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All’asta la Mini che appartenne a Mohamed Al-Fayed

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Ci sarà anche lei alla prossima asta di Bonhams che si terrà il 21 marzo al Goodwood Member’s Meeting, la Mini appartenuta al miliardario proprietario dei magazzini Harrods di Londra, Mohamed Al-Fayed, che la acquistò nel 1989 per poi regalarla ad una delle sue figlie dieci anni dopo. La vettura si basa sulla speciale versione della Mini Rose uscita proprio nel 1989, e creata in 500 esemplari, che il ricco egiziano fece personalizzare in base ai gusti della propria figlia: finitura leopardata della carrozzeria, cerchi neri come quelli della Cooper, pomello del cambio con la forma di un teschia cromato, volante rivestito in pelle, contagiri e accendisigari elettrico. Questa Mini, che ha percorso 59.000 miglia, ora è di un privato che la comprò ad agosto 2012, e verrà messa all’asta ad un prezzo che parte da 4.000 sterline (5.600 euro), un costo irrisorio se si pensa alla particolarità di un pezzo unico come questo.

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Mini JCW: la terza serie è al completo

 

di Leonardo Frenquelli

 

La Mini è una delle vetture con il maggior numero di appassionati in tutto il mondo. Più di ogni altro modello, è la versione sportiva ad attrarre la maggior attenzione, quella firmata “John Cooper Works”. Stiamo parlando di quella che è stata votata come auto più influente del ventesimo secolo, alla quale si vanno ad aggiungere una dinamicità ed aggressività che la rendono un veicolo ad alte prestazioni. Con la sua presentazione, prevista al Salone di Detroit del prossimo gennaio, va così a completarsi l’ampia gamma della terza generazione Mini. Le differenze rispetto agli altri modelli non riguardano soltanto le prestazioni ma tutto il concetto della vettura che viene così modificata anche nell’assetto, nel design interno ed esterno e, di conseguenza, diventa sogno di un pubblico più specifico ed esigente. C’è poco da fare però, il fulcro di ogni elaborazione è il motore, l’anima vera della macchina. La Mini JCW monterà un propulsore di tutto rispetto con numeri degni delle aspettative, tanto da renderla la più potente mai uscita sotto il marchio britannico: quattro cilindri 2.0 turbo benzina da 231 cavalli, con una coppia di 320 Nm. La velocità massima registrata si attesta attorno ai 246 chilometri orari, mentre la percorrenza da zero a cento in soli 6,3 secondi con il cambio manuale. Sebbene spesso le alte prestazioni possono significare consumi proibitivi, questa JCW si mantiene sui 6,7 litri ogni cento chilometri su tracciato misto, probabilmente anche grazie ai cento chili di peso guadagnati rispetto al modello precedente. Il sistema delle sospensioni è quello della Cooper S ma completamente resettato ed adattato, abbinando cerchi da 17 o 18 pollici e, di serie, il sistema frenante firmato Brembo. Una sportiva a tutti gli effetti, anche se si guarda dentro all’abitacolo: assetto ribassato e sedili avvolgenti, pedaliera in acciaio inox ed una nuova leva del cambio, tutti dettagli rigorosamente marchiati con il logo JCW. In casa Mini, la tecnologia ha molta importanza e si vede dai sistemi montati di serie sulla “sportiva”, come sul resto della gamma. Un’infotainment d’avanguardia con display da 8.8 pollici, un navigatore Professional e praticamente tutti i sistemi di sicurezza richiesti dal mercato (dal Cruise Adaptive Control alla frenata d’emergenza, dal rilevatore dei segnali stradali con head up display fino al classico park assist). Manca dunque poco alla presentazione di questa Mini “John Cooper Works”, attesa poi sul mercato già nella prossima estate.

