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Toyota Prius +: la prova

 

Di Federico Gianandrea de Angelis

 

Se in ordine cronologico la nostra ultima prova fatta era a bordo della Auris, stavolta siamo rimasti in terra giapponese, sempre in casa Toyota, per testare e salire sulla nuova versione della Prius+. Lanciata nel 2012, fu la prima monovolume ibrida a sette posti venduta in Europa, ed ora torna aggiornata nello stile, nella tecnologia e con un nuovo powertrain omologato Euro 6. Negli USA. è più nota come Toyota Prius V dove la V sta per versatilità, visto che si può facilmente passare dalla configurazione a cinque posti a quella a sette, in una macchina dedicata a chi vuole allo stesso tempo confort di marcia e consumi ridotti. Va detto che dopo il successo della Prius, l’ibrida per eccellenza, Toyota decise di estendere la sua gamma di vetture con propulsione ibrida in vari segmenti di mercato senza però ottenere il successo sperato in Italia, ed è proprio attraverso questo restyling che si cercherà di acquisire una clientela che vada oltre quella dei tassisti, settore con più richieste per la Prius. Rispetto al modello base, la Prius+ si presenta con dimensioni maggiorate, pari a 4.645 mm di lunghezza, 1.775 di larghezza e 1.575 di altezza; vedendola da fuori risalta immediatamente il frontale KEEN LOOK tipico di tutte le ultime Toyota, sul quale troviamo una nuova griglia e lo stemma con effetto tridimensionale per dare maggior risalto ai proiettori con luci diurne a LED e agli indicatori di direzione integrati. Sono integrati anche i fari fendinebbia nella parte inferiore del paraurti, che ora mostra un disegno molto più aerodinamico ed attento all’impatto della vettura con l’aria, in modo che il flusso sia omogeneo nel momento in cui entri in contatto con la carrozzeria e si eviti un’alta rumorosità. Anche nel posteriore troviamo degli inediti gruppi ottici e delle linee più semplici per il paraurti con diffusore integrato, ma ciò che più colpisce nel retro è l’aumentata capienza del bagagliaio: con sette persone a bordo il volume di carico risulta di 200 litri, mentre abbassando i sedili e scegliendo la configurazione cinque posti si arriva addirittura a 535 litri. Tra le dotazioni esterne, che cambiano a seconda del tipo di allestimento (Active, Lounge e Style), segnaliamo il tetto panoramico, i vetri posteriori oscurati, i cerchi in lega da 16 o 17’’ e l’introduzione di due nuove colorazioni per la carrozzeria: il Dark Sherry Metallice l’Attitude Black Mica. Passando agli interni, entrando si notano subito i sedili in pelle E-Tec ma anche un abitacolo che ha mantenuto la stessa impostazione del precedente modello, ossia con la strumentazione sempre posta al centro della plancia, con quest’ultima che però mostra delle nuove finiture lucide e cromate. Sul modello base della nuova Prius+, quello con allestimento Active, c’è il display TFT da 4,2 pollici su cui viene visualizzato lo stato del sistema ibrido, il cruise control adattivo, l’audio e il clima, tutto controllabile dal volante. Sugli altri allestimenti, in particolare sul top di gamma Style che noi abbiamo provato, c’è anche una schermo più grande (6,1’’) con funzione Mirroring e sistema di infotainment Toyota Touch 2, il quale garantisce piena connettività con gli smartphone, hotspot wi-fi, e monitora il traffico in tempo reale con la Street View; comprende inoltre i sensori di parcheggio, il sistema di navigazione e soprattutto il Park Assist con telecamera posteriore. Di certo non manca la sicurezza sulla nuova Prius+, perché oltre ai sette airbag, tra cui quelli per il passeggero, per le ginocchia del conducente e per la testa, troviamo atri dispositivi come il monitoraggio della pressione degli pneumatici, i poggiatesta anteriori attivi (sistema WIL), e i sensori crepuscolari e per la pioggia. Sempre per rimanere su questo tema ma spostandoci leggermente sulla guida, segnaliamo il Pre Crash Safety che frena in automatico in casi di emergenza e rimane comunque attivo fino alla velocità di 60 km/h. Come detto inizialmente, questa è una vettura per chi ama il piacere di guida, ed è proprio per questo che sono state modificate le sospensioni, fornendo maggiore agilità alla macchina, e che sono stati inseriti dei materiali fonoassorbenti per rendere il mezzo ancor più silenzioso. Effettivamente quando si preme l’acceleratore da fermi non si sente alcun rumore, praticamente non ci si accorge di esser partiti, e ciò perché all’avvio viene utilizzata esclusivamente la componente elettrica del sistema ibrido: aggiornato per rispettare la normativa Euro 6 sulle emissioni inquinanti, è composto da un motore 1.8 benzina da 99 CV e da un unità elettrica con batteria agli ioni di Litio da 81 cv, per un totale di potenza di 136 cavalli. Una delle novità maggiori è l’inedita trasmissione brevettata Hybrid Sinergy Drive, che unita al peso minore e alle linee d’aria aerodinamiche permette livelli di emissioni ai vertici di categoria, pari a 95 grammi di CO2 per chilometro. Ovviamente non stiamo parlando di una sportiva e le prestazioni lo dimostrano, la velocità massima di 165 km/h e l’accelerazione da 0 a 100, tuttavia buona, in 11,3 secondi vengono però compensati dalla percorrenza: 1098 km con un solo pieno. Prima di terminare la nostra prova, abbiamo anche dato un’occhiata ai prezzi della nuova Prius+, ovviamente diversi a seconda dell’allestimento: il “nostro” Style ha un costo di 36.200 euro, si scende poi con il Lounge a 33.500 euro e si chiude con l’Active a 31.900 euro, ma ricordiamo che per tutto il mese di ottobre su quest’ultimo ci sarà una promozione che ne farà scendere il prezzo a 28.950 euro.

