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Moto2: Bagnaia Campione del Mondo

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Francesco Bagnaia si è laureato campione del mondo di Moto2. Il pilota del team Sky VR46 succede a Franco Morbidelli nell’albo d’oro della categoria intermedia del motomondiale: per lui un comodo terzo posto nel Gran Premio della Malesia gli ha dato la sicurezza matematica del titolo iridato. La corsa di Sepang è stata vinta da Luca Marini: per il fratello di Valentino Rossi è il primo successo in carriera. Secondo posto per il portoghese Miguel Oliveira. “Mi ricorderò di questo giorno per tutta la vita – le parole di Bagnaia -. Devo ringraziare la mia famiglia, devo ringraziare Sky, ringrazio Valentino, la mia ragazza, tutti insieme abbiamo fatto una grande stagione. Dovrei ringraziare tutti. E’ una vittoria di tutti, eravamo in molti oggi in moto. Ho cercato di controllare Pasini, sapevo che non avrebbe fatto cavolate, ho cercato di non strafare. Forse potevo anche vincere, ma Marini meritava questa vittoria per come si è impegnato in questo weekend”. Nato a Torino il 14 Gennaio 1997, ma cresciuto a Chivasso, ‘Pecco’ è un talentuoso frutto della VR46 Academy di Valentino Rossi. Ma il successo non è arrivato senza un prezzo, perché quella prima stagione nel Team Sky non era andata come sperato, pochi risultati e pochissimi punti. Pecco allora ha deciso di crescere, di non rinunciare al suo sogno. Ha voltato pagina e si è trasferito a Tavullia, per abbeverarsi direttamente alla fonte del talento motociclistico. Il domani è già scritto: nel 2019 sarà in MotoGp, con la Ducati del Team Pramac. Il sogno è diventato realtà. Lo aspettano le sfide con i migliori.

 

 

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Patente moto: da Gennaio nuovi esami

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Le nuove modalità di esame per il conseguimento della patente per la guida dei motoveicoli (categorie A, A1 e A2) entreranno in vigore a partire dal 2 gennaio 2019. Su richiesta della Confarca (l’associazione delle autoscuole e dei consulenti automobilistici) il Ministero ha disposto lo slittamento della data prevista in origine, così da poter permettere alle scuole guida di adeguare le piste su cui svolgere i test previsti dal nuovo esame patente moto. In una nota fatta pervenire ai propri iscritti, la Confarca sottolinea che “la circolare specifica infatti che la nuova metodologia d’esame partirà il 2 gennaio 2019 esaudendo quanto auspicato nell’interesse della categoria e dei candidati che presumibilmente non subiranno ritardi nell’effettuazione degli esami”. Per quanto riguarda invece l’aspetto strettamente tecnico, il nuovo esame patente A prevede una prova ad alta velocità (a 50 km/h) e l’obbligo del paraschiena (di tipo almeno CB, ovvero Central Back Protector). Le novità introdotte, fanno sapere dalla Confarca, non scaturiscono da un’iniziativa della Motorizzazione Civile né da richieste specifiche dell’associazione ma sono mirate a rispettare le normative europee in materia. L’Italia, infatti, rischiava di subire una procedura d’infrazione perché le prove previste dalla normativa vigente non sono adeguate. Il rinvio dell’entrata in vigore delle nuove procedure, come detto, è relato soprattutto alle prove su pista. La Confarca ha rilevato notevoli difficoltà per quanto concerne le prove per le patenti A1 e un elevato tasso di pericolosità per quelle relative alla patente A; in aggiunta, si legge ancora nella nota “la stessa prova necessitasse di un dato oggettivo per poter dimostrare il raggiungimento della velocità prevista“. Tra i motivi che hanno spinto l’organo che rappresenta le autoscuole a richiedere (ed ottenere) un rinvio del termine di entrata in vigore vi è anche la discrepanza tra la nuova procedura e quella ‘vecchia‘. La prova su strada, infatti, passa da 30 km/h a 50 km/h e gli esercizi in spazio chiuso sono raggruppati differentemente; di contro, per le tre patenti (A, A1 e A2) il protocollo è stato uniformato. Andando nello specifico, l’esame patente moto 2019 prevede una prova “di equilibrio a velocità ridotta e di passaggio in corridoio stretto” in cui il candidato deve dapprima completare uno slalom e poi descrivere un arco attorno ad un cono, nella maniera più precisa e lineare possibile. Il secondo step consiste nell’attraversare un passaggio stretto entro un tempo limite di 15 secondi. Questa prima parte dell’esame è superata se il candidato non tocca nessuno dei birilli. La seconda parte è costituita da una prova di equilibrio, superamento ostacolo e frenata.

