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650S, la McLaren più veloce di sempre

 

di Germana Condò

 

S come sport, 650 come la potenza erogata da un motore da circa 650 CV, il potente 3800 cc V8 Twin Turbo nascosto sotto il cofano della nuova McLaren 650S, la nuova sportiva che la casa inglese sta per presentare al Salone di Ginevra. Derivata dalla 12C, che nonostante la somiglianza con la nuova arrivata rimarrà in produzione, ne rappresenta l’evoluzione per potenza e per aerodinamica. Gli ingegneri della factory di Woking hanno lavorato per migliorare l’Airbrake ottenendo un effetto di maggior stabilità  soprattutto in sterzata che rasenta la perfezione. Il design pulito del frontale è ispirato alla MP1, la coda ricorda quella della 12C, di cui la 650S sfrutta il pianale. I cerchi in lega sono a cinque razze su pneumatici PZero Corsa MC1 realizzati in collaborazione con Pirelli. Disponibile sia nella versione coupé che in quella spider, la 650S sarà la McLaren stradale più veloce che sia stata realizzata fino ad oggi, assicura la casa automobilistica che per ora non ha diffuso dati ufficiali riguardanti le caratteristiche tecniche. Il pacchetto ProActive Chassis Control, che consente di selezionare tre diversi settaggi delle sospensioni tra Normal, Sport e Track, promette esperienze di guida entusiasmanti. Ma la nuova 650S, pur nella concezione minimalista di auto prettamente sportiva, presenta al suo interno contenuti da granturismo per offrire il massimo comfort di viaggio ai passeggeri. Di serie è installato l’innovativo sistema di infotainment con navigatore Iris, radio digitale con bluetooth e comandi vocali. A richiesta è possibile modificare l’abitacolo con dotazioni sportive di maggior impatto visivo come i sedili sportivi con guscio in carbonio derivati dalla P1 e gli inserti in fibra di carbonio per rendere gli interni ancor più d’effetto. Il piantone dello sterzo è regolabile elettricamente per agevolare l’accesso e l’uscita del guidatore. Nella dotazione del pacchetto è compresa una retrocamera per agevolare le manovre di parcheggio.

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F1, i primi risultati di Jerez

 

di Germana Condò

 

Si è da poco conclusa la sessione pomeridiana dei test in programma da oggi a venerdì a Jerez de la Frontera che ha visto le monoposto partecipanti al Mondiale di Formula Uno impegnate in una prima valutazione delle nuove auto appena presentate. Un test non facile questo si sapeva, in cui tutti i team hanno avuto non pochi problemi prima di far girare le auto sul circuito. A cominciare dai nuovi motori V6 Turbo che Sebastian Vettel, nel corso della conferenza stampa successiva alle prove di oggi, ha dichiarato di non amare particolarmente. “Preferivo i V8, li amavo e, fosse per me – ha affermato il pilota tedesco – tornerei ai V10”. In effetti non ha entusiasmato il fischio che la Mercedes di Hamilton, e ancor di più, la Ferrari di Raikkonen si sono lasciate alle spalle girando in pista. In mattinata, dopo appena mezzo giro della nuova F14T, il Team Ferrari è stato costretto ad intimare al pilota finlandese di fermarsi immediatamente, ma solo per precauzione. Così la F14T rientra ai box trasportata da un carroattrezzi ricoperta da un telone, mentre Kimi monta su un taxi. Ci sono voluti almeno venti minuti per ripristinarla ma Raikkonen ha atteso circa due ore prima di rientrare in pista. L’unica a girare con una certa regolarità, nonostante i suoni strani emessi dal motore, è stata Mercedes che già aveva rodato l’auto a Silverstone qualche giorno fa. Nel pomeriggio Hamilton ha chiuso le prove con uno schianto contro il muretto in curva, a causa del cedimento di un’ala finita sotto la vettura in frenata.  Le altre scuderie hanno iniziato molto più tardi a girare e subito costrette a rientrare per vari guasti, alcune sono rimaste ferme ai box, come la McLaren che ha lamentato problemi di combinazione tra impianto idraulico ed elettrico o la Red Bull per problemi legati ad un elemento della sospensione posteriore. Lotus era assente ed inizierà i test invernali solo nella tappa del Barhain a metà febbraio.