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VW-gate: conseguenze pericolose

 

di Filippo Gherardi

 

Sarà davvero ricordato come l’anno zero, il punto di non ritorno, del mondo dorato dell’automotive? È ancora troppo presto per stabilirlo e, forse, anche troppo difficile che ciò avvenga realmente. Fatto sta che lo scandalo diesel-gate che ha inghiottito numeri, azioni, vetture e credibilità del gruppo Volkswagen di spunti, ancor prima che notizie, ne lascia e come in eredità. Tralasciando una tempistica che sfiora il paradossale, a due mesi dal sorpasso da parte del marchio di Wolfsburg nei confronti di Toyota come primo produttore di auto al mondo, e praticamente in contemporanea con un Salone di Francoforte in cui le case automobilistiche, tedesche in primis, si sono specchiate nella loro cherubina bellezza, quel che resta (e resterà) è innanzitutto il dubbio diffuso che Volkswagen e il suo “software trucca-emissioni” non siano gli unici protagonisti cattivi di un settore dove spesso la linearità comunicativa non sempre risulta scontata. Che un vaso di Pandora sia stato scoperchiato dopo la denuncia portata alla luce dalle autorità statunitensi, e la conseguente ammissione di colpa di Volkswagen, appare un’ipotesi credibile, soprattutto se controlliamo i nomi, e i marchi, che nei giorni a seguire hanno cominciato a passare sotto l’inesorabile lente di controllo dell’opinione pubblica. Il dubbio tuttavia rimane tale, perché fino a prova contraria al par di Volkswagen, almeno per ora, nessuno. Ed allora giusto focalizzarci su quello che rischia di capitare a chi all’interno di Volkswagen, da anni, ha sacrificato anni, tempo e fatica, a tutti coloro verso cui si è rivolto nei giorni scorsi il nuovo CEO Matthias Muller, qualcosa di molto vicino all’uomo meno invidiato del momento, dicendo che il percorso di ripresa sarà doloroso, che i 6,5 miliardi di euro accantonati non basteranno a pagare multe e risarcimenti e che saranno previsti tagli netti su tutto ciò che non sarà valutato strettamente necessario. Ciò nonostante, sempre Muller ha garantito che si farà di tutto per salvaguardare i posti di lavoro (che nel caso di Volkswagen, in cifre, si legge come migliaia di possibili licenziamenti), rinnovando che almeno da un punto di vista della sicurezza, per le motorizzazioni e le vetture incriminate, il suo gruppo non ha davvero nulla da farsi rimproverare. A questo si aggiunga pure che, sempre in questi giorni, è stato stimato l’avvio dei richiami delle auto diesel per la sostituzione dei dispositivi truccati ad inizio Gennaio, così da provare a sistemarle tutte entro la fine del 2016, e che il gruppo tedesco sta lavorando, come prima opera di rilancio, su una nuova e più che mai rivoluzionaria piattaforma modulare per motori trasversali di nome Mqb. Ma queste, almeno stavolta, rimangono solo notizie. Spunti, preoccupazioni e dubbi sono ben altri.