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F1: Hamilton 5 volte Campione del Mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Lewis Hamilton si conferma campione del mondo di Formula 1. Il britannico ha conquistato il titolo iridato per la quinta volta nella sua carriera pareggiando il record di Fangio. Ad Hamilton è bastato un quarto posto in Messico, dove ha vinto Verstappen al termine di una gara che si è accesa nella seconda parte. Bene, ma con l’amaro in bocca, le Ferrari, entrambe sul podio: Vettel secondo e Raikkonen terzo. Emozionato dopo il trionfo, il britannico della Mercedes: “Io sono qui dal 2013 ed eguagliare ciò che ha fatto Fangio è una sensazione incredibile. Davvero surreale. È stata una gara orribile – spiega -. Ero partito benissimo e stavo recuperando posizioni, ma poi non so cosa sia successo. Ho faticato tantissimo, ma ho cercato di tenere duro e portare la macchina al traguardo. Sono davvero grato – conclude – di esserci riuscito oggi”. Discorso ancora aperto per il Titolo Costruttori, con Mercedes avanti di 55 punti rispetto alla scuderia di Maranello, e ancora due gare da disputare.

 

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PSA: a settembre si è fatta la storia

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Settembre 2018 rimarrà scolpito negli annali in casa PSA. Il Gruppo dei “Magnifici 4” (Peugeot, Citroen, DS e Opel/Vauxhall) è risultato, per la prima volta nella sua storia, il numero uno in Europa in termini di immatricolazioni di vetture. Il costruttore francese, così come testimoniano i dati ACEA, ha scalato di un posto la classifica effettuando il sorpasso sul Gruppo Volkswagen. Un risultato raggiunto grazie a diversi fattori: scelte tecnologiche lungimiranti, che hanno portato il gruppo a farsi trovare pronto in tema nuove normative di omologazione WLTP, scattate proprio dal mese di settembre; crescita di tutti i Marchi appartenenti al Gruppo e in particolare Opel/Vauxhall che sono i brand con la quota di mercato più alta in Europa a Settembre (7,4%); Peugeot, tra i primi dieci marchi, ha ottenuto la miglior progressione del mercato con Citroen seconda, prendendo in esame i primi nove mesi del 2018.

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Enel X: le strategie per far crescere l’auto elettrica in Italia

 

di Maurizio Elviretti

 

Quando si parla di strategie per far crescere l’auto elettrica in Italia, il collegamento con lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica è immediato. E Enel X, in questo contesto, ha un piano ben preciso. La società si è impegnata ad installare nei prossimi cinque anni (entro il 2022) ben 14mila colonnine in Italia, con un investimento complessivo che arriverà fino a 300 milioni di euro. Le strategie dell’azienda per promuovere l’auto elettrica in Italia sono chiare. “Serve che si lavori tutti insieme, occorre una spinta che venga dall’amministrazione pubblica, dai privati e dal settore industriale. Penso che siamo sulla strada giusta. Siamo stati precursori di  questa volontà di fare in Italia e ora ci stanno seguendo in tanti” spiega Venturini – responsabile di Enel X. Il nostro Paese si sta muovendo in maniera importante. “Siamo una delle poche nazioni al mondo che può contare su un’associazione che unisce le aziende elettriche con quelle che producono automobili” sottolinea Venturini, riferendosi a Motus-E. Il manager poi conclude evidenziando il fattore più importante: “Dietro tutto questo serve un disegno industriale”. I prodotti della “famiglia Juice” (JuiceBox, JuicePole, JuiceStation e JuiceLamp), presentati a Vallelunga, sono un segnale concreto della volontà di Enel X di rivolgersi a privati e aziende per far sì che puntino sempre più sulla mobilità a zero emissioni. “La spinta delle aziende, in questo senso, è fondamentale per il privato – osserva Piglia, responsabile e-Mobility di Enel X . Una scelta razionale del Fleet Manager, quella di trasformare una parte della sua flotta a zero emissioni, funge da traino anche per i privati. Quel che è certo è che quando si prova l’esperienza di un’auto elettrica, è molto difficile tornare indietro”.

