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Renault: in esclusiva per la Francia la speciale Mégane Akaju

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Renault gioca in casa e dedica al mercato francese una versione speciale della nuova Mégane, la Akaju, in un porte aperte previsto dal 15 al 19 giugno. Si basa sull’allestimento top di gamma Intens, ma offre ovviamente una dotazione specifica che comprende di serie cerchi in lega leggera Grand Tour da 18”, vetri posteriori oscurati e i badge sulle fiancate per far distinguere l’esclusiva variante. Gli equipaggiamenti interni si arricchiscono con sedili riscaldabili e funzione massaggio, sellerie nere con finiture marroni e piccoli tocchi di alluminio spazzolato. La tecnologia della Mégane Akaju ruota come sempre intorno al sistema R-Link 2 con head-up display e schermo principale touch-screen da 8,7 pollici, il sistema audio porta la firma Bose come quasi tutti i modelli top di gamma della Losanga. Sotto al cofano ci saranno i due motori Energy Tce 130 CV e dCi 130 CV, abbinabili al cambio manuale o all’automatico doppia frizione EDC.

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Nuovo Renault Captur: il crossover sale di livello

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Dopo la conquista dell’Europa ora l’obiettivo è rimanere sul trono, Renault presenta la seconda generazione di Captur, il b-suv più amato del Continente che solo nel 2016 è riuscito a vendere ben 215.670 unità. Nessuno stravolgimento, anzi, le linee rimangono fedeli al concetto di design di Laurens Van den Acker ma risultano leggermente più pronunciate per far aumentare la sensazione di qualità percepita già al primo sguardo; anche sul nuovo Captur saranno disponibili i fari anteriori full Led Pure Vision per la distintiva firma luminosa C-Shape tipica del marchio francese. Le forme da crossover si avvicinano ancor di più a quelle delle sorelle maggiori Koleos e Kadjar, soprattutto grazie alla calandra ridisegnata e ancora allo skid plate guadagnato sempre dall’anteriore. Più che altro si è puntato tutto sulla personalizzazione: le nuove tinte disponibili per carrozzeria e tetto panoramico danno vita a trenta diverse combinazioni tra cui scegliere, con la possibilità di modificare anche modanature laterali ed il centro dei cerchi. I principali ritocchi riguardano l’abitacolo, ridisegnato per fornire una maggiore capienza (ora fino a 1235 l) e arricchito da materiali soft touch, volante in pelle pieno fiore e sellerie in pelle o tessuto, a seconda del modello scelto. La tecnologia sale di livello, il sistema R-Link Evolution è ora compatibile con gli smartphone Android, è presente lo Smart Nav Evolution con schermo da 7 pollici ed è disponibile un sistema audio Bose con sei casse e subwoofer. Le motorizzazioni disponibili sono quattro e pensate per accontentare qualsiasi tipo di clientela: si va, per i benzina, dal TCE 900 da 90 cavalli per neopatentati con cambio manuale al nuovo TCE 1.2 da 120 cavalli con trasmissione manuale o automatica EDC; per i diesel c’è il 1.5 dCi nelle potenze di 90 e 110 cavalli, sia con cambio manuale che automatic. Infine, se la prima generazione di Captur aveva ottenuto il massimo nei test per la sicurezza EuroNCAP, la nuova non vuole essere da meno ed aggiunge all’offerta sensori per l’angolo cieco, sensori di parcheggio, retrocamera posteriore e Easy Park Assist, il sistema che permette all’auto di parcheggiarsi da sola. Ai classici allestimenti Zen, Life ed Intens si va ad aggiungere il top di gamma Initial Paris, inedito per questo modello. Il nuovo Renault Captur debutterà in concessionaria durante il week end del 10-11 giugno, ad un prezzo di partenza di 16.100 euro. Il nostro mercato però, vedrà al lancio anche la serie limitata “Edition One” basata sull’allestimento completo Intense con motore dCi da 110 cavalli e il pacchetto Bistyle bianco e nero per la carrozzeria, in questo caso ad un prezzo di 23.900 euro.