Paolo Lanzoni, Resp Comunicazione Mercedes, ospite nei nostri studi

Cambiano i nomi, non la sostanza

 

a cura di Delfina Maria D’Ambrosio

Intervista di Filippo Gherardi

 

Arrivano le vacanze estive, ma Professione Motori non poteva lasciarvi partire senza regalarvi prima un’ultima intervista in esclusiva. Chiudiamo la stagione con un grande ritorno nei nostri studi, quello di Paolo Lanzoni, Responsabile Comunicazione Mercedes.

Tra le tante novità di questo periodo, partiamo dalla Mercedes GLC di cui ti chiederei una descrizione delle caratteristiche principali e di parlarci della gamma motori, oltre che dei prezzi ed anche della sigla del nome:

“Se parliamo di collezione primavera-estate, sicuramente la GLC e tutti i SUV sono la novità principale della nostra gamma, stiamo, infatti, rinnovando tutta la  gamma SUV e questo ci dà l’opportunità per spiegare anche i nostri nuovi nomi. GLC: abbiamo tolto la k e sostituita con la C, abbiamo semplificato in maniera chiara per i nostri clienti. Noi, infatti, abbiamo 5 marchi: A, B, C, E, S, attorno a loro ruotano tutte le altre versioni, carrozzerie e allestimenti. Quindi la GLA è un SUV ma è il più piccolo perché è con la “A”, quando parliamo di GLC parliamo di classe media, perché la “C” identifica la classe media, la classe E è la classe superiore, la S indica l’ammiraglia: in questo modo identifichiamo al meglio la nostra gamma, non dobbiamo seguire la memoria ma la logica. La GLC, così come le altre, arriverà sul mercato a settembre e possiamo dire che con lei abbiamo davvero ridisegnato da zero la GLK, andiamo a inserirla perfettamente nella famiglia dei SUV, è completamente nuova nel design, negli allestimenti interni e  nei motori il cavallo di battaglia lo farà il quattro cilindri che ci sta dando davvero tante soddisfazioni, 204 CV, consumi contenuti del 20% in meno rispetto alle altre generazioni e tante, tante prestazioni da 136-170CV fino a 211CV del benzina, anche ibrido, noi abbiamo già 11 modelli ibridi in vendita e tutte le prossime autovetture che arriveranno sul mercato avranno la loro versione ibrida. GLC si può ordinare, le prime consegne ci saranno a metà settembre, così come per tutta la gamma SUV, il prezzo parte da 48mila euro.

Passiamo alla GLE, anche in questo caso rinnoviamo le caratteristiche di questa macchina sempre dalle forme robuste, tecnologia spiccata e motori all’avanguardia:

“Sì con GLE prendiamo un’eredità importante, quella della ML. Oggi siamo andati a rinnovarlo nel design e ad attualizzarlo con le nuove linee e pensieri di Mercedes che poi sono quelle che tanto piacciono agli italiani. Il nuovo design di Mercedes è stato davvero una rivoluzione partita dalle piccole e che oggi sta contaminando anche le grandi. Ovviamente abbiamo migliorato anche i motori ma confermiamo le doti fuoristradistiche e anche di grande confort che avevamo sulla ML, tutto nasce dalla G nel dna, quindi doti da vera fuoristrada ma anche grande viaggiatrice”.

GLE è stata protagonista della maratona su strada promossa da Mercedes, la Polar Sun Trip, una vera e propria scalata verso il Polo Nord:

“Abbiamo messo GLE e GLE Coupé a servizio di un viaggio che affascina tutti quello al Circolo Polare Artico, siamo partiti da Stoccarda e abbiamo fatto varie tappe, è stato belo vedere come cambia il paesaggio, le diverse culture, e l’approccio diverso alle automobili da paese a paese. Abbiamo coinvolto molti amici e il viaggio è stato fantastico, naturalmente le vetture sono all’avanguardia quanto a confort, sicurezza e consumi e tutte queste innovazioni sin sono potute provare al meglio. GLE e GLE Coupé sono ordinabili ma le prime consegne avverranno a metà di settembre. Due differenze per i prezzi, con GLE Coupé uniamo la capacità, le doti fuoristradistiche e il confort  di GLE a una linea coupé estremamente bella e andiamo in un segmento dove non eravamo presenti e che riteniamo molto importante per il futuro e GLE essendo particolarmente sportiva sarà solo 6 cilindri e AMG. Quindi differenziazione non solo di prezzi ma anche di gamme, anche per non andarsi a sovrapporre inutilmente. Quanto ai prezzi, GLC costa meno di 50.000 euro, GLE sopra i 50.000 e GLE Coupé sopra i 60.000”.