 

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Pneumatici invernali: via al cambio gomme

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Come ogni anno l’avvento della stagione invernale porta con se l’obbligo di adeguare le propria vettura alle mutate condizioni climatiche. La normativa che introduce l’obbligo di montare gomme invernali sulle auto e sui mezzi pesanti è disciplinata dall’articolo 6 del Codice della Strada introdotto dalla legge n.120 del 29 luglio 2010, ma spetta agli enti che gestiscono le singole tratte decidere (mediante specifiche ordinanze) se imporre o meno l’obbligo, segnalato attraverso il Segnale di Catene da Neve Obbligatorie (a partire dal punto di impianto del segnale, parte l’obbligo di circolare con catene da neve o con pneumatici da neve). In generale dal 15 novembre 2018 fino al 15 aprile 2019 vige l’obbligo di obbligo di essere “muniti ovvero di avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio”. Secondo quanto riportato in una direttiva emanata dal Ministero dei Trasporti, è prevista una deroga che permette l’installazione da un mese prima dall’entrata in vigore dell’obbligo (quindi dal 15 ottobre) e la disinstallazione entro un mese dopo la conclusione (quindi il 15 maggio). Chiunque, dal 15 novembre 2018, circolerà senza gomme termiche (o catene a bordo) sulle strade dove è previsto l’obbligo, potrebbe incappare in una sanzione amministrativa anche salata. Nei centri abitati la sanzione minima è di 41 euro, fino ad arrivare a 168 euro (come previsto dall’art. 7 commi 1 lett. a) e 14 del Codice della strada). Fuori dai centri abitati invece, su autostrada o strada extraurbana principale o assimilate, la multa minima è di 84 euro per arrivare fino a 335 euro (art. 6 commi 4 lett. e) e 14). In caso di accertamento delle suddette violazioni, viene intimato al conducente, ai sensi dell’articolo 192 commi 3 e 6, di fermarsi oppure di proseguire la marcia solo dopo aver dotato il veicolo di mezzi antisdrucciolevoli. Quando non viene rispettato l’ordine è prevista una sanzione pecuniaria di 84 euro e la decurtazione di 3 punti dalla patente di guida. L’utilizzo di un sistema adeguato alle condizioni climatiche non è necessario solo per evitare sanzioni pecuniare ma, soprattutto, per circolare in sicurezza, come evidenziato dall’infografica sottostante.

 

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Porsche: ecco la Panamera con due nuove GTS

 

 

 

 

 

 

 

 

di Martina Renna

 