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Renault Megane Grand Coupé: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Megane è una famiglia Renault che cresce e riporta in auge anche la figura della berlina a 3 volumi con la Grand Coupé, un’auto nata per offrire un’alternativa alla variante a 5 porti ed alla Sporter, visto che adesso le sedan stanno tornando in voga. Esteticamente si distingue per una silohuette allungata nella zona posteriore dove spiccano i montanti inclinati, da qui la denominazione Grand Coupé ed un accenno di spoiler sulla coda decisamente caratteristico così come le aperture nel paraurti posteriore. Non mancano dei cerchi in lega da 18 pollici che completano il quadro donando un aspetto sportivo alla vettura. Chiaramente, la zona anteriore è uguale a quelle delle altre Megane, ma è sempre molto affascinante per via delle luci a LED che si contraddistinguono per la firma luminosa C-Shape. Quindi l’auto è in tutto e per tutti come le sue sorelle fino al montante centrale, punto dal quale avviene la metamorfosi. L’abitacolo si distingue per la zona posteriore che offre grande spazio per le ginocchia, visto l’aumento di passo rispetto alla 5 porte, ma deve fare i conti con un tetto che si abbassa e può sfiorare la testa dei passeggeri di alta statura. Per il resto la plancia è la stessa della Megane che conosciamo, con una plancia ordinata, pochi comandi fisici, e il grande display verticale da 8,7 pollici del sistema multimediale R-Link 2. Si può cambiare la modalità di guida e variare il colore delle luci interne con il tasto Multisense, mentre il menù presenta diverse voci con le quali è bene familiarizzare a vettura ferma, ma consente di regolare praticamente di tutto. Chiaramente, vista la denominazione del modello, abbiamo preferito impostare il tutto in modalità Sport, con la strumentazione che diventa di un bel colore rosso. Una volta al volante sulla Gran Coupé si ritrova subito quel feeling e quella leggerezza della Megane di ultima generazione, capace di viaggiare per tanti chilometri senza stancare. Chiaramente, i cerchi da 18 pollici aiutano a rendere l’auto più stabile, ma l’assetto rimane comunque in grado di assorbire con tranquillità le asperità dell’asfalto. I 130 CV, ma soprattutto i 320 Nm di coppia massima, si sposano bene con il cambio manuale a 6 marce, ma un 1.6 diesel ancora più potente, come quello da 165 CV della sorella convenzionale non sarebbe stato male sotto il cofano della Grand Coupé. Ad ogni modo le prestazioni sono dignitose, con uno scatto da 0 a 100 km/h che si compie in 10,5 secondi ed una velocità massima di 201 km/h. Mentre i consumi rimangono da citycar, con 4 l/100 km dichiarati nel ciclo misto. La versione Energy Intens della nostra prova ha un prezzo di 26.500 euro: non male considerando la grande dotazione di serie che annovera il navigatore, i cerchi da 18 pollici e persino il tetto panoramico, tanto per citare alcuni tra gli accessori più importanti.

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Renault Zoe: 400 km di libertà ecologica

 

 

 

di Flavio Grisoli

 