Negli ultimi messi tiene banco anche il restyling, ennesimo ma molto efficace, di quella che possiamo definire la vostra macchina simbolo: la Classe A. Qualche anno fa un vero e proprio stravolgimento, adesso quello stesso modello ha subito alcune modifiche. Quali sono le novità principali e perché si è scelto un restyling già adesso?:

“Sono già passati 4 anni dal lancio della Nuova Classe A e questa volta l’abbiamo cambiata poco, il restyling, che sarà disponibile sul mercato da ottobre, porta dei nuovi motori, abbiamo migliorato leggermente il design dell’anteriore, quello esterno del paraurti, dei fanali, del posteriore, ma per il resto è la Classe A che sta piacendo tanto agli italiani. Sui motori poi abbiamo esagerato perché se sulla versione AMG eravamo il 4 cilindri più potente al mondo con 360 CV, oggi allunghiamo il passo perché il restyling della Classe A sulla versione AMG avrà 381 CV quindi veramente un risultato incredibile. Ricordo sempre con un motore 2 litri 4 cilindri. Classe A è stata davvero una rivoluzione perché da lì è ripartito tutto e per la prima volta si è partiti dal basso di gamma ad immettere innovazioni e design . Siamo andati, colpendo nel segno, a conquistare un pubblico più giovane e innovativo anche con contenuti importanti, la Classe A è stata la prima a introdurre il Car Play quindi la possibilità di collegare il nostro smartphone ai sistemi di bordo, ha poi un design giovanile, motorizzazioni incredibili con ottime prestazioni e consumi molto bassi. I prezzi non li abbiamo ancora definiti ma trattandosi di una nuova generazione su un modello che già esiste non si discosteranno molto da quelli attuali”.

Sempre in tema di restyling qualche mese fa abbiamo scritto di quello che ha riguardato l’SLK, altra vettura simbolo degli ultimi 20 anni di Mercedes. Quali sono le caratteristiche?

“Conferma tutti i valori di SLK , la sua capacità unica di parlare al cuore e alla mente, quindi emozione e ragione, perché quando apriamo il tetto rigido ripiegabile automaticamente  la usiamo come una cabriolet, però nei mesi freddi non abbiamo i problemi relativi magari alle cappotte in tela quando chiudiamo il tetto. Abbiamo introdotto nuovi cambi manuali, ma anche il 9 marce automatico, abbiamo migliorato le motorizzazioni, con un nuovo motore AMG con maggior potenza e  riduzione dei consumi, con il nuovo 8 cilindri 4.0 4 litri a V calda quindi consumi ridotti, tempi di iniezione più veloci e aumento delle prestazioni. C’è poi l’aggiornamento del design esterno, per il resto rimane fondamentalmente fedele a se stessa anche lei sia nella sua funzione che nella sua abitabilità”.

Capitolo offroad: due battute sulla limited edition GLA Enduro, come la possiamo descrivere?

“La GLA è stato ed è un grande successo, tanti nostri clienti l’hanno apprezzata ma in alcuni casi ce l’hanno chiesta un poco più alta, quindi di passare dal concetto di crossover al concetto di vero e proprio SUV e fuoristrada. Siamo intervenuti sull’altezza della vettura, sul design e sui contenuti esterni per renderla più fuoristrada: protezione sottoscocca, i passaruota protetti in plastica, tanti equipaggiamenti, vetri oscurati e l’abbiamo resa più ricca e molto più adatta all’offroad rispetto alla GLA normale. Inoltre GLA Enduro offre un ricco equipaggiamento con un vantaggio cliente del 60% sugli optional aggiunti, pari al 5% sul prezzo totale della vettura. Ha avuto un successo enorme e stiamo pensando di prorogarla per continuare ad accontentare le richieste e inserirla nella nostra gamma”.

Sempre in tema offroad impossibile non parlare della Classe G:

“La Classe G è unica, si tratta di un caposaldo di Mercedes e infatti stiamo chiamando tutti i nostri SUV e i nostri fuoristrada con la G nel nome. Siamo molto contenti anche dei piccoli numeri italiani che però sono costanti nel tempo. La classe G ha più di 40 anni ma non li dimostra anche in questo caso siamo intervenuti con un modello davvero fuori di testa la G500 4×4, abbiamo lavorato sulle sospensioni e le motorizzazioni, ma senza toccare il DNA  della Classe G, vero e autentico fuoristrada adatto a ogni situazione offroad e anche in questo caso abbiamo il nuovo motore EMG per renderla davvero unica: V 8 da 585 CV ”.