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Con le 5 porte Mini diventa più comoda per tutti

 

di Federico Gianandrea de Angelis

 

Continua l’evoluzione della nuova generazione Mini, questa volta è la carrozzeria a subire delle modifiche: sarà più lunga di 161 millimetri e avrà 5 porte. Questa versione “large” sarà a breve lanciata con due motori benzina e due diesel 116  da 192 Cv, mentre in autunno arriveranno anche le versioni One D da 95 Cv e One da 102Cv. Nella nuova Mini, i passeggeri posteriori, oltre ad avere un accesso facilitato, avranno maggiore spazio per sedersi, per la precisione 72 millimetri in più per le gambe, 15 per la testa e 61 di larghezza interna all’altezza dei gomiti. Rispetto al precedente modello a 3 porte, anche il bagagliaio sarà più capiente di 67 litri, arrivando ad un totale di 278 litri, con la possibilità di ribaltare lo schienale del divanetto posteriore per variare la capacità di carico. Gli sviluppi hanno coinvolto anche il design esterno: le  linee rimangono quelle tradizionali, ma sono state riviste le proporzioni per essere adattate alla lunghezza di 3982 millimetri della Mini 5 porte, i quali diventano 4005 nei modelli Cooper S e Cooper Sd, e all’altezza maggiorata di 11 millimetri.

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MINI Paceman Adventure, il pick-up estremo

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Prendete una Mini Paceman, la versione a tre porte della Countryman, tagliate via una parte del tetto nella zona posteriore ed ecco che avrete una curiosa versione pick-up che a Monaco hanno chiamato MINI Paceman Adventure. L’esemplare unico, che la Casa tedesca promette non sarà mai prodotta in serie, è in realtà un esercizio di stile realizzato dai giovani apprendisti che lavorano nello stabilimento BMW di Dingolfing, in Germania. La MINI Paceman Adventure è stata costruita partendo da una MINI Cooper S Paceman ALL4 cui è stato segato via tutto il padiglione posteriore per realizzare una vettura biposto con cassone aperto in puro stile pick-up. Le altre modifiche apportate alla MINI Paceman Adventure, che già monta il potente motore turbo da 184 CV e la trazione integrale, riguardano le sospensioni più robuste, un massiccio portapacchi sul tetto per il trasporto della ruota di scorta e una serie di dotazioni speciali che la rendono adatta ai percorsi più difficili e “avventurosi” come suggerisce il nome. L’assetto è rialzato per affrontare deserti e strade dissestate, mentre la presa d’aria tipo “snorkel” lascia intuire possibilità di guado decisamente superiori a quelle di una normale Paceman. I larghi pneumatici invernali tassellati della Dunlop e le luci supplementari montate sul tetto garantiscono la possibilità di muoversi su neve e fango senza problemi, anche di notte.

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Mini GoalCooper, l’auto da sfidare ai calci di rigore

 

di Valerio Zuddas

 

Giocare a calcio con la vostra automobile? Adesso è possibile grazie alla Mini che ha creato una versione speciale della Paceman, in grado di sfidarvi a una gara di calci di rigore. Proprio così: la vettura si chiama GoalCooper (un gioco di parole creato con “Goalkeeper”, che in inglese significa portiere) e rappresenta un omaggio al prossimo Campionato mondiale di calcio che si giocherà questa estate in Brasile. L’auto è stata realizzata sulla base della Mini John Cooper Works Paceman, e si distingue per la sua originale colorazione che richiama i colori della bandiera verde-oro. Per quanto riguarda gli interni, invece, i tappetini ricordano il manto erboso di uno stadio e il pacchetto d’illuminazione a led simula la luce dei riflettori, mentre il colore verde è ripreso in alcuni pannelli. L’allestimento ha una connettività totale per tutti gli smartphone, un supporto per iPad a disposizione dei sedili posteriori e un mini-calcio balilla, posizionato nel binario centrale. Inoltre, ribaltando gli schienali del divanetto posteriore, il bagagliaio si trasforma in una porta, con la rete che si tende direttamente dietro i sedili anteriori. Non appena i sensori del Park Distance Control (PDC) “percepiscono” che parte un tiro verso la porta, azionano il comando elettrico del portellone posteriore che si chiude provando a respingere il pallone. Alla fine di ogni “partita” la Mini Connected App, sviluppata appositamente, trasmette il risultato del match all’iPad collegato con la vettura. Grazie al collegamento in rete i risultati sono comparabili online con quelli di altri user registrati e, con la tabella aggiornata alla fine di ogni giornata di partite, al termine del torneo sarà possibile stabilire il campione mondiale della Mini Community. La data di uscita e il prezzo non sono stati resi noti e l’unico esemplare che è stato realizzato è stato presentato nella giornata di ieri.