Diciamocelo francamente: tutti, ma proprio tutti, se ci viene chiesto quale è il primo motivo che ci frena dall’acquistare un veicolo elettrico, rispondiamo: “Poca autonomia, ho paura di rimanere a piedi”. O, per i più “audaci”, la giustificazione è un’altra: “Non ci sono le stazioni di ricarica”. Bene, possiamo dire che oggi Renault ha tolto la maggior parte di questi dubbi. Infatti, la casa della Losanga, dopo la presentazione europea di Lisbona della fine dello scorso anno, in questi giorni ha voluto puntare di nuovo fortemente sull’elettrico in un mercato, quello italiano, poco “ricettivo” sotto questo punto di vista. Nella splendida e insolita cornice del Labirinto della Masone, nel cuore della pianura padana, un eccentrico progetto ideato e realizzato dall’editore e collezionista d’arte Franco Maria Ricci, Renault ha presentato alla stampa la nuova ZOE, il modello di punta del parco elettrico della factory francese. Con 400 km di autonomia in modalità NEDC (ovviamente in condizioni ottimali: questo significa che con persone a bordo e con una guida non troppo sportiva si raggiungono comunque comodamente i 300 km senza doversi fermare), ZOE è attualmente l’auto elettrica più “autonoma” sul mercato. E’ stato un bel miglioramento, perché a fronte di un aumento del solo 10% delle dimensioni del comparto batteria, ne è stata raddoppiata l’efficienza (si passa dai 22 ai 41 kWh). Queste batterie, dalla chimica rinnovata (manganese, nichel e cobalto), sono state realizzate in collaborazione da Renault e LG Electronics nello stabilimento di Flan, così come tutta la vettura. 300 km sono davvero tanta strada: potremmo andarci da Roma a Firenze senza mai fermarci. E questo ci fa capire come, in situazioni “cittadine” non dovremmo davvero preoccuparci dell’autonomia di un’auto elettrica. Basti pensare che, in media, un automobilista compie circa 60 km al giorno. Renault ha pensato anche alla capillarità e tipologia delle paline di ricarica: attraverso il cavo di ricarica intelligente “Camaleon”, come lo stesso nome ci suggerisce, il sistema si adatta automaticamente al tipo di alimentazione che trova (monofase, trifase, ad alta capacità). E per le ricariche? Estenuanti attese? Nossignori: infatti in soli 30 minuti si possono recuperare 120 km di autonomia. E allora, visto che abbiamo detto che Renault ha tolto “quasi” tutti i dubbi, quali sono quelli che rimangono? Bé, per quanto riguarda l’Italia, soprattutto quelli “esterni” alla volontà della casa guidata da Carlos Ghosn: infatti di incentivi all’acquisto di veicoli elettrici non ce n’è neanche l’ombra (a fronte dei forti aiuti, tra defiscalizzazione e veri e propri bonus che troviamo in Norvegia, Francia, Germania) e poi una politica sostanzialmente ferma (strano) sul tema dell’installazione delle paline di ricarica. Come sempre tanti tavoli, tanti incontri, commissioni e sottocommissioni: ma quando c’è da mettere la firma e iniziare a cambiare davvero le cose spuntano i problemi. Da qualche mese diverse case automobilistiche, Renault in testa, si sono unite per cercare di fare più lobbying nei confronti del governo e dei fornitori di energia elettrica: chissà che non riescano a smuovere qualcosa, soprattutto dal punto di vista della presenza in autostrada delle stazioni di ricarica elettriche. Si parla del 2019 come data di svolta, vedremo. ZOE, presentata alla stampa italiana nel suggestivo labirinto di bambù più grande del mondo, offre oltre alla versione classica anche quella Van (con un carico di un metro cubo), propone come top di gamma la versione Bose (sellerie speciali in pelle, impianto audio Bose, cerchi in lega da 16’’ e tinta dedicata grigio ittrio). Connettività: i sistemi MyZE Connect e MyZE Interactive permettono di tenere sotto controllo lo stato della ricarica dell’auto da remoto, di interromperla o farla partire o addirittura di programmare l’accensione del climatizzatore quando l’auto è ancora in ricarica per evitare che nei primi km di viaggio si disperda troppa energia per rinfrescare o scaldare l’abitacolo. I prezzi: si parte (con batteria a noleggio) dai 22.750 Euro della versione a 22 kWh fino ai 29.850 Euro della versione Bose 41 kWh; con batteria in acquisto, il range va dai 30.750 ai 37.850 Euro. Prezzi alti, è vero: ma sono soldi che si vanno a recuperare con l’utilizzo: niente bollo per cinque anni, si risparmia sull’assicurazione, sulle ZTL cittadine e sulle strisce blu. Oltre che sulla benzina, ovviamente.

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Renault Clio 1.5 dCi GT-Line: la prova