Chiudiamo con Smart, e nella fattispecie con l’arrivo dai primi giorni di luglio del cambio Twinamic sulla Forfour:

“Smart si è rinnovata completamente lo scorso novembre, siamo andati a lavorare su tutti quelli che erano i limiti che erano emersi con la prima generazione di ForFour, quindi in 3,5 metri possiamo dire di avere una vera Smart a soli 740 euro in più della ForTwo, ma posso anche dire che abbiamo fatto diventare un’opportunità un problema. La Smart, infatti, è cambio automatico ma un 10% di clienti l’ha scelta con il manuale quindi abbiamo conosciuto una nuova fascia di clientela che non era mai salita sulla Smart. Da febbraio però appena arrivati con il cambio automatico nel primo semestre abbiamo fatto il record di vendite Smart, perché lo smartista appunto la ama con l’automatico, un risultato incredibile 14mila Smart immatricolate e sto considerando solo la ForTwo. Il cambio automatico risponde alle esigenze dei nostri clienti, noi abbiamo portato la nuova Smart sul mercato con il servosterzo di serie perché ce l’hanno chiesto i clienti, l’abbiamo allargata ed è molto più confortevole, l’abbiamo mantenuta 2,69 metri non un millimetro in più, e abbiamo migliorato il cambio, quello era lento, adesso ne abbiamo uno automatico doppia frizione mai esistito nel segmento delle city car che rende la guida più sportiva, più confortevole e  riduce i consumi. ForFour con il cambio automatico non avrà gli stessi numeri della smartina che è per eccellenza automatica, ma ci aspettiamo un 60% di vendita, il cambio, inoltre, ha le stesse caratteristiche della classe A”.

Ci rivedremo a Francoforte ma nel frattempo ti rubo, se possibile, qualche piccola anticipazione: quale sarà il programma di Mercedes per questo importante evento?:

“Per noi e per tutti i marchi tedeschi è un appuntamento importantissimo, porteremo quattro anteprime mondiali dalla Smart alla Classe S, ce ne sarà davvero per tutti i gusti”.

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Peugeot 2008: la prova

 

di Filippo Gherardi

 

Siamo tornati al volante della Peugeot 2008, dopo la presentazione alla stampa vissuta e raccontata a maggio 2013 tra le strade dell’Alsazia. Siamo tornati al volante del crossover del Leone francese per riscoprirne le caratteristiche, ma soprattutto per testare su strada il nuovo motore introdotto in gamma: il 1.6 BlueHDi da 120 CV. Da un punto di vista estetico, il profilo vivace e giovanile della carrozzeria viene esaltato dalle ondulature presenti sulle estremità laterali del tetto, oltre che dalla combinazione cromatica che abbina, almeno nella versione Allure provata dalla nostra redazione, una tinta bianca con fascioni e vetri scuri e specchietti e barre longitudinali cromati. La forma dei fari allungata, e dalle dimensioni contenute, ne esalta il dinamismo, i cerchi e la griglia anteriori, entrambi argento, rappresentano un altro tratto distintivo sempre da un punto di vista cromatico. All’interno, sedili in pelle con significativi inserti in alcantara, cruscotto pulito e volante dalle dimensioni contenute, ma d’altronde se la 208 ha introdotto il concetto di Peugeot i-Cockpit, la 2008 è forse la macchina in cui questa stessa idea, almeno da un punto di vista di proporzione degli spazi, raggiunge (almeno fino a questo momento) la sua massima realizzazione. Semplice ed intuitivo il computer di bordo touch-screen, impossibile da non raccontare il gioco di luci che caratterizza tanto il quadro strumenti quanto il perimetro laterale del tetto, con scie luminose (o “stelle comete”) che consegnano un’ulteriore feeling , soprattutto in orari notturni, con la vettura. Aprendo il capitolo tecnico, la trazione è anteriore e nel cuore del tunnel centrale, appena sotto al cambio, manuale a sei rapporti nella versione in prova, troviamo il sistema Grip Control che consegna una motricità estesa a tutta la vettura e che varia in ben cinque configurazioni differenti: standard, neve, fuoristrada, sabbia ed Esp off. Chiudiamo con il motore, new entry, come detto, della gamma a disposizione della 2008. Stiamo parlando di un 1.6 BlueHDi da 120 CV e 300 Nm di coppia, Euro 6 e con consumi medi, stimati, di 3,7l/100 km. Motore brillante ed economico, che sommato ad una spiccata maneggevolezza (tenuto conto che stiamo pur sempre parlando di una macchina lunga 4,16 m e con una massa complessiva di 1275 kg) consegna delle ottime sensazioni alla guida. Non trascurabili, per un crossover, neanche le prestazioni: con una velocità massima di 190 km/h ed un’ accelerazione da 0 a 100 in 9,6 secondi.