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Mini, presentate le varianti della gamma al Salone di Ginevra

 

di Valerio Zuddas

 

Sono tantissime le versioni della nuova Mini presentate in questi giorni al Salone di Ginevra, affiancate dall’anteprima mondiale della MINI Clubman Concept. Le varianti più economiche della gamma Mini sono rappresentate dalla Mini One e la Mini One D. La Mini Clubman Concept esalta il concetti di divertimento alla guida, proponendo una chiave d’interpretazione nuova. La Casa britannica, al Salone di Ginevra 2014 svelerà tutte le varianti della gamma, dalla MINI John Cooper Works Coupé, la due posti sportiva, ai modelli Mini Cabrio e Mini Roadster, assieme alla Mini Countryman e alla Mini Paceman che rappresentano l’espansione del brand in un nuovo segmento. A Ginevra si sta promuovendo, inoltre, l’offerta ampliata di MINI Connected, le moderne innovazioni tecnologiche nei settori della sicurezza e dei sistemi di assistenza del guidatore. Per quanto riguarda la Nuova Mini Cooper, nello specifico, la vettura presenta un aggiornamento stilistico che richiama il design iniziale, pur cambiando le dimensioni: lunghezza (+98 mm), larghezza (+44 mm), passo (+28mm) e carreggiata (anteriore +42, posteriore +34 mm), hanno un ottimo impatto sull’abitabilità interna e sulla tenuta su strada, con il solito handling che tiene fede all’essenza da go-kart che da sempre contraddistingue la Mini. Gli interni cambiano hanno migliorato l’abitabilità, segnata soprattutto dalla riprogettazione dei sedili: il campo di regolazione è stato ampliato nei sedili anteriori e la superficie di seduta è stata allungata nel divanetto posteriore (+23 millimetri); più grande, grazie ai 44mm di larghezza, anche lo spazio per le spalle; il volume del bagagliaio ora è di 51 litri e arriva a 211 litri; lo schienale del divanetto posteriore è bipartito e ribaltabile nel rapporto 60:40. Molte innovazioni sono state apportate anche alla strumentazione di bordo che si rinnova  e concentra tutte le informazioni sul piantone dello sterzo. La strumentazione centrale mostra nuove funzionalità attraverso un anello a LED.

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Le nuove forme di Mini Clubman Concept

 

di Germana Condò

 

Con un concept in mostra al Salone di Ginevra 2014, Mini presenta in anteprima quella che sarà la versione di serie della nuova Clubman che verrà prodotta tra qualche mese. Al primo sguardo le caratteristiche che contraddistinguono questa particolare Mini si riconoscono tutte, ma si percepisce immediatamente che qualcosa è cambiato. Sono le dimensioni, di gran lunga maggiori rispetto alla piccola versione station wagon che conosciamo. Clubman Concept cresce in lunghezza di 26 centimetri e in larghezza di quasi 17 centimetri. Dimensioni che iniziano a farla sembrare una vera familiare, con l’aggiunta delle portiere posteriori, prima assenti. Peccato aver dovuto rinunciare ad una delle parti più caratterizzanti di questo modello, la Clubdoor, ovvero il portellone del bagagliaio con doppia apertura, con portiera grande a sinistra e porticina supplementare sulla destra. Ora il bagagliaio appare un unico portellone, pur mantenendo un’apertura ad armadio. Per questo la Clubman Concept è stata progettata, come ha spiegato il designer olandese Anders Warming, pensando al cliente affezionato cresciuto possedendo una Mini ed ora, da adulto e con famiglia, non si sente pronto a rinunciare alla sua auto Mini ma necessita di uno spazio superiore. La nuova Clubman sarà la sua risposta. Realizzata sulla nuova piattaforma Ukl II del Gruppo BMW, la nuova Mini ha un passo decisamente maggiore della precedente versione. Per quanto riguarda la gamma propulsori, debuttano i nuovi tre cilindri 1.5 a benzina da 136 CV e 220 Nm di coppia, il diesel da 116 CV oltre al quattro cilindri 2.0 litri a benzina della Cooper S, tutti omologati Euro 6. Tutti i motori sono abbinati al cambio manuale, con possibilità di richiedere il cambio automatico a sei marce.