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

Se si vuole comprare una Renault Clio sportiva ma poco impegnativa da mantenere allora è meglio rivolgersi alla variante GT-Line, soprattutto con il motore diesel 1.5 da 110 CV. Così si ottengono prestazioni interessanti, consumi contenuti e costi di gestione abbordabili. Esteticamente la vettura in questione si differenzia dalle sorelle normali per i paraurti rivisti, le finiture specifiche, ed un accenno di estrattore al posteriore. Completano il quadro i loghi GT-Line, il doppio terminale di scarico ed i cerchi da 17 pollici. All’interno ritroviamo l’abitacolo spazioso e dal design originale della Clio che conoscevamo, con tanto di schermo da 7 pollici a corredo del sistema multimediale R-Link e la finitura in nero laccato che l’avvolge. Le plastiche sono migliorate con il restyling e la strumentazione rimane quella con il tachimetro digitale che dona un tocco di modernità all’insieme. Non male la capacità di carico, con un bagagliaio da ben 300 litri. Una volta al volante, la Clio 1.5 dCi GT-Line si contraddistingue per la sua capacità di essere rapida nella risposta ai comandi, ma nello stesso tempo confortevole. Infatti, l’insonorizzazione è molto curata, mentre il motore spinge bene la sua massa contenuta. Lo sterzo preciso aiuta non poco nell’impostazione delle traiettorie, e in uscita di curva l’appoggio degli pneumatici 205/40 si dimostra provvidenziale anche quando si spinge con decisione sul gas. Il brio è assicurato dai 110 CV, ma soprattutto dai 260 Nm di coppia massima disponibili a soli 1.750 giri che spingono al Clio del nostro test fino a 194 km/h accelerando da 0 a 100 km/h in 11,2 secondi. In compenso, i consumi dichiarati sono decisamente contenuti: 3,5 l/100 km. Con una dotazione che annovera i cerchi da 17 pollici, il sistema R-Link 2, e l’Easy Access, il prezzo della Clio GT-Line con motore 1.5 dCi da 110 CV è di 20.750 euro. Una cifra giustificata da una dotazione completa e da una motorizzazione che offre il miglior compromesso tra prestazioni e consumi.

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Renault Twingo: che comodità il cambio EDC

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Agile, piccola, dinamica, in altre parole perfetta per il traffico, e quale città migliore per testarla se non Palermo? Stiamo parlando di Twingo, la city-car di Renault che sta conquistando donne (ben il 70% della clientela) e ragazzi con la sua linea vivace e soprattutto attraverso la propria abilità nell’affrontare i tratti urbani più caotici e difficili. Ma questi sono dettagli  che già conoscevamo bene, la novità di oggi riguarda ora la meccanica: il cambio automatico EDC è ora offerto anche con il motore SCe 69. Con il motore TCe 90, dal 2015 ad oggi, il cambio EDC ha fatto registrare addirittura il 70% delle vendite, e dopo un boom del genere non poteva non essere proposto anche sulla seconda motorizzazione arricchendone il confort. Grazie al “doppia frizione”,  consumi ed emissioni di CO2 si riducono (rispettivamente 4,5 l/100 km e 102 g/km nel consumo misto) così come lo stress della vita in città legata al grande traffico che caratterizza in particolar modo i grandi centri urbani, tra cui proprio il capoluogo siciliano che ha ospitato il nostro test. E non è tutto, perché l’umore migliora già all’acquisto quando si scopre che per tutte le motorizzazioni il cambio automatico è offerto allo stesso identico prezzo del manuale, all’interno di un listino che parte da 11.950 euro con la versione ZEN. Per chi non lo ricordasse, Renault Twingo deve la sua grande agilità al miglior raggio di sterzata della categoria, di 4,3 metri con ruote che girano fino a 45 gradi, che rappresenta un vero valore aggiunto, mentre cofano corto, posizione rialzata di guida e ampio parabrezza portano la piccola di Renault ai vertici in termini di visibilità. Il cambio EDC arriverà in abbinamento al motore SCe da 69 cavalli i primi giorni del mese di maggio, ora l’intera gamma del Model Year 2017 potrà vantarlo nella sua offerta. Vedere una Twingo con rapporti manuali sarà sempre più una rarità.

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Renault: dalla pista alla strada con le gamme GT e RS