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The Scrambler is back in town

La Land of Joy è tornata ad animare Borgo Panigale per festeggiare un anno di Scrambler®. Questa volta ad attendere gli oltre mille dipendenti Ducati c’era un vero e proprio circo con musica, divertimenti e una giostra con al posto dei cavalli… le quattro versioni dello Scrambler. Un anno dopo aver svelato la moto in anteprima ai dipendenti, lo Scrambler® ha voluto celebrare con tutte le persone che lavorano a Borgo Panigale il primo anno del nuovo brand. E lo ha fatto fiero anche dei numeri record che sta registrando: 9.000 Scrambler® venduti in tutto il mondo nel primo semestre 2015.
Il primo compleanno di Scrambler®, si è svolto il 23 luglio nell’area interna allo stabilimento di Borgo Panigale, proprio davanti all’ingresso principale, dove ad attendere i dipendenti c’era l’immancabile container giallo posto su un grande prato verde delimitato da 80 balle di paglia, con insegne e atmosfera tipiche del circo. Protagonisti della festa di compleanno, oltre alle versioni Icon, Classic, Full Throttle e Urban Enduro che caratterizzavano la giostra, anche gli otto Scrambler® special più rappresentativi di questo anno. Le realizzazioni di Radikal Chopper, Mr. Martini, Deus, Officine Mermaid, Holographic Hammer, Fred Krugger e Vibrazioni Art Design hanno accolto i dipendenti che si sono divertiti sfidandosi col punchball e giocando a freccette, vivendo la piacevole e coinvolgente atmosfera della Land of Joy. Il tutto tra una bibita e un panino, in perfetto stile “street food”, grazie alla presenza de “Il Furgoncino” di Pesaro


McLaren

McLaren 675LT

 

di Pierluigi Bianchi

 

La nuova supercar McLaren basata sulla carrozzeria Long Tail della F1 GTR LT del 1997 presenta un design estremamente sportivo e aggressivo, amplificato dall’alettone posteriore molto vistoso che, insieme alla nuova forma del posteriore, garantisce un miglioramento dell’aerodinamica di circa il 40%. Anche l’assetto della vettura, messo a punto con pneumatici Pirelli Pzero, è sostanzialmente perfezionato dalla Casa di Woking. Quest’ultima ha lasciato ampia scelta ai clienti più esigenti in termini sportivi permettendogli di scegliere tra il pacchetto Club Sport e il Club Sport Professional, che garantiscono una guida ancora più estrema. Il carattere pienamente sportivo è garantito da una maggiore leggerezza della vettura (circa 100 kg in meno) abbinata ad un V8 da 3.8 litri con un propulsore che eroga 675 CV superando di 25 CV la versione 650S coupè. La potenza e l’estrema levità della vettura garantiscono uno scatto da 0 a 100 in 2,9 secondi e una velocità massima di 330 km/h. Se il kit estetico esterno millanta tutti i connotati sportivi, quello interno non è da meno. Sedili ultra-leggeri protetti con guscio in fibra di carbonio e rivestiti con materiali di alto livello impreziosiscono la vettura. Una supercar solo per pochi collezionisti, pronta per girare su pista a pieno regime, monitorando i parametri di guida grazie al McLaren Track Telemetry.

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Subaru Levorg

 

di Pierluigi Bianchi

 

Levorg è l’acronimo usato dal costruttore giapponese per unire tre parole: Legacy, Evolution e Touring. Senza snaturare la brand identity del gruppo, Subaru offre una nuova vettura di nicchia con carrozzeria station wagon, solo con cambio automatico e solo ad alimentazione a benzina. Basata sulle dimensioni della Legacy, è lunga 4,69 metri e ha un passo di 2,65 metri. A livello estetico si nota una linea delicata con qualche elemento sportivo quale una presa d’aria sul cofano, dei parafanghi vistosi e un doppio terminale di scarico. Tutti gli elementi sono realizzati con grande cura. Sotto il cofano è previsto un motore boxer 1600 turbo da 170 CV che, insieme al cambio automatico, garantisce un’ottima fluidità di guida e una reattività degna delle migliori auto sportive. Caratteristica peculiare dei motori Subaru è poi quella di mantenere il baricentro basso assicurando sicurezza e stabilità in curva. Ci si rende conto come la Levorg, visto lo sterzo con servocomando elettrico e la trazione integrale abbinate al sistema Active Torque Vectoring, mostri un comportamento agile e preciso in situazioni miste. Anche l’interno è minuziosamente curato ed è apprezzabile la sua l’abitabilità. La vettura garantisce un agevole accesso ai sedili posteriori e un portabagagli ampio e versatile apribile con un comando elettronico previsto sulla chiave. La Levorg sarà disponibile con due allestimenti: GT e GT-S.