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MINI “John Cooper Works Concept”

 

di Leonardo Frenquelli

 

Quando nel mondo automobilistico si parla di “concept”, è probabile che ci si riferisca a progetti vagamente accennati da una casa, da realizzare in un futuro non necessariamente prossimo. Questo discorso non vale per la nuova MINI “John Cooper Works Concept”. La nuova vettura della casa inglese sarà infatti presentata, con ogni probabilità, al Salone di Detroit previsto dal 13 al 26 gennaio 2014. Siamo ormai giunti alla terza generazione di questa sportiva che andrà ad ampliare la gamma delle nuove MINI, aggiungendosi alle nasciture Cooper, Cooper S e Cooper D, rinnovate sotto molti punti di vista. Questa concept seguirà la linea delle edizioni precedenti, presentandosi quindi con l’obiettivo di essere una sportiva, garante di ottime prestazioni ma allo stesso tempo spaziosa e confortevole anche per viaggi di medio-lunga distanza. Come suo solito la MINI dà molta importanza allo stile ed alle caratteristiche estetiche di una vettura: la classica doppia striscia longitudinale, il tettino, gli specchietti e numerosi altri dettagli saranno di colore rosso, di contorno alla verniciatura Bright Highways Grey, lucidata a mano per rimanere splendente e bella da vedere. Inoltre spiccano anche le nuove luci al led, paraurti con prese d’aria sul muso cromate, così come il doppio scarico, fregiato anche del logo delle edizioni speciali JCW. Dal punto di vista tecnico uno dei target principali era quello di incrementare le prestazioni, riguardo alle quali Mini non ha ancora rilasciato nessun dato o testimonianza ufficiale. Sappiamo però che attraverso l’utilizzo di materiali particolari, si è badato ad una sostanziale riduzione dei pesi complessivi della vettura. Si aggiunge alle specifiche tecniche di questa “piccola” sportiva anche un assetto maggiormente aerodinamico, grazie ai suddetti nuovi paraurti e ad un set di cerchi in lega 18” a cinque razze. Come detto, la MINI non ha ancora diramato notizie ufficiali sulle motorizzazioni che saranno disponibili per questo modello ma è molto probabile che venga montato lo stesso 2.0 turbo presente sulla Cooper S, potenziato da 192 a 210/230 cavalli. Per questo nuovo lavoro è stato anche incrementato il passo, per favorire un maggiore grip a terra anche a velocità più elevate. Una concept già svelata dunque, piuttosto insolito ma il fatto che sia una MINI vale da garanzia di soddisfazione delle attese.

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Mini: il 18 novembre la nuova generazione

 

di Maurizio Elviretti

 