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Renault ed il motorsport, un binomio che dura da ormai 115 anni, una tradizione nata da una passione, che ha conosciuto tante e diverse sfaccettature di successo, dalla F1 ai Rally fino ad arrivare alla moderna quanto futuristica Formula E. L’amore dei francesi per lo sport a quattro ruote non è riuscito a rimanere chiuso tra le curve di una pista, si è spostato sulle strade prendendo la forma di due gamme: GT per chi cerca adrenalina, RS per il vero brivido. Twingo, Clio e Megane, dalla più piccola alla più grande, sono le tre vetture della Losanga che hanno ricevuto un’iniezione di potenza e sono state ritoccate per avere non solo un look dinamico ma anche un comportamento da vere sportive. A proposito di look, Clio e Megane si presentano anche in versione GT Line, sportive esclusivamente nel design e dedicate a chi ha voglia di farsi notare attraverso i dettagli, un allestimento disponibile sia sulla carrozzeria Berlina che su quella Sporter dei due modelli. La nuova Clio GT Line si distingue per la speciale tinta Blue Iron e dettagli in Dark Metal come il diffusore posteriore, il terminale di scarico rettangolare, o ancora i retrovisori e le modanature laterali; gli interni sono caratterizzati da sellerie specifiche, pedaliera in alluminio, volante sportivo e ancora tocchi di Blue Iron. Due i motori: TCe 120 CV con cambio manuale o automatico EDC, e Diesel Energy dCi 110. Sulla nuova Megane GT Line, invece, troviamo i proiettori con la firma luminosa C-Shape, privacy glass, retrovisori in Dark Metal e cerchi in lega 17” Decaro per quanto riguarda gli esterni, tanta tecnologia oltre che connotati sportivi negli interni: selleria GT, volante specifico GT, sistema R-Link2 con navigazione e un touchscreen verticale da 8,7”; anche qui si propongono i nuovi motori della gamma Energy, ossia il TCe 130 benzina e i dCi da 110 e 130 cavalli per i diesel. Ma veniamo alle GT vere e proprie e partiamo dalla più piccola, la Twingo, che non solo offre un motore più performante ma si dimostra anche maggiormente agile su strada. L’indole aggressiva è ben rappresentata già dal colore, lo Spicy Orange, ma a completarla ci sono i cerchi in lega da 17”, il doppio terminale di scarico cromato e il telaio ribassato. Il motore è posteriore, così come la trazione, ed è un TCe da 898 cm cubici capace di sviluppare 110 cv e 170 Nm di coppia, con un accelerazione da 0 a 100 km/h inferiore ai dieci secondi. Ma non è solo una questione di propulsore, gli ingegneri di Renault Sport sono intervenuti sul cambio (rapporti più ravvicinati), sull’aerodinamica, sulla pompa della benzina, sul telaio e sul terminale di scarico. Una serie di modifiche che hanno permesso di avere un rapporto peso/potenza di ben 8,5 kg/cv ed un invidiabile stabilità, un mix che rende la nuova Twingo GT simpatica da vedere e molto divertente da guidare. Al vertice quasi opposto per quanto riguarda le dimensioni ecco la nuova Megane GT, la prima del segmento con tecnologia 4Control, ossia le quattro ruote sterzanti, ottime per gestire rapide sterzate e per avere maggiore stabilità durante curve ad alta velocità. Qui Renault Sport è sì intervenuta su diversi elementi dell’assetto (sospensioni, ammortizzatori, dischi dei freni e non solo), ma soprattutto ha inserito le due tecnologie Launch Control e Multi-Change Down: il primo, disponibile con il motore TCe 205 EDC, consente di fare scattanti partenze da fermo in modalità Sport; il secondo, con i motori Energy TCe 205 EDC e Energy dCi 165 EDC, permette di scalare le marce in maniera più rapida. Per finire arriviamo al massimo della sportività, la gamma RS, composta dalle due declinazioni della nuova Clio: RS e RS Trophy, con la possibilità di scegliere tra tre tipi di telai e due motorizzazioni. Il telaio Sport viene associato a cerchi da 17” pollici ed è il più adatto ad un uso quotidiano, il telaio Cup, con cerchi da 18”, risulta più rigido e quindi a metà tra una guida da strada e da pista, mentre il telaio Trophy rappresenta il la sportività nel vero senso della parola, è il più rigido ed è ribassato di 20 mm all’anteriore e 10 mm al posteriore. Con i primi due telai si ha il benzina da 200 cv, con il terzo i cavalli salgono a 220 per prestazioni pari ad un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,6 ed una velocità massima di 235 km/h. Tra gli equipaggiamenti presente anche qui il Launch Control e il sistema RS Drive che permette di scegliere tra le modalità Normal, Sport e Race, ma soprattutto c’è l’applicazione RS Monitor, che dà informazioni dettagliate relative alla guida per migliorare ogni volta il proprio tempo sul giro. GT e RS le gamme, Twingo, Megane e Clio le vetture, una combinazione esplosiva per chi ama lo sport, sfumature perfette per andare sia in pista che in strada.