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Galerie Peugeot: una storia francese nel cuore dell’Italia

 

di Filippo Gherardi

 

Scrivi San Gimignano, leggi Peugeot. Ritrovarsi in uno dei contesti più belli e caratteristici della Toscana, e venir catapultati nella storia di uno dei marchi simbolo dell’automobilismo transalpino è possibile grazie alla Galerie Peugeot, la prima mostra al mondo in terra straniera dedicata esclusivamente al Leone francese, nata e sviluppata dalla passione di Daniele Bellucci con la fattiva collaborazione del Club Storico Peugeot Italia. Una galleria espositiva che presenta al pubblico, a rotazione, un media di 30 modelli alla volta, oltre ad una serie di documenti ed altri accessori, che abbracciano più di un secolo di storia dell’automobile e non solo. Tra le vetture presenti si segnalano anche una Bebè del 1916, la 604 Limousine Heuliez utilizzata da Giovanni Paolo II durante una visita pastorale in Francia, la  202 “Canadienne” con fiancate in legno e risalente al 1948 e la storica Peugeot 203 “Oca di latta” presentata in anteprima ad un lontano Salone di Parigi del 1948. Ma non finisce qui, negli ultimi due giorni la nostra redazione, proprio grazie a Peugeot e alla Galerie di Daniele Bellucci, ha avuto modo di “arrampicarsi” lungo le ascese delle colline di San Gimignano a bordo di alcuni di questi splendidi esemplari. Rimessi su strada proprio per l’occasione. Entrando più nello specifico, abbiamo avuto modo di testare in prima persona l’eleganza di una Peugeot 204 Coupé del 1964, la prima vettura del marchio del Leone a trazione anteriore, e lo spirito all’avanguardia di una meravigliosa Peugeot 504 cabriolet del 1970, con motorie 4 cilindri, trazione posteriore e cambio meccanico a 4 marce. Ma anche di rivivere (dopo averla avuta in prova per due settimane un paio di mesi fa ndr) il dinamismo della 205 Gutmann GTi 1.9 16V, e l’aggressività tutta emozionale della 106 rallye e del suo propulsore 1.3 da 98 CV che dal 1991, anno del suo lancio, fino al 2003, anno del suo pensionamento, solo in Italia ha venduto la bellezza di 400mila unità. Impossibile dimenticarsi anche della 205 Gentry, una perfetta combinazione di inizio anni 90 tra stile e ricercatezza, ma anche confort di guida e prestazioni. Un percorso lungo tornanti e paesaggi mozzafiato, ma anche un viaggio nel tempo firmato Peugeot e che mercoledì prossimo, a partire dalle 21, vi racconteremo con il contributo delle immagini e di una lunga intervista realizzata con Carlo Leoni all’interno della nostra trasmissione televisiva su Odeon TV.

TOP foto Toyota Verso 1.6D

Toyota Verso 1.6D: la prova

 

di Flavio Grisoli

 