Con la berlina Panamera GTS e la famigliare Panamera Sport Turismo GTS la Porsche amplia l’offerta delle sue vetture a quattro porte con due proposte dalle performance esuberanti, entrambe equipaggiate con un motore V8 biturbo a benzina da 460 Cv. Modelli che con uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 4,1 secondi, possono raggiungere rispettivamente i 292 e i 289 km/h. Comparato con l’unità della versione precedente, l’otto cilindri di 4 litri delle GTS eroga 20 Cv di potenza massima in più e una coppia supplementare di 100 Nm, per un totale di 460 Cv e di 620 Nm.Equipaggiate con trazione integrale e cambio a doppia frizione PDK a otto velocità, le due nuove proposte promettono performance di rilievo ed emozioni forti, grazie anche a soluzioni d’assetto specifiche. “La sospensione pneumatica adattiva con tecnologia a tripla camera – ricordano da Stoccarda -, rientra nella dotazione standard, e consente un controllo più flessibile e una distribuzione ottimale del carico delle molle. All’interno dell’auto spiccano inoltre le finiture in alluminio anodizzato. La dotazione di serie comprende il cruscotto digitale, l’head-up display, il volante sportivo multifunzione riscaldato, con comandi integrati di cambio marcia e rivestimento in Alcantara, e il modulo Connect Plus per l’accesso a un’ampia gamma di servizi digitali. A richiesta, il pacchetto opzionale Interior GTS permette di personalizzare numerosi elementi come il contagiri, impunture di qualità sartoriale e logo in tonalità a contrasto rosso Carminio e Gesso. La berlina GTS è proposta a partire da 143.440 euro, Sport Turismo GTS da 146.368 euro.

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Nuova Skoda Fabia: più sicura, più sportiva

 

 

 

 

 

 

 

 

di Maurizio Elviretti

 

La rinnovata Skoda Fabia arriva in Italia con un porte aperte nel weekend del 27-28 ottobre. Con oltre 4 milioni di esemplari venduti è un modello centrale per la Casa boema. Anche in Italia, negli ultimi due anni, la quota mercato è raddoppiata diventando il secondo modello Skoda più venduto dopo Octavia. Le principali novità riguardano la calandra e i gruppi otticianteriori e posteriori. A questo si aggiungono maggiori contenuti in fatto di sicurezza attiva e infotainment. Il tre cilindri benzina è il motore che si trova sotto il cofano di Fabia, cinque porte e wagon. Quattro le proposte: 1.0 MPI da 60 CV e 75 CV e 1.0 TSI sovralimentati a iniezione diretta nelle potenze di 95 e 110 CV. I motori TSI sono dotati di serie di filtro anti-particolato. Agli allestimenti Design Edition e Twin Color si aggiunge quello Business. La versione Twin Color è la principale. Si riconosce per il tetto e le calotte degli specchietti retrovisori in colore a contrasto abbinati ai cerchi in lega da 16”. La dotazione di serie include sensori di parcheggio e telecamera posteriore, vetri posteriori oscurati, luci diurne in tecnologia LED, sistema di frenata automatica Front Assistant, regolatore di velocità, climatizzatoree radio Swing Plus con schermo da 6,5” Bluetooth, slot per SD-Card, MP3, USB con AppleConnectivity e Skoda Surround. Ovviamente di serie la connettività Smartlink+ che include i protocolli Apple CarPlay e Android Auto. Skoda Fabia 1.0 60 CV Twin Color sarà proposta al prezzo invariato di 10.900 euro fino a fine novembre. Disponibile anche una versione Twin Color Monte Carlo. Si caratterizza per un’estetica specifica, con paraurti dedicati, minigonne e cerchi in lega neri a cui si abbina l’assetto ribassato di 15 mm. La dotazione di serie è arricchita rispetto alla versione standard. Si aggiungono gruppi ottici in tecnologia full-LED anteriori e posteriori e interni con sedili sportivi con poggiatesta integrato in tessuto e pelle e volante sportivo.

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Nissan Qashqai: arriva il nuovo motore 1.3