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McLaren: tergicristalli addio

 

di Leonardo Frenquelli

 

Quando si parla di tecnologie all’avanguardia, uno dei campi di riferimento è sicuramente l’aeronautica militare. Delle vere e proprie “macchine da guerra” che sfrecciano oltre la velocità del suono devono, per forza di cose, raggiungere un livello eccellente in ogni dettaglio possibile. Evidentemente lo sa bene anche Frank Stephenson, capo del reparto design della McLaren. Stando infatti ad alcune sue dichiarazioni è proprio ispirandosi ad un caccia militare che il cinquantacinquenne di Casablanca, che ha già collaborato anche con Fiat, Bmw e Ferrari, sta progettando un sistema innovativo per i prossimi modelli supersportivi della casa di Woking. Stephenson si è chiesto come facessero i caccia ad avere sempre un’ottima visibilità nonostante l’alta velocità e le intemperie, e la risposta l’ha trovata in un sistema di ultrasuoni disposti in modalità particolare che impedisca a detriti ed impurità di fissarsi sul vetro della cabina di pilotaggio. Ispirati da questa idea e ritenendo i tergicristalli un elemento oramai superato, in McLaren si lavora per rimuoverli del tutto dal parabrezza dei nuovi veicoli, favorendo l’estetica e permettendo di risparmiare in peso e costi di produzione. Le possibili modalità per applicare una tecnologia così ambiziosa sono molteplici tra cui la più complessa sarebbe poi quella maggiormente fedele al modello iniziale: un sistema di ultrasuoni ad altissima intensità, atto appunto a rimuovere gli elementi estranei dal parabrezza. Questa soluzione recherebbe però dei problemi per quanto concerne i costi di produzione, i quali diverrebbero troppo elevati in rapporto al guadagno generale. Dunque, sembra che in McLaren abbiano preso in considerazione l’opzione di affidarsi ad un sistema in cui la messa a fuoco dei segnali ad ultrasuoni sia allineata nel parabrezza, dando ai ricevitori delle onde, posti attorno all’area interessata, la possibilità di “sondare” ogni tipo di imperfezione e impurità. Ci si affiderà dunque ai campi di forza per scavalcare una tecnologia che ha già segnato la storia delle automobili, sin dal 1916, anno in cui è stata introdotta per la prima volta in una produzione in serie. J.H.Apjohn non sarebbe sicuramente contento se venisse a sapere che ora la sua invenzione, datata 1903, è stata etichettata da Stephenson come un reperto archeologico. Ma in McLaren ed in tutto il mondo dell’automobile si guarda sempre avanti ed il progresso è tanto necessario, quanto inevitabile. Il primo esemplare dotato di questa “ultra pulizia” del parabrezza dovrebbe essere la nascitura supersportiva di Woking, finora nota come P13: una supersportiva in uscita nel 2015, da presentare già al Salone di Parigi 2014, su cui i britannici punteranno molto per aumentare le loro vendite, tanto da andare a fare concorrenza, tra le altre, alla Porsche 911.

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F1: Perez alla Force India

 

Continua a prendere forma il roster piloti della stagione 2014 in Formula 1. L’ultima notizia, in ordine di tempo, riguarda l’ufficializzazione del passaggio di Sergio Perez, messicano classe ’90 nell’ultima stagione alla McLaren, alla scuderia Force India. Perez farà coppia con un altro giovane promessa del circus come Nico Hulkenberg. L’imperativo per il pilota di Guadalajara è quello di risollevarsi dopo una stagione, l’ultima, quanto mai deludente al volante della McLaren.

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Honda, video tribute ad Ayrton Senna

 

della Redazione

 

Dopo aver annunciato il suo ritorno in Formula 1, a partire dal 2015 e proprio in coppia con la scuderia che negli anni ottanta ha trascinato sul tetto del mondo la MCLaren, la Honda celebra il pilota simbolo di quegli anni, Ayrton Senna, con un video-tribute che in questi giorni sta spopolando sul web. La clip, realizzata a regola d’arte dai tecnici video giapponesi, è un omaggio al Gp di Suzuka del 1989, penultima ara di una stagione intensa e che proprio sul tracciato nipponico conobbe i suoi definitivi titoli di coda. Un anno prima, al termine di una grande rimonta, Ayrton Senna vinse a Suzuka il suo primo titolo mondiale, ed ora, a distanza di un anno, il pilota brasiliano è costretto ad inseguire in classifica il suo grande rivale Alain Prost seppur con il vantaggio, non proprio relativo, di partire dalla pole position. Al giro numero quarantasei Senna e Prost vennero a contatto e terminarono fuori pista, il francese uscì immediatamente dalla sua monoposto, mentre il brasiliano riuscì, anche con l’ausilio dei commissari, a ripartire e a transitare, incredibilmente, per primo sotto la bandiera a scacchi. Nel post gara però Senna venne squalificato proprio per l’episodio succitato, la vittoria del Gp andò all’italiano Alessandro Nannini e quella del mondiale, per la terza volta in carriera, ad Alain Prost. Nel minuto e mezzo di video le immagini d’archivio e relative a quel carambolesco Gran Premio non ci sono, lasciando spazio al suono del motore V10 che i tecnici Honda hanno recuperato e riproposto su una lunga fila di altoparlanti, ma anche agli sguardi estasiati degli spettatori presenti sugli spalti.