Il prossimo 18 novembre, con un evento presso il proprio stabilimento di Oxford, sarà presentata la nuova generazione Mini, realizzata sull’inedita piattaforma modulare Bmw a trazione anteriore e dotata dell’altrettanto innovativo 3 cilindri. La data non è stata scelta a caso, bensì in coincidenza con la data di  nascita di Sir Alec Issigonis, fondatore della rivoluzionaria Mini del 1956. Il lancio sarà accompagnato lo stesso giorno con un evento/party a Londra e nei giorni seguenti a Tokyo e Los Angeles, nei rispettivi Saloni dell’Automobile. In casa Bmw fanno sapere inoltre, che successivamente la nuova gamma del marchio Made in Germany, sarà presentata con un evento ufficiale anche a Shanghai. Ma come sarà la nuova Mini? difficile dirlo, ma è probabile che sia più un’evoluzione che una rivoluzione rispetto al modello attuale. Per cui troveremo degli spunti stilistici ripresi dal concept, una griglia anteriore di dimensioni ridotte, dei montanti più sottili, ma, soprattutto, una maggiore lunghezza e larghezza per sfruttare meglio lo spazio interno. L’inizio della produzione e la prima mondiale rappresenteranno ulteriori momenti clou nell’anno del giubileo dello stabilimento Mini, dove da più di 100 anni vengono costruite auto nella storica sede di Oxford. Il prezzo di listino, per quanto riguarda il modello base, dovrebbe aggirarsi intorno ai sedici mila euro.

 

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concept car Twin’Z

Twingo revolution

 

di Germana Condò

 

È tempo di grandi cambiamenti in casa Renault che, dal prossimo anno, uscirà con le nuove generazioni dei suoi modelli di punta, tra cui Twingo che, giunta alla terza generazione, vedremo completamente rinnovata dentro e fuori. In virtù della partnership tra il gruppo Daimler e Renault, Twingo sarà realizzata sulla piattaforma Edision, la stessa della nuova Smart con motore al retrotreno e trazione posteriore e si proporrà con cinque porte, per fare la felicità di coloro che fin’ora ne hanno sentito la mancanza, pur apprezzandone gli indiscutibili pregi. Twingo era stata concepita come auto da città. La prima monovolume piccola fuori e grande dentro, simpatica e colorata ma spartana, probabilmente più adatta ad una clientela femminile alla ricerca della praticità di guida e di utilizzo, a prezzi accessibili. Dalla fine del prossimo anno tutto questo cambierà. New Twingo andrà ad incrementare quella categoria delle piccole di lusso e di tendenza, in cui hanno sempre primeggiato Mini, Cinquecento e, più recentemente, DS e Adam. Negli ultimi anni, infatti, è aumentata l’attenzione del pubblico di ambo i sessi per la personalizzazione e la ricercatezza delle utilitarie, aspetto non sottovalutato dai designer Renault che hanno studiato numerose soluzioni a riguardo. Lo staff, guidato da Laurens van den Acker, ha realizzato in collaborazione con Ross Lovegrove, uno dei designer contemporanei più creativi e visionari, la concept car Twin’Z, presentata in anteprima mondiale al “Salone del Mobile 2013” di Milano. Nonostante Lovegrove, noto per le sue collaborazioni con Artemide, Apple, Sony e Kartell, non avesse mai progettato un’auto fino a questo momento, il risultato è stato innovativo e sorprendente. Giusto un’anticipazione di quello che potremo aspettarci dalla nuova Twingo per la fine del prossimo anno. L’obiettivo è quello di piacere a uomini e donne, non solo per lo spazio ben sfruttato dell’abitacolo, ma soprattutto per il carattere, la ricerca del dettaglio e quelle linee più sinuose, forse un po’ ispirate alla nuova Fiat Cinquecento ma che potrebbero ricondurre anche indietro nel tempo, alla vecchia Renault 5. Le dimensioni restano contenute. New Twingo è caratterizzata da un passo lungo e una lunghezza che non va oltre i 3,7 metri. Non si conoscono le motorizzazioni disponibili, ma è probabile che la casa decida di utilizzare il TCe, un piccolo tre cilindri 900 alimentato a benzina di nuova concezione, completando l’offerta con un propulsore diesel. È prevista anche una versione elettrica ZE che non arriverà sul mercato prima del 2016. In programma anche le versioni sportive GT e RS, la cui presentazione è prevista per ottobre 2014 al Salone dell’Auto di Parigi. La versione della Twingo attuale continuerà ad essere prodotta e commercializzata almeno fino al 2015 come versione Collection.