2 metri. Sempre in termini di misure, anche il bagagliaio fa registrare numeri importanti per una berlina di questo segmento, con una capacità di carico complessiva di 450 litri. Da un punto di vista estetico, la Lexus IS 300h si fa notare per un design elegante e sinuoso, con griglia frontale nera e gruppi ottici al LED dalle forme allungate ed accattivanti. I cerchi sono in lega da 18″. Spostandoci all’interno troviamo sedili rivestiti in pelle, con gli anteriori riscaldabili e regolabili elettricamente (un’esclusiva della versione Luxury, quella provata dalla nostra redazione ndr). Elettricamente regolabili anche il volante con comandi integrati, oltre che tergicristalli anteriori e posteriori. Avviamento con pulsante, lo stesso che una volta arrivati a destinazione basta tenere premuto per spegnere l’automobile e per ritirare volante e sedile anteriore così da aumentarne la distanza e favorire l’uscita del conducente dall’abitacolo, dopodiché, una volta che si rientra in macchina, basta premere sempre il pulsante di avviamento per far si che tanto volante quanto seduta di guida ritornino esattamente nell’ultima posizione adottata. La tecnologia di bordo è in gran parte riassumibile nello schermo touchscreen da 7″ posto al centro della plancia e facilmente utilizzabile anche attraverso un comodo mouse collocato nel tunnel centrale, subito sotto i comandi, in questo caso analogici, che regolano l’aria condizionata bizona. Computer di bordo intuitivo, a colori e da 4,2″ incastonato nel quadro strumenti, mentre l’orologio, al centro della plancia, è analogico ma con inserti al LED. Nella versione Luxury l’impianto audio è un Mark Levinson distribuito con la bellezza di 15 altoparlanti. Tettino scorrevole ed azionabile tanto in verticale quanto in orizzontale. Chiusura doverosamente dedicata alla sicurezza, la Lexus IS Hyrid presenta, tra le altre e di serie, ABS, distribuzione elettronica della forza frenante e sistema di assistenza alla frenata, controllo elettronico della trazione e della stabilità, airbag anteriori, laterali e per la ginocchia, oltre che la modalità di guida EV. I prezzi variano dai 30.282 euro (IVA esclusa) della versione standard ed arrivano fino ai 50.400 chiavi in mano della versione Luxury.

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C4 Cactus: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Design, confort e tecnologia ad un budget “sotto controllo”. Anche per descrivere la C4 Cactus, nuova berlina compatta di segmento C di casa Citroen, basterebbero poche ed essenziali parole chiave. Presentata alla stampa il 26 e 27 Giugno ad Amsterdam, tra le strade interne e limitrofe alla capitale olandese la nostra redazione ha avuto modo di valutarne caratteristiche tecniche ed estetiche. Partiamo da un design esclusivo, frutto della combinazione di volumi fluidi ed essenziali con caratteristiche estetiche davvero innovative. In tal senso impossibile non parlare sin da subito degli Airbump, piccole capsule di aria compressa incastonate su superfici in pelle morbida che dominano le fiancate della nuova C4 Cactus. La loro funzione è essenzialmente protettiva, contro possibili urti o graffi comuni del traffico cittadino, ma non disdegnano anche una forte impronta estetica, con un design assolutamente originale (non si era mai visto nulla di simile) e grazie alla spiccata quantità di variazioni cromatiche: 4 tinte diverse di Airbump abbinate a 10 differenti colorazioni della carrozzeria che permettono di raggiungere ben 21 combinazioni differenti. Dal design esterno, nel quale spiccano anche dei sinuosi fari diurni al Led, a quello interno, riconducibile già da un primo contatto al mondo della valigeria per quel che riguarda le trame e i tessuti utilizzati ma anche, e soprattutto, focalizzando la nostra attenzione sulle cinghie inserite in sostituzione delle più classiche maniglie per aprire e chiudere le porte. I sedili sono ampi ed avvolgenti, e tanto quelli posteriori quanto quelli anteriori (possibilità di unirli) sembrano più che altro dei veri e propri sofà. La percezione che si ha è quella di una vettura assolutamente spaziosa, merito dell’abbondante tetto panoramico capace, grazie ad uno speciale trattamento, di consegnare luminosità all’abitacolo ma al tempo stesso di isolare il calore, oltre che di una plancia pulita, di un porta oggetti “top box” comodo e capiente e di un’importante capacità di carico perfettamente riconducibile ai 358 litri del bagagliaio. La lunghezza totale della C4 Cactus misura, invece, 4.16 metri. Da un punto di vista tecnologico, uno schermo Touch Pad di serie da 7” integra tutte le principali funzioni tra cui gestione delle sorgenti multimediali, navigazione, climatizzazione automatica e sistemi di assistenza alla guida. Tra quest’ultimi si segnalano retrocamera, Park Assist ed Hill Assist. A livello multimediale non mancano nemmeno le applicazioni: Carburante (che indica stazione di servizio più vicina ed economica), Trip Adivsor (hotel e ristoranti), Michelin Traffico (traffico) e Coyote che ti informa su tutto ciò che potresti trovare per strada (autovelox, tutor, incidenti, zone a rischio ecc ecc). Plancia, come detto, più generosa e capiente grazie anche ad un’altra esclusiva studiata ad hoc per questa nuova C4 Cactus, e vale a dire l’Airbag del passeggero spostato nel padiglione superiore e che in caso di impatto si apre seguendo il profilo del parabrezza. Da sottolineare anche la tecnologia Magic Wash sui tergicristalli, che non solo riduce sensibilmente il consumo (e lo spreco) di liquidi ma elimina anche il classico disturbo visivo derivato proprio dall’innaffiamento del vetro anteriore. Motorizzazioni di ultima generazione, con la gamma benzina PureTech e diesel BlueHDi. Nel primo caso si va dai 1.2 VTi da 75 ed 82 Cv fino al 1.2 e-THP da 110 Cv, nel secondo dal 1.6 e-HDi da 92 Cv con Stop&Start di ultima generazione fino al 1.6 BlueHDi da 100 Cv che vanta emissioni di CO2 e consumi davvero eccezionali. Abbinabili sia a cambio manuale che automatico, in quest’ultimo caso impossibile non sottolineare l’impostazione Easy Push dei comandi, i classici D, N e R, collocati nella parte inferiore della plancia e coadiuvati nella loro funzionalità da palette applicate al volante che servono per cambiare manualmente le marce. In termini di cifre, la nuova C4 Cactus perde peso, oltre 200 kg in meno rispetto alla versione precedente della C4, ma abbatte anche consumi ed emissioni di CO2. I prezzi partono dai 13.950 euro della versione Start VTi da 75 CV, e si arriva fino ai 23.150 euro della versione Shine Edition BlueHDi 100 CV.