 

15.03.2013- Free Practice 1, Sebastian Vettel (GER) Red Bull Racing RB9

Gp d’Australia, Vettel vola nelle libere del venerdì

 

di Filippo Gherardi

 

È scattato ufficialmente stamattina il Campionato mondiale di Formula 1, e più nello specifico è cominciato con la doppia sessione di libere del Gran Premio d’Australia in programma a Melbourne, in attesa delle qualifiche di domani e della gara in programma domenica all’alba italiana. Si è ripartiti, almeno apparentemente, con lo stesso canovaccio utilizzato, a tratti quasi abusato, nelle ultime stagioni: Vettel e la Red Bull rimangono la “coppia più bella mondo”, e dietro tutti, Ferrari compresa, ad inseguire sin dalla prima curva. Il tre volte campione del mondo in carica ha chiuso con il miglior tempo sia la prima che la seconda sessione, quello che è cambiato, quindi, è stato per lo più l’ordine degli inseguitori. Nella prima sessione alle spalle del tedesco si sono piazzate le due Ferrari, con Massa davanti ad Alonso, e poi, nell’ordine, Hamilton, Webber e Raikkonen. Male la Mclaren che non va oltre il nono posto con Button. Seconda sessione con ancora Vettel davanti a tutti, ma con un maiuscolo 1’25″908 che migliora di circa un secondo e mezzo il tempo fatto registrare qualche ora prima. Alle sue spalle, questa volta, il compagno di squadra Mark Webber distante due decimi e mezzo, Niko Rosberg e la coppia Lotus Raikkonen-Grosjean. Sesto Alonso e ottavo Massa, con Hamilton che si inserisce al settimo posto e le due McLaren, con Button e Perez rispettivamente undicesimo e tredicesimo, ancora in evidente difficoltà.

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McLaren P1: ecco le prime foto

 

della Redazione

 

Arrivano le prime foto ufficiali della nuova McLaren P1. La super sportiva della casa inglese, che verrà presentata in anteprima mondiale al prossimo Salone di Ginevra, è stata immortalata tra le curve (e le dune) dell’International Circuit  del Bahrain, dove si corre anche il Gran Premio di Formula 1 e dove (guarda il caso) la McLaren su otto edizioni fin qui disputate non è mai riuscita a trionfare. Ovviamente dalle parti di Woking si augurano che quella di svelare la nuova P1 in Bahrain possa essere una mossa benaugurante anche in previsione del prossimo mondiale di F1, nel frattempo, comunque, si godono i primi consensi che, in attesa della presentazione ufficiale, la loro ultima creatura sta cominciando ad incassare. Nonostante infatti ci sia ancora un naturale riserbo circa i dettagli tecnici della P1, ciò che emerge chiaramente fin da questi primi scatti è l’ampio utilizzo della fibra di carbonio, materiale dominante tanto per la scocca quanto per gli interni. Inoltre, in casa McLaren si è lavorato molto, come prevedibile per una vettura dal profilo così tanto sportivo, su uno sviluppato processo di riduzione del peso specifico che ha portato, tra le altre, ad una riduzione dei pannelli fonoassorbenti e all’eliminazione della finitura lucida in resina che rivestiva le superfici, risparmiando, di fatto, 1,5 chili. Impossibile non soffermarci anche sul cruscotto ed in partcolar modo sulla strumentazione, gestibile attraverso un pannello digitale da cui è possibile ottenere informazioni circa marcia innestata e prestazioni dell’auto. Inoltre, selezionando la modalità Race l’ala posteriore dalla McLaren P1 si può aprire così da migliorare la sua aerodinamicità. Considerato che abbiamo aperto parlando di analogie con il mondo delle F1, allora vale la pena sottolineare che il volante della P1 avrà lo stesso identico diametro di quelli utilizzati sulle monoposto McLaren. Per quel che riguarda il motore, stiamo parlando di un 592 CV con una velocità di punta che supererà i 320 km/h.