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Renault Megane Sporter 1.6 dCi 130 CV Energy Bose: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Renault Megane si aggiorna anche nella variante wagon, denominata Sporter, che vanta una lunghezza superiore di 7 cm rispetto al modello che sostituisce e diventa più affilata nelle linee. Merito di un design ripreso in parte dalla 5 porte, che vede protagonista il frontale. Infatti, la grande calandra e le luci a LED con la tipica firma luminosa introdotta dalla Talisman trasmettono un concetto di modernità apprezzabile, così come i gruppi ottici posteriori che s’incontrano a livello del logo Renault. La fiancata è ben riuscita con i montanti posteriori ben raccordati al tetto ed una zona del retrotreno che non appesantisce il disegno dell’auto. Certo, il lunotto rastremato non favorisce la visibilità in manovra, ma per fortuna c’è la retrocamera a rimettere a posto le cose in fase di parcheggio. L’interno riprende lo stile della sorella maggiore Talisman con la strumentazione cangiante in base alla modalità di guida prescelta e il grande schermo del sistema d’infotaiment che si sviluppa in verticale. Con un passo più ampio di 4,3 cm, in confronto a quello della berlina, migliora lo spazio per le ginocchia dei passeggeri posteriori. Inoltre, il vano di carico, con i suoi 521 litri, offre una capacità notevolmente migliorata rispetto alla 5 porte, che si ferma a 384 litri, e può arrivare fino a 1.504 litri abbattendo il divano posteriore. Ottima l’accessibilità con una soglia situata a 60 cm da terra. Ma non è tutto, perché in caso di grandi carichi dalla lunghezza importante, è possibile anche ripiegare a libro il sedile del passeggero anteriore. Una volta su strada l’auto si rivela piacevole da guidare, con un assetto che rende prevedibile ogni reazione ed una buona elasticità del motore 1.6 da 131 CV e 320 Nm di coppia massima. Lo spunto è buono, con uno 0-100 km/h coperto in 10,6 secondi, mentre la velocità massima è di 198 km/h. Le prestazioni però non incidono sui consumi che si mantengono interessanti anche forzando l’andatura: in media abbiamo percorso 17 km con un litro di gasolio senza guidare con il piede leggero. Una vettura pratica dunque, questa Megane Sporter, con un ampio bagagliaio, un buon confort, una dotazione di tutto rispetto, ed un prezzo di 28.550 euro.

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Renault Megan Grand Coupé: eleganza spaziosa

 

 

 

 

 

 

 

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Essere una vettura che accontenti tutti: è questo lo scopo della nuova Renault Megane Grand Coupé. Come dimensioni si colloca a metà tra una Megane Berlina ed una Talisman, effettivamente è una berlina ma ha lo stile di una coupé, l’abitabilità sfiora quella di una wagon, in poche parole una macchina per tutti i gusti. Gli elementi stilistici sono quelli di casa Megane, uno su tutti la firma luminosa (anteriore C-Shape e posteriore a led), ma forme le fluide, evidenziate dal grande tetto panoramico in vetro, le conferiscono un vero e proprio aspetto da coupé, perfetto per il nostro mercato e per dar filo da torcere alle concorrenti tedesche. Gli interni vogliono dimostrarsi da segmento superiore, sia per quanto riguarda lo spazio che per la tecnologia. Gli interni sono ben curati e i materiali di buona qualità, i sedili anteriori sono avvolgenti e comodi ma il vero valore aggiunto si trova nelle sedute posteriori: la lunghezza di 4,63 metri ed il passo ampio 2,71 (la piattaforma è la stessa della Sporter) regalano ben 37 mm alle ginocchia dei passeggeri seduti in seconda fila; inoltre, la nuova Megane Grand Coupé vanta il bagagliaio più ampio della categoria, dalla super capacità di 550 litri, solo 30 in meno rispetto alla wagon, apribile anche “Hands-off”. La piattaforma modulare è la stessa di Espace e Talisman, ciò consente quindi alla francese ultima arrivata di essere tra le migliori anche in tema di tecnologia: Head-up display a colori, schermo da 7” pollici sul cruscotto e tablet multimediale R-LINK 2 e MULTI-SENSE disponibile in due formati. Anche i sistemi di assistenza alla guida derivano dalle sorelle alto di gamma, tra gli ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) gestibili dal tablet troviamo il cruise control adattivo con frenata di emergenza attiva, allarme distanza di sicurezza, sensore angolo morto e rilevatore di stanchezza, mentre per facilitare le manovre ci sono parking camera, sensori di parcheggio anteriori, laterali e posteriori, e Easy Park Assist, che parcheggia la vettura in autonomia. La nuova Megane Grand Coupè sarà disponibile solamente con due allestimenti, i più richiesti Zen e Intens, e tre motorizzazioni: il turbo benzina TCe da 130 CV con EDC, e diesel Energy dCi da 110 e 130 cavalli, rispettivamente con rapporti manuali e automatici; forse qualcuno potrebbe considerare il primo diesel non abbastanza prestazionale, ma a nostro avviso qui non si cerca una guida sportiva e le motorizzazioni sono idonee ad un andamento da crociera e parche nei consumi. Il prezzo è competitivo, si parte da 23.550 euro per l’allestimento ZEN con il dCi 110 e si arriva ai 26.850 dell’Intens con il dCi 110 EDC; il lancio è previsto per il week end del 25-26 marzo.