Inutile girarci intorno: per quanto ci si voglia sforzare, specialmente in questo periodo di vacanze, per far entrare passeggini, carrozzine e tutti gli ammenicoli vari di cui ha bisogno la nostra prole nella macchina che abbiamo sempre amato e curato, arriva un punto nella vita di una giovane famiglia in cui molto probabilmente si rende necessario l’acquisto di una vettura più grande. Fortunatamente le case automobilistiche nel corso degli ultimi anni hanno curato particolarmente il segmento delle monovolume compatte, per venire incontro ad esigenze estetiche e tecnologiche oltre a quelle semplicemente spaziali che una vettura di dimensioni più generose potevano offrire. Naturalmente Toyota non si è sottratta a questa piccola rivoluzione, e nel 2009 ha deciso di far confluire tutte le versioni “Verso” delle varie Auris, Yaris, Corolla, Avensis in un’unica monovolume compatta: la Verso, appunto. Meno di 4,5 metri di lunghezza e uno spazio interno che non finisce mai, e fino a sette posti. Una vera manna dal cielo per chi ama portare la propria famiglia in giro. Ma anche tanta cura dei dettagli anche esterni (forse questo il vero tallone d’Achille di questo tipo di vetture negli anni passati) e delle dotazioni soprattutto tecnologiche. Ma andiamo con ordine: proprio come nelle ultime Avensis e Auris, il frontale della Verso è spazioso, importante, e ha un andamento a “U”; sulle fiancate troviamo una nervatura che va dalla ruota anteriore e sale fino al tetto in corrispondenza della ruota posteriore. Sul posteriore c’è un piccolo spoiler e i fari a Led con sfondo ghiaccio. Sia davanti che dietro troviamo inserti cromati. I fari anteriori, anch’essi a Led, sono caratterizzati da una linea di illuminazione diurna per accentuarne il carattere dinamico. Apriamo la portiera ed entriamo: immediatamente ci assale una sensazione di comodità e spaziosità:. I dettagli della plancia sono semplici, grazie all’utilizzo di plastiche scure, ma allo stesso tempo ben curati. Pochi pulsanti (questa la forza dei giapponesi, la semplicità), il climatizzatore bi-zona e l’ampio schermo touch che ospita il sistema di infotainment “Toyota Touch 2”. Questo sistema dispone di un sistema di navigazione satellitare full map di ultima generazione con avviso di superamento dei limiti di velocità ed informazioni sul traffico aggiornate in tempo reale. Ovviamente dotato di tecnologia Bluetooth, consente di attivare funzioni come l’assistenza stradale Toyota Eurocare e l’assistenza alle chiamate di emergenza. Completa l’insieme di assoluta comodità la leva del cambio in posizione rialzata. Il guidatore, anche sedutosi per la prima volta, ha subito una sensazione di padronanza del mezzo e di grande rilassatezza. La guida è fluida e comoda grazie ad un servosterzo morbido, ma non troppo (importante con un mezzo di queste dimensioni, soprattutto se carico) e la telecamera posteriore facilita molto le manovre di parcheggio. Anche se, ricordiamolo, la nuova Verso ha la dimensione di una berlina: per capirci, è più corta di BMW Serie 3 e Mercedes classe C. La grande forza della Verso però è nella versatilità: grazie al sistema Easy Flat permette di aumentare lo spazio interno della vettura fino a quasi 1700 litri, abbassando la seconda e terza fila di sedili. E i sedili della seconda fila si muovono in assoluta autonomia, quindi possiamo scegliere liberamente come gestire lo spazio interno della vettura. Capitolo motorizzazioni: Toyota ne propone 3, due benzina (1.6 con cambio manuale a sei marce e un 1.8 con cambio automatico) e un diesel (1.6 con cambio manuale a sei marce). Noi abbiamo provato il diesel, e oltre ad offrire prestazioni importanti in termini di consumi (22,2 km/lt nel ciclo combinato), offre un buono spunto da fermo (la coppia è di 270 Nm a 1750 rpm) a ridotte emissioni (119 g/km di CO2). Tutte e tre le motorizzazioni sono Euro 6. Prezzi: sul sito dedicato (www.toyota.it/gamma/verso) è pubblicizzata la promozione per l’allestimento “Active” a 16.900 Euro con motore a benzina (anziché 23.000 Euro). Per quanto riguarda il diesel, la entry-level è a 24.450 Euro. Un prezzo decisamente di tutto rispetto per un auto dedicata alla famiglia moderna, pratica e dinamica che vuole vivere il viaggio nella completa versatilità e comodità.

Crossover Summer Tour Ostia (3)

Renault “Crossover Summer Tour”: si parte da Ostia

 

di Filippo Gherardi

 

Semaforo verde questa mattina ad Ostia per il Renault Crossover Summer Tour, la manifestazione itinerante che caratterizzerà l’estate del marchio francese con protagoniste Captur, Kadjar ed Espace e che toccherà undici tappe diverse in giro per l’Italia prima di concludersi a Milano. Da Roma a Milano, quindi, passando per S. Margherita Ligure, Versilia, Milano Marittima, Salerno, Catania, Porto Cesareo, Lignano Sabbiadoro, Bellagio e Bologna, con la possibilità di assistere a spettacoli acrobatici di sport estremi e di guidare, in veri e propri test drive su strada, le tre vetture Renault. Un evento all’insegna delle “forme”, quelle tipiche del segmento dei crossover, quelle che caratterizzano (ognuna a suo modo) Captur, Espace e Kadjar successi più o meno consolidati dell’ultima offensiva Renault sul mercato automobilistico italiano. La nostra redazione di Professione Motori era ovviamente presente alla prima tappa di Ostia, ed abbiamo avuto modo di realizzare un’intervista con Francesco Fontana Giusti (Dir Comunicazione & Image Renault Italia) che vi proporremo all’interno della nostra trasmissione televisiva, in onda tutti i mercoledì e i venerdì su Odeon TV (ch 177 DT), nel corso delle prossime settimane.