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Il Nissan Qashqai, il crossover tra i più venduti al mondo e lanciato nel 2007, sostituisce i motori 1.2 e 1.6 (da 115 e 163 cavalli) a benzina con il nuovo motore 1.3 litri, disponibile con 140 o 160 cavalli di potenza, conforme alle normative Euro 6d-Temp. Rispetto ai precedenti motori, gli ingegneri dell’Alleanza sono riusciti a diminuire (-10%) le emissioni di anidride carbonica, -25% di ossidi di azoto e a dimezzare (-50%) il valore di particolato in numero di particelle (Pn). Alla Nissan prevedono un ulteriore calo del mercato dei diesel: solo il 16% del totale delle vendite del marchio nel 2022 dovrebbe essere a gasolio, contro il 25% delle elettrificate nello stesso anno. Nonostante ciò la Casa giapponese rinnova anche l’offerta per questa alimentazione e annuncia per il 2019 l’arrivo del nuovo 1.7 (ordinabile già da fine anno, in tre versioni tutte da 150 cavalli) che affiancherà l’attuale 1.5 dCi. Durante le varie fasi di guida, il Nissan Qashqai con il 1.3 benzina risulta reattivo ma soprattutto silenzioso. Il cambio manuale a sei marce è disponibile sia per il 140 e il 160 cavalli (in listino solo a 2 ruote motrici) mentre la trasmissione automatica a doppia frizione a sette velocità (il Dct, al debutto per la Casa in questo segmento) si può scegliere solo per il secondo taglio di potenza, per un’esperienza di guida più fluida e dinamica. In questa versione aggiornata, Qashqai è dotato del NissanConnect (disponibile a partire dall’allestimento Acenta). Il sistema infotainment, con display touchscreen da 7 pollici posizionato al centro della plancia, prevede l’integrazione con Android Auto e Apple Car Play (di serie), la possibilità di utilizzare il TomTom Premium Traffic (mappe di navigazione) e gli aggiornamenti software tramite smartphone o wifi. Inoltre gli utenti possono scaricare l’app Door to Door Navigation per poter interagire direttamente con l’auto e pianificare il percorso prima di salire a bordo. Confermato su Nissan Qashqai anche il sistema di assistenza alla guida ProPilot che monitora le varie fasi di sterzata, accelerazione e frenata. Conserva la distanza dal veicolo che ci precede (Intelligent Cruise Control), mantenendo la velocità (Traffic Jam Pilot) e aiuta il guidatore a tenere la vettura al centro della corsia (Lane Keep Assist). Nissan Qashqai 1.3 benzina è in vendita a partire da 22.050 euro per il 140 cavalli e da 23.760 euro per il 160. Il diesel 1.5 dCi è in listino da 23.340 euro.

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Porsche 911 Speedster: da concept a realtà

 

 

di Maurizio Elviretti

 

Da sogno a realtà. Le settanta candeline spente dalla 911, avevano portato gli ingegneri Porsche a progettare una nuova Speedster sottoforma di concept. Adesso arriva l’ufficialità però che questo verrà trasformato in un’auto di produzione, a partire dal 2019. Sarà realizzato in 1.948 esemplari. Non un numero a caso. Infatti, è un omaggio all’8 giugno 1948 quando la Porsche 356 “Numero 1”, a cui la Speedster si ispira, ottenne la licenza stradale. A differenza del modello prestato a giugno in occasione del 70° compleanno, questo è in tinta Guards Red. Un riferimento alla Porsche 911 Speedster del 1988 della generazione G-Model. I cerchi da 21 pollici con motivi incrociati e i sedili in pelle nera e contrasti rossi conferiscono un aspetto sempre più sportivo. La futura 911 Speedster sarà la prima Porsche offerta con il nuovo Heritage Design Packages. Una pacchetto che consente una serie quasi illimitata di personalizzazioni sulla vettura. Tanti i riferimenti alle corse presenti nel nuovo modello. Dai motivi incrociati dei cerchi, già citati, ai fari diurni colorati. Ovviamente in rosso, stessa tinta della carrozzeria. Il contrasto è offerto dalle calotte dei retrovisori neri, stesso colore del tappo del serbatoio al centro del cofano. A spingere la Speedster è un sei cilindri aspirato da oltre 500 cavalli, con cambio manuale a sei rapporti. Il corpo vettura si basa su quello della 911 Carrera 4 Cabriolet. Passaruota e cofani, anteriore e posteriore, sono in fibra di carbonio composita ultraleggera. Il telaio riprende quello della 911 GT3.