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Renault Talisman Initiale Paris Sporter: la prova su strada

 

 

 

 

 

 

 

di Valerio Verdone

 

La Renault torna all’assalto del segmento della berline di grandi dimensioni con la Talisman, che andrà a caccia della stessa clientela di modelli dal successo consolidato come la Volkswagen Passat e la Ford Mondeo. Abbiamo provato la variante wagon, denominata Sporter, che affianca ad una linea sportiveggiante una notevole capacità di carico. Infatti, le dimensioni notevoli della Talisman con il portellone, lunga ben 4,87 metri e larga 1,87 metri, vengono dissimulate da un design che, soprattutto nel posteriore, tende a slanciare tutto l’insieme grazie all’andamento inclinato dei montanti. Per il resto, ritroviamo il grande frontale della berlina con le luci a LED dall’andamento caratteristico, poi adottate anche dalla Megane, ed una fiancata muscolosa soprattutto all’altezza dei passaruota posteriori. Completano il quadro le tante cromature disseminate sul corpo vettura e i cerchi da 19 pollici. All’interno, la versione Initiale Paris coccola gli occupanti con i sedili in pelle dalla comodità estrema, con quelli anteriori dotati anche della funzione massaggio per aver il massimo del confort anche durante le lunghe distanze. Bella la strumentazione, cangiante in base alla modalità di guida selezionata, pratico l’head-up display, che si alza davanti al guidatore, scenografico il sistema d’infotainment R-Link 2 con schermo da 8,7 pollici che si estende in verticale. Si tratta di un dispositivo di ultima generazione, con diverse funzioni, al quale bisogna fare l’abitudine per gestirlo al meglio durante la guida. Il bagagliaio inoltre, è decisamente capiente, come è giusto che sia, visto che offre una capacità di carico di 572 litri ampliabili a 1681 litri. Al volante, la caratteristica che spicca maggiormente è l’agilità dell’auto, nonostante la mole di 1.615 kg, e la sua reattività: merito delle 4 ruote sterzanti con quelle posteriori che girano controfase fino ad 80 km/h (in modalità Sport) ed in fase a velocità superiori. In questo modo la Talisman si sposta agevolmente sul misto e rimane stabile sul veloce. Dopo tutto, il motore 1.6 dCi biturbo da 160 CV e 380 Nm spinge bene, garantisce un’accelerazione da 0 a 100 km/h in un tempo di 9,6 secondi ed una velocità massima di 213 km/h. Inoltre, il cambio automatico a doppia frizione a 6 marce svetta nei lunghi viaggi, dove mostra la sua proverbiale dolcezza nel passaggio da un rapporto all’altro. Contenuti i consumi dichiarati dalla Casa, che si attestano sui 4,5 l/100 km. Il prezzo è importante, 45.050 euro, ma bisogna considerare la sua dotazione tecnica ed il livello degli accessori. Dopo tutto, stiamo parlando di un’ammiraglia in formato wagon.